E ancora " ha scoperchiato Gladio e ha scambiato le carte con tale Giovanni Falcone, della cui amicizia si onorava anche se non l'ha mai sbandierata,"
Non so se è proprio così: tutti i pm che han cercato di scoperchiare la Gladio vera (non quella di parata, ufficiale), sono stati bloccati.
Scrive Caterina Perniconi su Il fatto
Quando Gladio era un gruppo legittimo (Caterina Perniconi)Di Gladio e dello scontro tra la procura romana e i giudici militari di Padova se ne parla ampiamente nel libro "Doppio livello" di Stefania Limiti
GLI INQUIRENTI romani e Gladio. Quando l'inchiesta sulla struttura segreta arrivò nella Capitale, i magistrati Franco Ionta e Francesco Nitto Palma, si avvalsero della mole di lavoro che avevano già svolto i giudici veneziani Casson e Mastelloni. Si doveva stabilire la natura illegale di Gladio, ovvero se gli istruttori, alcuni legati ai Servizi segreti, avessero effettuato un indottrinamento ideologico tale che i guerriglieri avrebbero risposto alla chiamata in caso di una vittoria politica della sinistra. Niente di tutto questo. Nel 1992 partì anche l'offensiva dei giudici romani contro i magistrati della Procura militare di Padova, Roberti e Dini che avevano scoperto il documento costitutivo della Stay-behind italiana e carte sui rapporti tra Gladio e la Cia. Roberti fu indagato per rivelazioni di notizie di cui era vietata la divulgazione, proprio da Ionta e Palma, gli stessi che chiesero l'archiviazione di Gladio ritenendola organizzazione legittima.
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