Tra i personaggi del
romanzo “La gita a Tindari” compare anche don Balduccio Sinagra
che Montalbano incontro assieme al suo avvocato e al suo padre
spirituale.
Don Balduccio è un
vecchio boss mafioso nostalgico della vecchia mafia, quella che
sapeva distinguere la linea che separa l'uomo dalla bestia. Non come
i nuovi picciotti della mafia emergente, che quella linea non la
sanno più distinguere.
E che dunque non
discutono, ma sparano. E commerciano in robot nicareddri ..
E con un senso per la
religione che sconfina nella superstizione.
Japichinu era picciotto religioso, come sosteneva il nonno Balduccio , tant'è vero che aveva persino un padre spirituale. Solo che tanto il picciotto quanto il parrino scangiavano la superstizione per religione. Come la maggior parte dei siciliano, del resto.Il commissario s'arricordò d'aver visto, una volta, un rozzo ex voto dei primi anni del secolo. Rappresentava un viddrano, un contadino, che scappava inseguito da due carabinieri col pennacchio. In alto a destra, la Madonna si sporgeva dalle nuvole, indicando al fuggitivo la via migliore da seguire. Il cartiglio recava la scritta: «Per essere scappato ai riggori di la liggi».
La gita a Tindari, Andrea
Camilleri – Sellerio
(la fine del nipote del boss)
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