Massimo Zennaro, ex portavoce della
Gelmini, finito nella bufera per il comunicato sul Tunnel dei
neutrini, il 22 dicembre del 2011, prima di lasciare il Ministero per
andare a fare l'addetto stampa di Barbara Berlusconi, stanzia 1,3
milioni da destinare a prodotti multimediali per la scuola.
Una commissione mista Miur-Ansas
decide di investirne 730 mila per comprare 19 “Pillole del sapere”
realizzate proprio dall'azienda della Sbressa: un format di filmati
della lunghezza di 3 minuti ciascuno, che aveva depositato in Consip,
la società del ministero dell'Economia che serve per ottimizzare e
rendere più trasparenti gli acquisti della Pubblica Amministrazione.
Ma dalle intercettazioni sulla Bpm
emerge che Antonio Cannalire, braccio destro di
Massimo Ponzellini, avrebbe cercato di favorire l'entrata della
Sbressa proprio in Consip, grazie ai suoi contatti con i dirigenti.
Cannalire aveva anche aiutato la Sbressa ad ottenere un finanziamento
di 300 mila euro dalla Bpm, minacciando addirittura di morte un
funzionario della Popolare.
L'articolo su
Il fatto quotidiano relativo ai finanziamenti ai vip della
politica.
L'anticipazione della puntata su
ReportTime.
Sinossi della puntata: “La banca degli amici”, di Sdgfrido Ranucci in collaborazione con Giorgio Mottola
Sinossi della puntata: “La banca degli amici”, di Sdgfrido Ranucci in collaborazione con Giorgio Mottola
Sei mesi fa è stato arrestato Massimo Ponzellini, manager dell’Impregilo e Presidente della Banca Popolare di Milano.Ha servito i governi di tutti i colori, ricoprendo cariche prestigiose, ora però è indagato per aver concesso finanziamenti alle imprese in cambio di mazzette. Le aziende finite sotto la lente dei magistrati sono tante da Atlantis Bplus a Sisal, dal Gruppo Gavio a Capgemini, da Caltagirone ad Almaviva.La BPM, l’istituto finanziario radicato sul territorio più ricco d’Italia, per statuto avrebbe dovuto finanziare le piccole e medie imprese, la forza vitale del Paese. Invece negli ultimi anni si sarebbe trasformata in bancomat per i politici e per alcuni imprenditori sempre grati a chi li finanzia, e che succhiano risorse pubbliche. Dall’inchiesta della Procura di Milano, però emerge anche la ragnatela di rapporti con la politica, da Calderoli a Bossi, dalla candidata alle primarie del Pdl, Santachè a La Russa, dalla Brambilla a Urso, da Marcello dell’Utri, a Silvio e Paolo Berlusconi, da Paolo Romani a Gianni Letta, ma anche con il Vaticano, di cui Ponzellini è uno dei consiglieri economici.Soprattutto emergono i rapporti con l’attuale ministro dell’economia Vittorio Grilli, e con colui che ha tirato le fila dell’economia del nostro Paese nell’ultimo ventennio: Giulio Tremonti e il suo consigliere politico Marco Milanese. Alla fine dall’inchiesta di Report curata da Sigfrido Ranucci si definisce un Paese soffocato dalle lobby che arrivano addirittura a mettere a rischio il funzionamento delle istituzioni più prestigiose. E ora in mano a chi è andata BPM?
Le altre inchieste della
puntata.
IL GRUPPO SELVAGGIO - del 18 novembre 2012 Sabrina Giannini
IL GRUPPO SELVAGGIO - del 18 novembre 2012 Sabrina Giannini
C'è una porzione del finanziamento pubblico alla politica che è una sorta di paradiso fiscale, senza obbligo di rendicontazione e controllo: sono i 75 milioni di euro suddivisi tra i vari gruppi parlamentari di Camera e Senato. Una rendita opaca per molti (capigruppo e vicepresidenti) e per un esercito di dipendenti.L'INTERNAZIONALIZZAZIONE - del 18 novembre 2012 Antonino Monteleone
A Settembre l'ISTAT ci dice che le nostre esportazioni tornano a crescere. Ma negli ultimi cinque anni le cose sono non andate granché bene.Per favorire l'internazionalizzazione delle imprese abbiamo la SACE, che assicura i crediti alle esportazioni. La Simest, che partecipa il capitale delle imprese che vogliono "internazionalizzarsi". L'ENIT che promuove, nel mondo, il prodotto turistico italiano. L'ICE, l'Istituto per il Commercio Estero che si rivolge a piccole e medie e imprese. Abbiamo avuto anche INFORMEST e FINEST dedicate al Nord-Est. Buonitalia. Camere di Commercio.L'obiettivo è promuovere i prodotti italiani, fare aumentare il volume d'affare delle imprese che vuol dire maggiore entrate fiscali. Per questo lo Stato ci mette un bel po' di quattrini. Ma lo sforzo pubblico sembrava eccessivo all'ex Ministro dell'Economia Giulio Tremonti che decide di sopprimere l'Istituto. Lo fa nel luglio 2011, ma pochi mesi dopo il Governo ci ripensa.
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