In un democrazia non si può aspettare tutti questi anni per avere dei colpevoli: chissà se un giorno si riuscirà ad arrivare ai loro nomi, ai loro mandanti, a condannare le responsabilità politiche.
Di certo c'è che oggi è passato un altro anno, e portare avanti il ricordo diventa sempre più difficile. Anche se la gente in piazza oggi dimostra che ancora a molti interessa non dimenticare.
Affinché sia credibile verso i propri cittadini, uno stato deve saper fare i conti con se stesso, avere il coraggio di fare domande, di interrogare se stesso senza riguardi verso ex potenti. Non esiste ragione di Stato, per uno stato che copre bombe e stragi. Per destabilizzare e impedire cambi di rotte politiche.
28 maggio è anche un'altra triste ricorrenza: la morte del giornalista Walter Tobagi ucciso dai terroristi della Brigata XXVIII marzo a Milano 33 anni fa. Colpevole di aver raccontato l verità, sui terroristi e sulla lotta dello Stato all'eversione, come era suo dovere di giornalista.
Come scriveva Pasolini, Io so.
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