03 giugno 2012

Piazza San Sepolcro di Gianni Simoni

Da Brescia a Milano, dall'ex magistrato Petri all'ispettore Lucchesi: Piazza San Sepolcro è un nuovo passaggio nella scrittura del giudice Gianni Simoni.

Protagonista di questo giallo l'ispettore di polizia Andrea Lucchesi, della Questura centrale: un poliziotto con alle spalle due procedimenti disciplinari, frutto anche del suo brutto carattere. Carattere spigoloso sia per la separazione dalla moglie anni prima, sia per il colore della pelle. 
“L'ispettore Lucchesi odiava gli stupratori, ma anche i rapinatori, gli inquinatori, i colletti bianchi, i truffatori, gli usurai, i papponi e, forse più di tutti, gli imprenditori, grandi o piccoli che fossero, che facevano lavorare la gente in nero, evadendo pure il pagamento delle tasse. Forse ho sbagliato mestiere, pensò allora, ma che altro potrei fare? Forse il manovale, ma non ci sarebbe poi questa grande differenza con quello che sto facendo adesso, solo che mi prenderei qualche centinaio di euro in meno e in nero”.

Non è facile la vita per una persona di colore, nemmeno se sei un ispettore, se questa porta a delle discriminazioni da parte proprio dei colleghi e dei superiori. Le reazioni al colore della tua pelle, che non ti puoi mai togliere, ti lasciano dentro una rabbia, una frustrazione contro il mondo e chi ti sta attorno. 
Appunto dopo un diverbio col suo dirigente, viene trasferito in centro al commissariato di Piazza San Sepolcro: dovrebbe essere un trasferimento punitivo, ma qui invece incontra un commissario molto più ragionevole che apprezza il suo intuito e le sue capacità e che lo mette a capo di una indagine sui furti dentro gli appartamenti del quartiere.

Nel frattempo, i suoi ex colleghi in Questura sono alle prese con uno stupratore seriale che aggredisce le sue vittime dentro i garage sotterranei. 
Due casi, i furti di opere d'arte nelle ricche case della borghesia milanese che vive in centro, e quello dello stupratore che viaggiano quasi in parallelo, ma che entrambi toccheranno molto da vicino Lucchesi.
Ma questo libro non è costruito attorno all'indagine e alla scoperta dell'assassino (o dei ladri): tutta la storia ruota attorno al protagonista, la sua vita “randagia” tra commissariato e il suo monolocale dove vive solo, nel freddo inverno milanese.

La tenace corte di una collega e di una delle vittime dei furti: corte a cui , ad entrambe, Lucchesi dice no , come a volersi rassegnare ad un destino già scritto.
Un po' troppo stereotipato, come personaggio da libri noir: considero questo romanzo come una specie di prequel, in previsione di future indagini dell'ispettore Andrea Lucchesi (che comunque il suo caso sui furti lo risolve egregiamente) , visto che il finale di questa storia gli riserva una nuova possibilità per la sua vita. 


La presentazione del libro dell'autore.




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