Protagonista
di questo giallo l'ispettore di polizia Andrea Lucchesi, della
Questura centrale: un poliziotto con alle spalle due procedimenti
disciplinari, frutto anche del suo brutto carattere. Carattere
spigoloso sia per la separazione dalla moglie anni prima, sia per il colore della pelle.
“L'ispettore Lucchesi odiava gli
stupratori, ma anche i rapinatori, gli inquinatori, i colletti
bianchi, i truffatori, gli usurai, i papponi e, forse più di tutti,
gli imprenditori, grandi o piccoli che fossero, che facevano lavorare
la gente in nero, evadendo pure il pagamento delle tasse. Forse ho
sbagliato mestiere, pensò allora, ma che altro potrei fare? Forse il
manovale, ma non ci sarebbe poi questa grande differenza con quello
che sto facendo adesso, solo che mi prenderei qualche centinaio di
euro in meno e in nero”.
Non è facile la vita per una
persona di colore, nemmeno se sei un ispettore, se questa
porta a delle discriminazioni da parte proprio dei colleghi e dei superiori. Le reazioni al colore della tua pelle, che non
ti puoi mai togliere, ti lasciano dentro una rabbia, una frustrazione
contro il mondo e chi ti sta attorno.
Appunto dopo un diverbio
col suo dirigente, viene trasferito in centro al commissariato di
Piazza San Sepolcro: dovrebbe essere un trasferimento punitivo, ma
qui invece incontra un commissario molto più ragionevole che
apprezza il suo intuito e le sue capacità e che lo mette a capo di
una indagine sui furti dentro gli appartamenti del quartiere.
Nel
frattempo, i suoi ex colleghi in Questura sono alle prese con uno
stupratore seriale che aggredisce le sue vittime dentro i garage
sotterranei.
Due casi, i furti di opere d'arte nelle ricche case
della borghesia milanese che vive in centro, e quello dello
stupratore che viaggiano quasi in parallelo, ma che entrambi
toccheranno molto da vicino Lucchesi.
Ma questo libro non è
costruito attorno all'indagine e alla scoperta dell'assassino (o dei
ladri): tutta la storia ruota attorno al protagonista, la sua vita
“randagia” tra commissariato e il suo monolocale dove vive
solo, nel freddo inverno milanese.
La tenace corte di una
collega e di una delle vittime dei furti: corte a cui , ad entrambe, Lucchesi dice no , come a volersi rassegnare ad un destino già scritto.
Un
po' troppo stereotipato, come personaggio da libri noir: considero
questo romanzo come una specie di prequel, in previsione di future
indagini dell'ispettore Andrea Lucchesi (che comunque il suo caso sui
furti lo risolve egregiamente) , visto che il finale di questa storia
gli riserva una nuova possibilità per la sua vita.
La presentazione del libro
dell'autore.
Technorati:
Gianni Simoni
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