Esiste una legge italiana, in materia di antiriciclaggio, la 231 del 2007 che ha recepito, dopo molti anni, una direttiva europea del 2001.
Questa legge obbliga banche, notai, commercialisti, avvocati, insomma i professionisti che per il loro lavoro hanno a che fare col denaro, a denunciare alla banca d'Italia tutti i flussi "anomali" alla Banca d'Italia.
Quanto viene applicata, questa legge? Lo ha raccontato l'inchiesta di Alberto Nerazzini, partendo dalla Credito Sanmarinese (oggi in amministrazione coatta) e dall'inchiesta che ha coinvolto un narcotrafficante affiliato al clan Mancuso (Barbieri), un direttore generale della banca che andava a Bologna all'hotel del boss a raccogliere le valige di denaro in contante da portare a San Marino, senza farsi troppe domande.
Dal notaio bolognese, che ha aiutato il narcotrafficante a costituire le sue società nel settore immobiliare, senza chiedersi chi fosse questa persona che si presentava da lui.
Anche il suo commercialista, che tra l'altro aveva curato anche gli interessi e le cartelle dell'ex calciatore Beppe Signori (prima dell'inchiesta della magistratura sul calcio scommesse) non ha fatto alla Banca d'Italia alcuna segnalazione sul suo cliente Barbieri.
Forse che non c'era nulla da seglalare? Barbieri, quando si è presentato da alcuni di questi professionisti aveva già condanne alle spalle. Sarebbe bastato una verifica anche su google.
Ma Barbieri, come ha spiegato ad un attonito Nerazzini il suo notaio "si presentò con garbo .. era ben vestito ..".
E, come ha detto poi il suo avvocato "non è come un assassino, avrei più timore a dover difendere un assassino". Come se la ndrangheta non ammazzasse le persone, come se uno ndranghetista che traffica in droga non fosse un pericolo per la società.
Barbieri è stato ucciso a marzo 2011.
Vendemini, il D.g. della banca di San Marino è accusato di riciclaggio è oggi è formalmente "latitante" per la giustizia italiana, sul colle dello stato sanmarinese.
"Senza sti cazzo di bifolchi questo mondo della malavita non avrebbe modo di muoversi": la confessione candida dell'ex banchiere al giornalista di Report ci dice di quanto sia importante per la malavita la zona grigia dei colletti bianchi, quei professionisti così riluttanti a farsi degli scrupoli.
Lo dicono loro stessi: quante segnalazioni hanno fatto alla Banca d'Italia?Il presidente dell'ordine dei commercialisti di Milano ammette di non aver fatto segnalazioni, perchè la legge va ancora rodata, dopo 5 anni.
Il presidente del Consiglio nazionale dell'ordine, che ha fatto nell'anno passato 27 segnalazioni, tuonava contro i paradisi fiscali e si auspicava finalmente la tracciabilità dei flussi di denaro, basta con società che fanno affari in Italia che hanno dei soci schermati.
Peccato poi, ricordava la Gabanelli, abbia rapporti con una società di Trust di Malta, che ha dei soci schermati.
L'inchiesta di Nerazzini si è anche occupata della fondazione Ester Barbaglia: una storia che sembra quasi una barzelletta.
C'è questa fondazione costituita per fare opere di bene, ma che in realtà ha fatto poco per San Marino.
C'è un commercialista dentro tante SRL che si occupano di immobili, movimentazione terra, commercio.
C'è il fratello di un frate francescano che ha costituito tutte queste società, assieme al commercialista, ma non ci tiene a farlo sapere.
Come anche non tiene molto a dare informazioni di se un'altra società socia, una fiduciaria molto importante a Milano.
Ester Barbaglia, di cui Report si era già occupata per la puntata sul San Raffaele, ha messo i suoi 30 milioni di euro nella sua fondazione.
Presidente è un commercialista di San Marino, nessuno ha controllato la provenienza di quel denaro.
Frutto della sua attività di maga, secondo il professionista Sanmarinese, intervistato da Report.
Barbaglia, grazie a questa fondazione, è diventata socia della banca di cui si è parlato prima (e che ora è accusta di aver fatto riciclaggio per la ndrangheta).
C'è un socio a sua insaputa della findazione: un ex poliziotto e ora in politica con una ilsta civica a Pavia.
Un commercialista famoso, che siede in molte società (RaiWay, Fiera Milano tra le altre), intercettato in una telefonata con Cosimo Barranca, condannato in primo grado per ndrangheta.
C'è poi l'ex proprietario di Radio Milano International, Borra: la sua ex compagna commercialista dirottava fondi del tribunale fallimentare alla sua radio.
Gli è stato sequestrato un arsenale, con dentro armi vere: da dove venivano?
Oggi Borra si difende tirando in ballo l'ex tesoriere della Lega Balocchi. Si è fatto 3 anni di carcere, per questo.
Alla fine, rimane l'immagine di un sistema in cui si conoscono tutti, in molti hanno rapporti con la politica, e dove ci si fa poche domande sulla provenienza dei soldi.
