21 giugno 2012

Sotto attacco

Il presidente dopo la cerimonia per  il 238esimo anniversario della fondazione della Finanza.

"In questi giorni è stata alimentata una campagna di insinuazioni e sospetti sul presidente della Repubblica e sui suoi collaboratori costruita sul nulla", ha detto il capo dello Stato aggiungendo che "si sono riempite pagine
di alcuni quotidiani con le conversazioni telefoniche intercettate in ordine alle indagine giudiziarie in corso sugli anni delle più sanguinose strage di mafia del '92-'93 e se ne sono date interpretazioni arbitrarie e tendenziose e talvolta perfino manipolate".

Napolitano ha quindi riaffermato "l'assoluta correttezza della presidenza della Repubblica e dei suoi collaboratori, ispirata soltanto a favorire la causa dell'accertamento della verità". "Io ho reagito con serenità e con massima trasparenza - ha continuato - rendendo noto anche il testo di una lettera riservata al procuratore generale della Corte di Cassazione". E ancora: "Continuerò, perché è mio dovere e prerogativa, ad adoperarmi affinché vada avanti nel modo più corretto ed efficace, attraverso il necessario coordinamento, l'azione della magistratura. I cittadini possono stare tranquilli. Terrò fede ai miei doveri costituzionali".


Primo: la campagna stampa è basata su telefonate tra un ex senatore (e altro) che doveva testimoniare ad un processo e alti vertici dello Stato.
Secondo: il coordinamento delle indagini antimafia, è di competenza della DNA.
Terzo: Grasso nella relazione in Cassazione fa scrivere che non ci sono gli estremi per una avocazione del processo. Chi l'ha chiesta (l'avocazione)? Non è questa una interferenza?
Quarto: a proposito dei doveri costituzionali. Come la mettiamo col legittimo impedimento e il lodo Alfano? E con la futura legge bavaglio?
Proprio sulle intercettazioni «È una questione da risolvere con largo consenso». Dipendi dal consenso di chi.

Forse,non è il quirinale ad essere sotto attacco.

Nei mesi passati alcuni giornali hanno portato avanti campagne stampa basta su una villa a Montecarlo, sulle notti con una escort, sulle vacanze di un presidente di regione.
In questo caso, niente. Viene da chiedersi, chi sta sbagliando? Il Fatto Quotidiano o gli altri?

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