Il governo dei sogni, delle larghe intese e della pacificazione per una guerra che però non è mai scoppiata (quella di cui poi ha parlato Travaglio nel suo intervento) ha giurato domenica: nello stesso giorno un pazzo (o un disperato, o chissà cosa) sparava in piazza contro dei carabinieri volendo colpire i politici. Un uomo che si era rovinato col videopoker e che ha dato una ricostruzione degli eventi con qualche zona oscura.
La canzone "Gli spari sopra" di Vasco Rossi ha aperto la puntata di ieri con consueto intervento di Santoro: che ha ricordato come, nella cover di Vasco Rossi, si ripeta che "gli spari sopra sono per noi".
Celentano dice che chi spara, o si spara, èun esibizionista.
Ma la disperazione o la depressione non si cancellano con una condanna morale: sono peggiori quelli che inneggiano alla violenza e poi si nascondono, sono più vigliacchi degli ipocriti.
Come quelli che non vedono gli evasori, i caporali a Rosarno (di cui si è occupato un servizio di Bertazzoni): lo Stato è ipocrita, quando ignora l'illegalità di massa che in certe zone sostituisce lo stato sociale. Ipocriti i politici che come primo atto hanno aumentato le loro scorte. Ipocriti quelli che danno colpa solo ai politici, come se in questi anni di sprechi e corruzione si siano ingrassati solo loro e non le persone attorno.
Peggiori sono anche quelli che non fanno niente, pensando che gli spari non siano per loro.
Gli spari di domenica: l'incazzatura della piazza e la delusione dei cittadini "non serviva a niente le primarie, non serviva a niente le elezioni" diceva sconsolato un elettore.
Il servizio da Rosarno
Si parla di Rosarno solo quando succede qualcosa: eppure qui ancora cova la tensione sotto la cenere. Caporalato, lavoro nero: nulla è cambiato, sembra che qui si possa andare in deroga alle leggi dello stato.
Qui le famiglie campano con sussidi di disoccupazione o con le pensioni degli anziani.
I disoccupati si adattano ad ogni lavoro, anche in nero, e se non lo trovi nemmeno in nero ti rivolgi alla ndrangheta.
E tanta povertà porta a ragionamenti che fanno paura: arrivando a giustificare gli spari.
In studio, a commentare i fatti e le ultime notizie dal governo, Cofferati, Sallusti e in collegamento, Becchi.
Si è partiti dal professore, considerato vicino al M5S: il tentativo di spiegare le sue parole su fucili e Saccomanni è stato peggiorativo. Meglio stare zitti e chiedere scusa: quante volte abbiamo condannato le parole di leader politici che tiravano in ballo fucili e pallottole?
Stavo scherzando, si difende. Ma qui non ha riso nessuno.
Se era una analisi politica, ha spiegato Santoro rivolgendosi a Becchi, è un conto: non si deve infatti negare il disagio sociale.
Gli spari di Palazzo Chigi fanno paura perché fanno emergere un qualcosa di concreto di cui si deve tener conto.
Sallusti ha voluto mettersi i panni del difensore delle istituzioni, come uomo di pace. non si deve sparare mai, ha detto ieri sera.
Si deve dire che non si spara con nessuno, perché altrimenti succede come in America dove ti spara la polizia. Certo il Sallusti che condanna gli sari stride col Sallusti che chiedeva la pena di morte (semmai vi fosse) per il giudice di Torino ..
Che poi alla fine se la prende con Grillo e i suoi slogan "arrendetevi": la politica non si è arresa equalche cretino ha sparato.
Travaglio, in risposta, ha ricordato che non è la prima volta che si spara. Ma è la prima volta che uno spara ad altri, in una piazza di fronte ai palazzi della politica.
A Rosarno ci soono persone esasperate da una situazione incancrenita da anni, ed è stucchevole che ogni volta si chieda di dissociarsi.
Cosa si risponde a questi qua di Rosarno?
Il terrorismo ha attecchito di più quando si sono chiusi gli spazi per una opposizione vera, con le larghe intese DC-Pci.
Oggi ci si mette tutti assieme e stoppano le voci che dissentono.
Aumentare le scorte non è una risposta: la politica deve riacquistare credibilità anche in Calabria, riportando una legalità oggi assente - è stato il ragionamento del giornalista.
In collegamento, è intervenuta poi il sindaco della città di Rosarno, che ha parlato delle persone che si rivolgono al comune per un aiuto, con grande dignità e che loro cercano di aiutare come possono. Dare normalità al volto della comunità non è facile anche per l'aggressione mediatica che scatta ad ogni episodio violento.
Cofferati, prima di intervenire sul governo, ha fatto un preambolo di condanna alla violenza, che non può avere giustificazione nemmeno dal disagio.
Oggi si parla poco della povertà ma è un problema non meno importante della disoccupazione, che tocca anche quelli che un lavoro ce l'hanno.
Cofferati vorrebbe vedere un progetto di ampio respiro dal governo, che crei occupazione con un piano di investimenti pubblici (di stimoli sia per i consumi, sia per le aziende private). Ma questo si abbina poco con questo governo "di scopo", con una maggioranza che è la stessa di prima (e che sta già litigando sull'Imu).
Dobbiamo creare posti di lavoro, condizioni di mercato, far aumentare i consumi.
Il servizio sulle slot machine nella zona di Tiburtina, che hanno sostituito capannoni e industrie [http://www.serviziopubblico.it/puntate/2013/05/02/news/roma_come_las_vegas.html?cat_id=10]
L'intervento di Marco Travaglio sulla pace che è scoppiata: "andiamo a letto da vent'anni, embè?".
L'impressione è che stia venendo fuori un pateracchio, è stato il commento di Santoro: questo governo non nasce da un accordo politico chiaro.
E questo inciucio, crea come risposta l'attegiamento di sentirsi partigiani in contrapposizione a questa politica, come la studentessa che è intervenuta la settimana scorsa. Contrapposizione che non porta al dialogo: "noi ci riprendiamo ciò che è nostro".
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