Questa legge obbliga banche, notai, commercialisti, avvocati, insomma i professionisti che per il loro lavoro hanno a che fare col denaro, a denunciare alla banca d'Italia tutti i flussi "anomali" alla Banca d'Italia.
Quanto viene applicata, questa legge? Lo ha raccontato l'inchiesta di Alberto Nerazzini, partendo dalla Credito Sanmarinese (oggi in amministrazione coatta) e dall'inchiesta che ha coinvolto un narcotrafficante affiliato al clan Mancuso (Barbieri), un direttore generale della banca che andava a Bologna all'hotel del boss a raccogliere le valige di denaro in contante da portare a San Marino, senza farsi troppe domande.
Dal notaio bolognese, che ha aiutato il narcotrafficante a costituire le sue società nel settore immobiliare, senza chiedersi chi fosse questa persona che si presentava da lui.
Anche il suo commercialista, che tra l'altro aveva curato anche gli interessi e le cartelle dell'ex calciatore Beppe Signori (prima dell'inchiesta della magistratura sul calcio scommesse) non ha fatto alla Banca d'Italia alcuna segnalazione sul suo cliente Barbieri.
Forse che non c'era nulla da seglalare? Barbieri, quando si è presentato da alcuni di questi professionisti aveva già condanne alle spalle. Sarebbe bastato una verifica anche su google.
Ma Barbieri, come ha spiegato ad un attonito Nerazzini il suo notaio "si presentò con garbo .. era ben vestito ..".
E, come ha detto poi il suo avvocato "non è come un assassino, avrei più timore a dover difendere un assassino". Come se la ndrangheta non ammazzasse le persone, come se uno ndranghetista che traffica in droga non fosse un pericolo per la società.
Barbieri è stato ucciso a marzo 2011.
Vendemini, il D.g. della banca di San Marino è accusato di riciclaggio è oggi è formalmente "latitante" per la giustizia italiana, sul colle dello stato sanmarinese.
"Senza sti cazzo di bifolchi questo mondo della malavita non avrebbe modo di muoversi": la confessione candida dell'ex banchiere al giornalista di Report ci dice di quanto sia importante per la malavita la zona grigia dei colletti bianchi, quei professionisti così riluttanti a farsi degli scrupoli.
Lo dicono loro stessi: quante segnalazioni hanno fatto alla Banca d'Italia?Il presidente dell'ordine dei commercialisti di Milano ammette di non aver fatto segnalazioni, perchè la legge va ancora rodata, dopo 5 anni.
Il presidente del Consiglio nazionale dell'ordine, che ha fatto nell'anno passato 27 segnalazioni, tuonava contro i paradisi fiscali e si auspicava finalmente la tracciabilità dei flussi di denaro, basta con società che fanno affari in Italia che hanno dei soci schermati.
Peccato poi, ricordava la Gabanelli, abbia rapporti con una società di Trust di Malta, che ha dei soci schermati.
L'inchiesta di Nerazzini si è anche occupata della fondazione Ester Barbaglia: una storia che sembra quasi una barzelletta.
C'è questa fondazione costituita per fare opere di bene, ma che in realtà ha fatto poco per San Marino.
C'è un commercialista dentro tante SRL che si occupano di immobili, movimentazione terra, commercio.
C'è il fratello di un frate francescano che ha costituito tutte queste società, assieme al commercialista, ma non ci tiene a farlo sapere.
Come anche non tiene molto a dare informazioni di se un'altra società socia, una fiduciaria molto importante a Milano.
Ester Barbaglia, di cui Report si era già occupata per la puntata sul San Raffaele, ha messo i suoi 30 milioni di euro nella sua fondazione.
Presidente è un commercialista di San Marino, nessuno ha controllato la provenienza di quel denaro.
Frutto della sua attività di maga, secondo il professionista Sanmarinese, intervistato da Report.
Barbaglia, grazie a questa fondazione, è diventata socia della banca di cui si è parlato prima (e che ora è accusta di aver fatto riciclaggio per la ndrangheta).
C'è un socio a sua insaputa della findazione: un ex poliziotto e ora in politica con una ilsta civica a Pavia.
Un commercialista famoso, che siede in molte società (RaiWay, Fiera Milano tra le altre), intercettato in una telefonata con Cosimo Barranca, condannato in primo grado per ndrangheta.
C'è poi l'ex proprietario di Radio Milano International, Borra: la sua ex compagna commercialista dirottava fondi del tribunale fallimentare alla sua radio.
Gli è stato sequestrato un arsenale, con dentro armi vere: da dove venivano?
Oggi Borra si difende tirando in ballo l'ex tesoriere della Lega Balocchi. Si è fatto 3 anni di carcere, per questo.
Alla fine, rimane l'immagine di un sistema in cui si conoscono tutti, in molti hanno rapporti con la politica, e dove ci si fa poche domande sulla provenienza dei soldi.
Il video della puntata.
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