“Ci sono interessi politici espliciti – aggiunge – di chi anche nei mesi scorsi in campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale di Taranto ha chiesto ripetutamente la chiusura dell’impianto; c’è evidentemente una valutazione della magistratura che sostanzialmente ha chiesto la chiusura; ci sono poi interessi oggettivi, non dico che c’è un grande vecchio dietro, ma interessi oggettivi perché se chiude l’Ilva i concorrenti europei e quelli asiatici fanno festa”. Bisogna aver chiaro, ha proseguito, “qual è il gioco e nessuno di noi può far finta di non sapere. La protezione della salute e dell’ambiente non si assicurano chiudendo l’impianto perché la sua chiusura lascerebbe lì un deserto inquinato. La chiusura infatti deriverebbe da un contenzioso tra l’Ilva e la magistratura che è appena iniziato. Prima che la questione arrivi in dibattimento, come già visto in molti altri siti italiani, le cose rimangono lì per anni”.(Mi sembra di sentire i berlusconiani quando parlavano dei poteri occulti che complottavano contro l'allora governo Berlusconi....).
La magistratura ha chiesto all'Ilva di non inquinare più, e di bonificare l'ambiente.
Non avendo adempiuto a questo, perché l'azienda ha continuato la produzione, i giudici hanno sequestrato il materiale prodotto.
Il punto è che non si può continuare a produrre senza inquinare, dunque continuare a causare morti.
E questo il problema. Altro che parlare di complotti. E, secondo la mia opinione, se poi all'estero (in Europa e in Asia) vogliono continuare a produrre causando inquinamento e malattie, sono problemi di quei paesi, in assenza di un'unica normativa a livello europeo. Anche se mi viene difficile pensare, in Germania, un sistema gelatinoso come quello italiano. Dove si mette sullo stesso piatto le morti e i profitti di imprese private e il futuro dell'impresa pesante in Italia.
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