Il racconto della realtà parla del voltafaccia del m5s, del loro dietro front. Hanno votato assieme a Bagnasco e alla destra e così per colpa loro in Italia ancora non avremo una legge che assicuri dei diritti alle coppie gay e lesbiche.
Questo il racconto.
La realtà mostra invece una maggioranza divisa, un presidente del Consiglio che (diversamente dal passato), rimane in questo momento lontano: lo stesso PD è ora diviso al suo interno tra cattodem e pro Cirinnà. Partito che ha dato libertà di coscienza al suo interno e non ha posto la condizione di fiducia, come per l'Italicum, altra legge di iniziativa popolare (almeno sulla carta).
Oggi continueremo a vedere la realtà attraverso il racconto che più ci aggrada: sulle unioni civili, sul lavoro (e sul miracolo jobs act), sul bail in e sull'Europa.
I contratti aumentano per gli sgravi, le nuove attivazioni sono cresciute a dicembre in un periodo in cui il PIL non cresceva.
Il bail in l'ha votato anche il PD che, recentemente, ha pure votato la direttiva Balz (che tira in ballo anche i titoli di Stato delle banche).
E, mentre discutiamo del nulla, il giglio magico si prende altre poltrone, in Rai questa volta.
Sempre alla faccia della competenza, della rottamazione, della trasparenza e del cambiamento, si intende.
Perché ora i voti per la legge arriveranno dai senatori verdiniani che ieri è stato ricevuto al Quirinale dal presidente.
Sempre per la storia del cambiamento.
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