L'intervista sul FQ di Maria Gabriella Lanza ad una specializzanda di medicina a Roma.
Ecco come l'università italiana tratta i suoi ricercatori: e poi ci sorprendiamo se i migliori cervelli se ne vanno all'estero.
Perché non centra niente fare la gavetta: questo è familismo, baronia e tanta umiliazione.
Tutti sanno come funziona. Se vuoi entrare in una specializzazione devi darti da fare in ogni modo. Studiare non basta” dice una studentessa di Medicina dell'università La Sapienza di Roma.
Per esempio cosa devi fare?
Si inizia già al terzo anno. Prima di decidere che medico vuoi diventare, devi individuare un professore abbastanza importante e dedicargli i prossimi anni della tua vita, 24 ore su 24. I passaggi in macchina solo il minimo. C'è anche chi è costretto a ritirare in lavanderia la biancheria del professore di turno.
Come ha fatto il ragazzo che accompagnava il professor Fedele con la sua macchina.
Sì. Questo ragazzo ha tentato per due anni il concorso. Poi al terzo tentativo è entrato. Poverino, non so quanto abbia speso di benzina! Non conta quanto studi, conta per quanto tempo lavori gratis in reparto.Tutti i giorni, anche di domenica o durante le feste, anche la notte. Senza nessun rimborso spese. È un ricatto. Loro ti prometto: “Al prossimo concorso tocca a te” e tu speri. A cardiologia, pediatria e ginecologia si aspettano in media 3 anni. Se smetti di lavorare perchè intanto sei diventato un medico e vorresti anche vedere 10 euro a fine mese, hai perso il tuo posto in fila.
È già tutto deciso prima del concorso?
Teoricamente quando correggono il compito non sanno a quale candidato appartiene. Ma il punto è questo: hanno un modo per saperlo. Non credo che ci sia un pre-accordo tra commissione e candidato, penso piuttosto che dopo l'esame la commissione contatti l'aspirante specializzando che gli comunica l'argomento della sua prova. In questo modo gli assagnano il puntaggio più alto. Queste sono cose che tutti sanno, ma nessuno ha le prove. Basta però vedere i risultati degli ammessi: i voti sono assegnati con il bilancino.
Chi si è laureato in un'altra università e vuole fare la specializzazione a La Sapienza non ha speranze?
Non entrerà mai. Puoi passare solo in due modi: o grazie a una raccomandazione o per anzianità. Quest'ultima è considerata un giusto criterio. Sappiamo che è la prassi, sappiamo che funziona così e ormai ci sta anche quasi bene. I test sono una farsa.
Com’è la giornata di un aspirante specializzando?
Inizi la mattina alle 8 e finisci la sera alle 20. Non hai orari perchè in reparto non ci dovresti essere. Sei solo un medico frequentatore esterno, quindi paghi di tasca tua un'assicurazione, 300 euro all'anno. Poi c'è da pagare l'Empam, ente nazionale di previdenza ed assistenza dei medici, altri 200 euro. Le entrate sono zero, a meno ché non sei disposto a farti in quattro e finisci a fare il turno di guardia medica la notte. Per entrare in una specializzazione non c'è altra via.
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