Un anno fa iniziava il governo dei tecnici
(che poi tanto tecnici non si sono dimostrati), per salvare il paese
dal baratro (che fino a pochi mesi prima nemmeno si ammetteva).
Nel
primo discorso, il premier Monti esordì col proposito di “Abolire
i privilegi”.
Non si riferiva di certo alle pensioni di
anzianità e all'articolo 18, tolti di mezzo (l'articolo 18 solo per
i licenziamenti economici, ma è un bel cavallo di Troia) in modo bipartisan, senza
troppe discussioni.
Quando c'è stato da tagliare le province, da
tagliare le pensioni d'oro (di gente come Amato che cumula più
pensioni ed è stato pure chiamato come tecnico dei tecnici), gli
stipendi d'oro (nella politica nazionale, nelle regioni, nei
ministeri, nei manager di stato) il discorso si è fatto più
difficile (e non per colpa del governo).
Per non parlare dei privilegi che sono ancora lì:
l'Imu sugli immobili della chiesa, i soldi degli evasori in Svizzera,
i soldi delle società di slot machine, le concessioni dei signori
delle autostrade .. Per non parlare delle spese militari, i caccia
F35, l'alta velocità in Val di Susa, il Ponte sullo stretto.
Servivano soldi, per adempiere a quegli obblighi
firmati tra l'altro dal precedente governo, e i tecnici li hanno
presi da dove era più facile prenderli. La tassa sul macinato.
E
se questo comporta un taglio a sanità e scuola (alla faccia della
Costituzione) c'è sempre un privato pronto a entrare nel business.
Tante le ambizioni, tante le riforme abbozzate, presentate,
decretate (e che ancora aspettano i decreti attuativi). Salva Italia,
il decreto sulle semplificazioni, la riforma delle pensioni (che ha
causato il disastro degli esodati, persone senza copertura) e quella
del lavoro (che doveva portare benefici per lo sviluppo e attrarre
nuovi investimenti, ma non si è visto nulla).
La legge sulle
semplificazioni, tra l'altro, col meccanismo del silenzio
assenso, abolisce di fatto gli ultimi vincoli sulla cementificazione,
permettendo (come se non avessimo già fatto abbastanza) un ulteriore
distruzione del nostro ambiente e della nostra cultura.
Piove,
governo ladro …. (riferendosi a quanto è successo in Toscana
questo fine settimana).
Le
liberalizzazioni?
Timide. In compenso i negozi rimarranno aperti tutti i giorni.
E
gli ordini professionali?
I monopoli sulle reti: energia,
trasporti, telecomunicazioni?
Le tante promesse“tecniche” rilanciate dai titoloni dei giornali: i 100
miliardi per le imprese, la defiscalizzazione per le grandi opere, il
taglio delle tasse (peccato che non si può fare .. fase due).
La
Fiat se ne sta andando dall'Italia, non mantiene gli impegni presi
col piano da 20 miliardi.
In Sicilia l'imprenditore che doveva
rilevare l'impianto di Termini Imerese si è rilevato un
bluff.
In Sardegna sta per esplodere un problema sociale enorme:
l'Alcoa ha iniziato a chiudere gli impianti e nel resto
dell'isola è un deserto industriale.
Cosa facciamo, Resort e case
da gioco? Come nella Cuba prima di Castro?
Il meccanismo del project financing farà pesare i costi per le grandi opere ancora sul pubblico: ma non si era detto basta agli investimenti che creano debito?
Il meccanismo del project financing farà pesare i costi per le grandi opere ancora sul pubblico: ma non si era detto basta agli investimenti che creano debito?
E che dire dell'Ilva
di Taranto: “bisogna tutelare l'industria ma anche la
salute” hanno ripetuto ministri, tecnici e giornali. Ma cosa
vuol dire? Non dovrebbe essere questa la normalità?
Perché chi
non ha vigilato non paga per le sue colpe?
Alla fine si è
arrivati all'approvazione della legge anticorruzione. Un bel
passo avanti, ha spiegato anche il ministro della giustizianell'intervista a Che tempo che fa ieri. E' un passo in avanti, ma servirà anche altro: sull'incandidabilità, sulla prescrizione, sul falso in bilancio. Inoltre questo è un passo cui
si è arrivati con tanti compromessi tra governo e Parlamento: quello
con un bel 11% di onorevoli e senatori con problemi con la
giustizia.
Si ripete che si DEVE proseguire con l'agenda
Monti, se si è responsabili, come se quell'agenda fosse qualcosa di
concreto. Ma gli effetti di questa politica al momento non sono ancora positivi (fiducia nei mercati a parte).
Lo spread
rimane a 350-360; la disoccupazione è aumentata al 10%; il calo dei
consumi è al -3,2%.
I mercati puntano sul Monti bis, ma è ora di pensare anche agli italiani. A cui non si può porre il solito diktat: o
questa minestra, o salti dalla finestra.
Hanno fatto tanto i tecnici, rispetto a quelli che li hanno preceduti: ma il malato ancora non sta bene. Grande è stata l'aspettativa nei confronti del professor Monti: e' ora di cambiare direzione e cura. A cominciare dai privilegi: quelli delle caste, degli evasori, della criminalità, delle lobby improduttive.
Hanno fatto tanto i tecnici, rispetto a quelli che li hanno preceduti: ma il malato ancora non sta bene. Grande è stata l'aspettativa nei confronti del professor Monti: e' ora di cambiare direzione e cura. A cominciare dai privilegi: quelli delle caste, degli evasori, della criminalità, delle lobby improduttive.
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