Un anno fa, l'epilogo del miglior
premier della storia, con il presidente del Consiglio Berlusconi chesale al Quirinale per presentare le dimissioni. E come si addice ad
una persona di spettacolo, fu una serata piena di frizzi e
lazzi.
Gente in piazza che festeggiava. Il lancio di monetine a Palazzo Grazioli (vent'anni prima all'Hotel Raphael succedeva a Craxi), ma anche una banda che improvvisa l'Inno alla gioia in mezzo alla folla.
Da Repubblica del 12 novembre:
“La piazza di fronte al Quirinale si sta riempiendo di cittadini che attendono l'arrivo del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dimissionario. I manifestanti guidati dal gruppo "Resistenza musicale permanente" gridano slogan contro il premier e il governo pronti ad intonare "l'Hallelujah!". I cittadini molto rumorosi sventolano bandiere tricolore e cartelli con slogan "Bye Bye Silvio", "Dimissioni" e intonano cori "Te ne vai o no, te ne vai si o no" con la speranza di vedere l'auto blu del cavaliere.”
Ovviamente di tutt'altro tenore i commenti dei berluscones:
Scilipoti: "Colpo di Stato, Italia commissariata".
Gente in piazza che festeggiava. Il lancio di monetine a Palazzo Grazioli (vent'anni prima all'Hotel Raphael succedeva a Craxi), ma anche una banda che improvvisa l'Inno alla gioia in mezzo alla folla.
Da Repubblica del 12 novembre:
“La piazza di fronte al Quirinale si sta riempiendo di cittadini che attendono l'arrivo del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dimissionario. I manifestanti guidati dal gruppo "Resistenza musicale permanente" gridano slogan contro il premier e il governo pronti ad intonare "l'Hallelujah!". I cittadini molto rumorosi sventolano bandiere tricolore e cartelli con slogan "Bye Bye Silvio", "Dimissioni" e intonano cori "Te ne vai o no, te ne vai si o no" con la speranza di vedere l'auto blu del cavaliere.”
Ovviamente di tutt'altro tenore i commenti dei berluscones:
Scilipoti: "Colpo di Stato, Italia commissariata".
Parla l'uomo che col suo cambio di
casacca (il 14 dicembre 2010) ha mantenuto in vita il governo
Berlusconi.
E comunque l'Italia è stata commissariata, anzi si è auto-commissariata dopo la lettera della BCE a Berlusconi e Tremonti.
E comunque l'Italia è stata commissariata, anzi si è auto-commissariata dopo la lettera della BCE a Berlusconi e Tremonti.
La Russa: "Festeggiano nemico
di classe". "Mi verrebbe da ridere e in realtà ho riso, vedendo i manifestanti che in odio a Berlusconi festeggiavano la vittoria del loro teorico nemico di classe: Mario Monti. E con lui la finanza, le banche, il capitale, i padroni, i poteri forti e ogni altro stereotipo delle battaglie della sinistra. Scusate se è poco!".
Ma Berlusconi non è quello delle banche di sistema, della P2, P3, P4, di Bisignani, di Pio Pompa e del Sismi di Pollari?
O forse è anche vero che è stata la politica di B. che ha fatto una lotta di classe contro i ceti medi. Contro i diritti di chi lavora. Contro l'ambiente e la cultura.
Ma Berlusconi non è quello delle banche di sistema, della P2, P3, P4, di Bisignani, di Pio Pompa e del Sismi di Pollari?
O forse è anche vero che è stata la politica di B. che ha fatto una lotta di classe contro i ceti medi. Contro i diritti di chi lavora. Contro l'ambiente e la cultura.
Si arriva a tirare in ballo Piazzale
Loreto:
"Che vergogna! Tutti antifascisti dopo piazzale Loreto, tutti antisocialisti dopo le monetine dell'hotel Raphael a Craxi e oggi tutti antiberlusconiani dopo le dimissioni del presidente del Consiglio". Lo afferma Viviana Beccalossi, deputato del Pdl.
Tutti antiberlusconiani anche dentro il PDL, tra l'altro.
"Che vergogna! Tutti antifascisti dopo piazzale Loreto, tutti antisocialisti dopo le monetine dell'hotel Raphael a Craxi e oggi tutti antiberlusconiani dopo le dimissioni del presidente del Consiglio". Lo afferma Viviana Beccalossi, deputato del Pdl.
Tutti antiberlusconiani anche dentro il PDL, tra l'altro.
“Dito medio del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, all'indirizzo di un contestatore che al suo ingresso a palazzo Grazioli, dalla porta posteriore, gli aveva detto: "Vai a casa".”
Dito medio e corna anche per il governatore Formigoni:
“"Ho reagito con un gesto ad una sola persona che mi insultava pesantemente e personalmente. Ho sbagliato, non avrei dovuto farlo": così il presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha commentato l'episodio del suo gesto ad un manifestante.”
Noblesse oblige.
L'epilogo:
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