10 maggio 2013

Servizio pubblico - mamma ho perso il partito

E' sparita la sinistra. Ed è pure sparita, o messa in silenzio e in condizioni di non nuocere, anche l'opposizione, nel nome della pacificazione.
E' pure sparito Andreotti, ma non è quella la cattiva notizia: la cattiva notizia è che ci siamo dimenticati della sua storia politica, delle sue condanne.
Sui giornali, in Parlamento, il divo è stato ricordato con commozione, come fosse un grande statista. Persino dalla sinistra: se questo è il nostro futuro (assieme al governo Letta, che si regge sul consenso di B.) stiamo freschi.

Nella puntata di ieri di Servizio pubblico si è parlato dello scollamento tra elettori ed eletti. Se il governo in carica è di "pacificazione", l'elettorato sotto di pacificarsi non ha alcuna intenzione. Le sedi del PD sono occupate, alcuni parlamentari si stanno muovedo per provare a costruire qualcosa.

Santoro nella sua copertina ha criticato questo sistema dei partiti che non ha saputo rinnovarsi dopo Moro e Berlinguer. Dopo tangentopoli e nemmeno in questo crepuscolo di seconda repubblica.
Alcuni partiti hanno solo cambiato nome, altri hanno cambiato albero. Altri sono diventati partiti persona.
E gli italiani hanno aspettato il tram del cambiamento: prima Monti ora Letta.
C'è stato anche il ritorno dei Berlusconi viventi, condannato a 4 anni per una vicenda di evasione fiscale.
In qualunque democrazia saremmo noi a fare la marcia contro lui e non lui contro i magistrati.
E la voglia di nuovi editto bulgari: eravamo in pochi a criticare B. una volta e saremmo pochi anche oggi, ricorda il giornalista.



I mal di pancia e i rospi nel PD: Bertazzoni, nel primo servizio ha tampinato i dirigenti del Pd chiedendo loro delle nomine nelle commissioni e dei sottosegretari.
Degna conclusione di un passaggio partito dalla nomina di Napolitano, ha commentato Civati.



Il PD è squassato da questo, ma a Bologna c'è anche il referendum sul finanziamento alle scuole private a dividere il partito (che si è schierato a favore del mantenimento dei contributi).

In studio gli ospiti erano Vendola, la senatrice Puglisi, l'economista Boldrin e il giornalista del corriere Panebianco.

Vendola ha incentrato il suo intervento sulla necessità di una sinistra, che sappia parlare ai precari, ad esempio. Il paragone col CLN e con Moro e Berluinguer è improponibile: i fascisti non avevano spazio nel comitato di liberazione.

Panebianco ha accolto la tesi iniziale di Santoro: la condanna di B. e il suo richiamo alla piazza rinfocola le tensioni tra gli elettori dei due partiti uniti in Parlamento.
il Pd dovrà torvare una direzione per superare lo scontro interno.

Boldrin ha criticato l'assenza di programma di questo goevrno, che raccoglie i pezzi peggiori delle 2 comaggini, i peggiori populismi che han fatto il programma.
Nessuno ha il coraggio di dire che questa crisi non ha a che fare con la crisi internazionale, ma con i nostri problemi, di una cattiva spesa pubblica.

La senatrice Puglisi ha difeso il finanziamento alle scuole private, senza di cui alcuni bambini sarebbero a spasso.
A lei ha risposto Vendola ricordando l'articolo 33 della Costituzione "senza oneri per lo stato".

Da dove prendiamo i soldi per la cassa integrazione, per gli esodati, per l'IMU per l'Iva e per tutte le altre belle promesse?
Di questo dovrebbe parlare la politica, non di riforme strutturali, di pacificazione, di magistrati politicizzati, di rettori di un partito che non c'è ...

La protesta delle insegnanti a Bologna



L'intervento di Travaglio

“I politici considerano Andreotti il loro santo protettore: ne ha combinate di tutti i colori, ma l'ha sempre fatta franca. Per loro è un portafortuna e un motivatore: se l'ha sfangata persino uno come lui, noi nanetti che -per quanto ci sforziamo- non riusciremomai a combinarne tante, siamo a cavallo. Perciò ripetono come un mantra che è stato assolto: la sua falsa assoluzione è anche la loro, per quel che han fatto e per quel che faranno. Ma, oltre alla statura dei politici, si dice che c'è anche un'altra differenza fra prima e seconda Repubblica: la perdita dell'ipocrisia…”



Lo spettacolo Ferite a morte



Nessun commento: