Da una parte Renzi il grande comunicatore: quello che reclama il suo diritto a provarci, a cambiare le cose e le persone, sedute su quelle poltrone da troppo tempo. Renzi che dice non bisogna consumare territorio, ma che è stato favorevole alla grande opera forse poco utile, il TAV in Val di susa. Inutile forse, dispendiosa sicuramente.
Quale la ricetta, nel concreto, di Renzi, su lavoro, industria, cultura? A Servizio pubblico aveva spiegato come, nei primi cento giorni servisse fare le riforme che il centrosinistra non ha saputo fare: conflitto di interessi, anti corruzione seria, falso in bilancio da ripristinare.
Ma possiamo credergli?
Di certo, quello che si capisce è che da ieri Renzi è a caccia di voti, a sinistra dai vendoliani, e a destra dai delusi del centro e dell'UDC. Difficile che leggi sul conflitto di interessi trovino patria con queste alleanze.
Dall'altra parte Bersani: c'è poco da dire, non buca lo schermo e fors, in un'epoca di televenditori non sarebbe nemmeno un problema.
Peccato che, a parte una bella promessa sulla scuola (e una piccola bacchettata a Monti per le sue parole frettolose sugli insegnanti "conservatori"), Bersani ieri sera abbia fatto un'ennesimo scivolone sull'Ilva.
Proprio nel giorno in cui il padrone dell'Ilva, il signor Riva (che ha finanziato Bersani nel passato) chiude gli stabilimenti per rappresaglia contro le decisioni della magistratura.
"E' una cosa drammatica, qui bisogna che il governo intervenga per cercare di dirimere quello che sta diventando un pasticcio di proporzioni cosmiche, perché siamo di fronte ad una decisione del ministero dell'ambiente con restrizioni forti dell'attività produttiva e siamo di fronte ad una magistratura che sta facendo tutt'altro. sono due poteri dello stato che intervengono in modo difforme..."
L'ennesimo scontro magistratura e politica? Sembra di sentire Berlusconi, e non un leader di una sinistra che si dice riformista.
Lo sa Bersani che a Taranto, per le emissioni dell'Ilva, c'è gente che muore di tumore?
Oppure pensa, come Fabio Riva, che "due tumori in più all'anno siano una minchiata"?
Ieri sera, se ci aspettavamo di sentire profumo di sinistra, siamo rimasti delusi.
Belle le primarie, ma ora aspettiamo i contenuti.
Non ci dimentichiamo del tifo del PD per Marchionne, della lettera di Riva a Bersani (per far pressioni sul senatore Della Seta), della telefonata di Vendola con Archinà, delle tentazioni di bavaglio anche dentro il centrosinistra, dell'aver votato le due riforme della Fornero, dell'accordo sulla produttività (che riporta le lancette indietro di 50 anni), sul sostegno al TAV in Val di Susa, sul sostegno tardivo ai referendum per acqua e beni comuni ....
Nessun commento:
Posta un commento