11 febbraio 2016

Questa crisi in borsa



La borsa crolla, no la borsa sale, facendo un bel rimbalzo per la gioia dei mercati e dei titolisti dei giornali.
La borsa sale grazie ai titoli bancari .. e ci credo, le nostre banche sono solide, il sistema bancario non ha problemi.
Lo ha detto a fine anno il presidente del Consiglio e, se per quello, lo diceva anche Tremonti qualche anno fa.
Gli anni di bancopoli, dei furbetti, di Bankitalia che benediceva scalate e acquisizioni e non faceva il tifo. Della politica che non solo faceva il tifo ma pure gli affari suoi.

Cosa è cambiato da quei tempi (o dai tempi di Sindona e Calvi, che sarevve lo stesso)? 
Abbiamo MPS semi fallita e tenuta anche coi soldi pubblici.
Le banche come Intesa advisor per le operazioni di sistema (come Alitalia) e che, dopo aver distribuito crediti agli amici, ora sono in sofferenza. Ma verrà messa in sicurezza dalla garanzia di Stato e dagli esuberi minacciati.
Le banche popolare salvate attraverso il Bail-in, dove ci si è rifatti con gli obbligazionisti e azionisti (e per ora niente rimborsi alle persone truffate). Come se fosse colpa loro dei crediti concessi sul territorio in modo clientelare.

Ma possiamo stare tranquilli: perché c'è chi vigila sui nostri risparmi, in Bankitalia e in Consob. A Roma come a Francoforte con la BCE (che pure ha prestato soldi alle nostre banche affinché comprassero titoli di stato).
Abbiamo rinunciato alla nostra sovranità come nazione, in nome dell'Europa.
Poi abbiamo dovuto accettare il principio che, a seguito della crisi, pagano anche azionisti e obbligazionisti prima dello Stato.
La tecnocrazia ha reso sempre più sottile la distinzione tra ciò che è pubblico (e dunque gestito da politici espressione di una consultazione elettorale) e ciò che è privato (vedi ora con la nomina di un manager Amazon come commissario digitale per l'Italia, o con la scelta dei candidati sindaci di Milano).

Dovevamo fidarci dell'Europa, dei mercati, dei governi, delle banche. Delle multinazionali. Che poi sono quelle che le tasse le pagano dove conviene, peccato che noi cittadini non abbiamo più la possibilità di decidere dove conviene spendere.
Prima era colpa del debito, poi delle pensioni, poi dei diritti dei lavoratori (queste Costituzioni nate sull'onda antifascista), poi dei governi nazionali .. E ora si dice basta con l'austerity (dopo aver messo all'angolo la Grecia nel giugno passato perché aveva osato disobbedire al diktat dell'UE)

Diteci ora di chi è la colpa di queste altalene in borsa e poi fategli pagare il costo di tutto questo.

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