01 novembre 2012

A saldi invariati



La politica dei saldi invariati
riguarda ormai non solo questo governo di tecnici, ma anche l'economia.
Dal dietro front dell'esecutivo sulla legge di stabilità, si al taglio dell'Irpef, non al taglio dell'Irpef. Ma l'importante è che i saldi siano invariati. Cioè, non importa dare un'impulso all'economia, creare posti di lavoro, dare ossigeno alle piccole e medie imprese. La visione di questi tecnici politici è quella prettamente contabile. 

A saldi invariati ragiona anche l'AD di Fiat Marchionne, nell'intervista al corriere: c'è la crisi, tanti lavoratori la giustizia mi chiede di assumere, tanti lavoratori ne devono uscire. Come se parlassimo di oggetti, di materiale da lavorazione, che non può rimanere accumulato, senza rendere soldi, nei magazzini.

Saldi invariati: il governo da il via alla proposta di tagliare qualche provincia, dall'altra proroga di due anni la vita al ponte sullo stretto di Messina. Approva la legge anti corruzione, ma dopo una trattativa al ribasso: niente autoriciclaggio, falso in bilancio, concussione depotenziata. E incandidabilità solo per pene oltre 2 anni (sui reati contro la ppaa). Saldi invariati: solo grazie all'arrivo di Grillo in Sicilia, molti degli incandidabili non sono stati rieletti.  
E mentre nel paese ci si rende conto che da questa crisi se ne uscirà dopo almeno altri due anni, i partiti discutono di primarie, alleanze, legge elettorale.  
Anche loro, a saldi invariati. 
Niente riduzione dello stipendio, niente regolamento etico che impone candidati "puliti", poco o nulla per il rinnovamento. 

Stasera a Servizio Pubblico si parlerà del voto regionale in Sicilia: "Piovono grilli": ospiti il sindaco De Magistris, la Santanché, il neo presidente Rosario Crocetta e Paolo Mieli. Se non ci pensano i partiti tradizionali, responsabili, a questi problemi, chi ci penserà? 

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