Report e Casaleggio l’obiettivo è sbagliato
di Marco Lillo
Report ha posto l’accento sulla mancanza di confine tra privato e pubblico nel Movimento 5 Stelle. Il blog di Grillo, come ha detto Federica Salsi a Sabrina Giannini “è il principale motore di tutto il Movimento”. Eppure è in mano a un privato cittadino di nome Gianroberto che controlla con il fratello la maggioranza della Casaleggio Associati Srl. Questo è un problema serio e bene ha fatto Report a sottolinearlo. Peccato che il messaggio rilanciato dai grandi quotidiani sia stato un altro: “Gabanelli ai 5 Stelle: dove vanno i soldi del blog?”, titolava ieri il Corriere.it? .
Così la commistione tra Casaleggio e 5 Stelle, tra impresa e movimento è stata messa sotto accusa per i soldi non per la mancanza di trasparenza e democrazia. Eppure sarebbe bastata un’occhiata ai bilanci, che Report ha mostrato fugacemente, per ridimensionare questo secondo capo di accusa. Il fatturato complessivo (quindi proveniente anche da fonti diverse dal blog) di Casaleggio ammonta a un milione e 399 mila euro nel 2011 contro 1 milione e 670 mila euro del 2010 e 1 milione e 628 mila nel 2009. Non solo. La società è passata da un utile (118 mila nel 2009 e 86 mila euro nel 2010) a una perdita di 57 mila e 800 euro.
Se Report avesse raccontato agli italiani che tutti gli incassi di Casaleggio ammontano a 1,4 milioni di euro, che la società è in perdita e che la crisi ha coinciso con l’avanzata di Grillo, forse i quotidiani non avrebbero potuto fare i loro titoli piccanti sul conflitto di interessi. I lettori avrebbero avuto i dati per capire la scarsa fondatezza di una contestazione di un conflitto potenziale di interessi, di poche centinaia di migliaia di euro, nei confronti di un partito che ha rinunciato a 42 milioni di euro di contributo reale al quale aveva diritto.
Corriere.it ? ieri scriveva: “Secondo una stima del Sole 24 Ore il traffico del sito è di un milione, un milione e mezzo di pagine al giorno. Per cui si potrebbe affermare che i ricavi oscillino tra i 5 e i 10 milioni di euro all’anno”. Boom.
A SMENTIRE questa solenne balla non ci sono solo i bilanci di Casaleggio, ma anche una constatazione molto semplice: il sito del Fatto, che vanta molti più contatti e pubblico del blog di Grillo, non arriva nemmeno a un decimo degli introiti vagheggiati dai grandi quotidiani. Probabilmente per loro è più facile raccogliere la pubblicità grazie alle grandi aziende di Stato o alle banche e multinazionali. Report ha ragione a contestare a Casaleggio la mancata trasparenza sui dati del bilancio 2011, che non divide gli introiti del blog dagli altri. Sabrina Giannini ha ragione a lamentarsi del fatto che Casaleggio non vuole spiegare ai telespettatori i dati del bilancio 2012, ancora non pubblico. Ma i medesimi telespettatori della Rai potrebbero chiedere all’inviata di Report: perché intanto non ci hai spiegato i dati dei vecchi bilanci del 2010 e 2011?
Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
22 maggio 2013
Report e Casaleggio l’obiettivo è sbagliato
L'articolo di Marco Lillo su Il fatto, su come è stata commentata da certi giornali la parte dell'inchiesta di Report sui finanziamenti pubblici, dove si parlava anche del M5S e del blog di Grillo (che ne pensano al corriere dei soldi presi dalle fondazioni, da parte dell'industria del tabacco, dell'Eni, dei Moratti ..?):
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