Avevo molto apprezzato l'ultimo libro di Davide Cammarrone letto questa estate, "L'ultima indagine del commissario", tanto che ho voluto andarmi a leggere i suoi precedenti romanzi.
Questo, "Lorenza e il commissario" è la sua prima opera che però mi ha un pò deluso.
Non per i protagonisti o per l'ambientazione, e nemmeno per l'intrigo "internazionale" che emerge man mano dalle pagine.
Non mi ha convinto il modo con cui è stata raccontata la storia: talvolta il racconto subiva dei cali di tensione, mentre in altre parti gli intrighi e le parti d'azione ricordavano più un romanzo con James Bond e sono stati trattati in modo un pò superficiale.
Peccato, perché gli ingredienti per incuriosire e interessare il lettore c'erano tutti.
A cominciare dalla scelta della protagnosta, Lorenza Serianni, escort di lusso, ma anche donna di gran classe perché nasconde la sua professione (che esercita con una cerchia ben ristretta di clienti) con quella di antiquaria (con anche un passato da giornalista).
Nata e cresciuta a Palermo, ma trasferita a Roma.
L'intrigo internazionale in cui alla fine si trova dentro (come in un film di Hitchcock) ha origine nel vecchio diario del nonno, scritto negli anni della prigionia a Orano, in Algeria, durante la seconda guerra mondiale. Un diario che risveglia antichi interessi che coinvolgono potenze europee. Interessi per cui ancora oggi, passati più di settant'anni, si uccide ancora.
Ma andiamo con ordine: scesa a Palermo da Roma, per incontrare un suo cliente, l'avvocato Francesco Uliveri, Lorenza si ritrova ad essere persona informata sui fatti. Il suo cliente viene ucciso, in piazza della Rivoluzione, sotto la statua del Genio. L'ipotesi della rapina finita a male non convince gli investigatori.
Tra cui il commissario Paternò.
Da persona informata, si trasforma quasi subito in persona coinvolta nell'inchiesta: sui giornali trova subito spazio la pista passionale che fruga dentro la vita del morto.
Importante avvocato, sposato, ma con qualche vizio nascosto. Gli incontri di sesso con la escort, ma anche la droga. Tanta droga.
Non è solo il procuratore che segue il caso, che la manda in carcere per un giorno per il suo atteggiamento reticente sul caso: tutta la sua vita prende una brusca accelerazione. Viene rapita e poi liberata (dopo un blitz); nonostante le minacce di starsene buona, si mette sulla pista dei killer assieme al commissario (che è l'unico che la crede).
Ma è una pista macchiata di sangue: tutte queste morti per che cosa? Cosa vogliono da lei gli assassini? Per che cosa si uccide?
Quello che sembrava una caso di omicidio per rapina, si trasforma in una guerra fredda tra paesi europei, con diverse squadre di spioni in lotta tra loro.
Per cercare la verità, Lorenza e il commissario, dovranno tuffarsi nel passato, ripercorrendo le pagine scritte dal nonno nei mesi della prigionia.
"E questo quaderno? Un diario, il diario del nonno. Ecco perché ha lasciato a me il suo bauletto: qui ci sono le risposte alle mie domande, alle quali, per tante volte, è seguito il silenzio."
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La scheda del libro su Sellerio.
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