14 febbraio 2016

Lo scandalo del dieselgate (e il peso della lobby europea delle auto)

A scoprire la truffa del sw taroccato sulle emissioni dei motori diesel della Volkswagen (che erano anche 40 volte superiori a quelli stabiliti in America) è stato un anonimo ingegnere del West Virginia Environment Protection Agency (Epa): Dan Carder, un omone con la passione dell'heavy metal e della caccia all'orso.
Se la casa madre tedesca, emblema della germanicità tedesca nel mondo, rischia oggi una multa salata da 18 miliardi da parte del governo americano, è grazie al suo lavoro.
Volkswagen, maxifrode sulle emissioni ambientali. Rischia multa da 18 miliardiIl colosso di Wolfsburg ammette di avere falsificato i dati grazie a un software che entrava in funzione solo durante i test. Oltre alla sanzione, potrebbe partire una causa penale, così come è possibile una class action miliardaria. Coinvolti 482mila veicoli, nel periodo 2009-2015. Il titolo perde più del 20% sulla borsa di Francoforte

Nel settembre passato quando è scoppiata questa bomba, in tanti si sono questi come sarebbe andata a finire: il titolo tedesco è crollato, c'è stato un cambio nei vertici del gruppo tedesco, ci sono state delle scuse ufficiali. Per settimane la pubblicità delle auto tedesche era sparita.
Tante erano le domande che ci si poneva: come è possibile che nessuno si sia accorto che i dati comunicati dalla casa tedesca erano falsi e che le prove di laboratorio (che certificavano questi numeri sulle emissioni)erano di fatto inutili?
Ci si aspettava la tempesta, che avrebbe sicuramente coinvolto anche altre marchi europei: la Renault ad esempio, ma anche la FCA. L'indagine nel frattempo si allargava anche alle emissioni (e ai dati comunicati dalle case automobilistiche) dei motori a benzina.
Faremo giustizia, faremo chiarezza ..
E' andata a finire che le pubblicità sono tornate in tv, che ancora dobbiamo aspettare una risposta dal ministero dei trasporti italiano e anche dall'Europa.
Smog, l'europarlamento raddoppia i limiti di emissioni per le autoCon pochi voti di scarto, approvata la modifica del regolamento sugli ossidi di azoto, i precursori delle polveri sottili. Socialisti e verdi si sono opposti ma hanno perso

Anzi, l'Europa e l'Europarlamento una risposta l'ha data: in spregio al buon senso, i partiti della destra europea e i membri del partito popolare hanno approvato l'innalzamento dei limiti delle emissioni degli ossidi di azoto. La lobby europea dei costruttori delle auto ha fatto valere il suo peso:
Oggi l’europarlamento ha votato a strettissima maggioranza l’approvazione di una modifica del regolamento che stabilisce il tetto delle emissioni di NOx, gli ossidi di azoto che sono precursori delle polveri sottili. La dose ammessa per legge è stata generosamente raddoppiata. Le auto potranno inquinare, per gli NOx, il 110% in più di quello che era stato stabilito prima del dieselgate.

Se l'Europa voleva dare ancora una volta prova della sua distanza rispetto ai cittadini e ai loro diritti (come quello della salute), c'è riuscita.

Sul Messaggero è uscita un'anticipazione del servizio: la giornalista di Presa diretta Rebecca Samonà è andata in giro per Roma per misurare la qualità dell'aria, assieme al professor Ben Barratt, che insegna scienze della qualità dell'aria a Londra.
A Roma dove la qualità dell'aria non è buona, dove far funzionare i trasporti pubblici è cosa complicata (anche per il superprefetto Tronca) e dove l'unica risposta all'inquinamento sono le targhe alterne.
E i progetti per i bus elettrici che fine han fatto? 
Ce lo racconterà questa sera Presa diretta.

La scheda del servizio Dieselgate
Ancora due diverse inchieste per la prossima puntata di PRESADIRETTA.DIESELGATE. Lo scandalo che ha investito il colosso tedesco delle auto, la VolksWagen, la più importante industria tedesca nel mondo, è nato negli Stati Uniti ma è arrivato come un terremoto nel cuore d'Europa. E l'Europarlamento ha appena votato una modifica del regolamento che consente di alzare le emissioni degli ossidi di azoto, le polveri sottilissime emesse dai motori diesel. Come si inserisce questa contestata decisione nello scandalo VolksWagen? Ci sono state pressioni da parte delle case automobilistiche sulla decisione Europea?Le telecamere di PRESADIRETTA hanno fatto un lungo viaggio tra Germania, Italia, Belgio e Norvegia. La preoccupazione per le potenziali ricadute occupazionali degli operai tedeschi della Volkswagen. Come si effettuano e quanto sono attendibili i test in laboratorio sulle emissioni delle auto di tutte le case automobilistiche. I rischi per la salute a causa dell’inquinamento dei motori nelle nostre città. Il futuro della mobilità privata e le politiche di incentivo per le auto elettriche messe in campo dal Governo nel nostro paese.

La perenne emergenza delle carceri
La seconda inchiesta riguarda un tema che Presa diretta ha già affrontato: lo stato delle carceri italiani, sovraffollate, che cadono a pezzi, luoghi dove i condannati pagano due volte la colpa. Potremmo costruire nuove carceri, ristrutturare quelli esistenti, controllare meglio come sono spesi i soldi per gli appalti (spesso con procedure secretate). Invece: le leggi svuota carceri, il ritorno perenne di proposte di indulto, i soldi per gli appalti continuano ad essere sprecati.
Presa diretta confronterà le carceri italiane con quelle norvegesi: da noi il 70% dei detenuti torna a delinquere, in Norvegia solo il 20%.
E' così che si alimenta l'emergenza sicurezza e l'insicurezza degli italiani che, evidentemente, ai nostri politici fa comodo perché è benzina elettorale.

La scheda del servizio: SENZA CARCERI.
Nella seconda parte di PRESADIRETTA un reportage dalla Norvegia, un paese che ha scelto una via estrema e unica al mondo di gestire la punizione per chi ha commesso un delitto. Un paese dove le carceri sono senza sbarre. Lì i detenuti sono trattati nel rispetto della dignità che spetta a ogni essere umano e solo il 20% di loro torna a delinquere, mentre in Italia la percentuale di recidivi arriva al 70%.PRESADIRETTA ha raccolto le riflessioni di Luigi Manconi, politico, sociologo, da sempre impegnato nella battaglia contro le disfunzioni, le anomalie e i disservizi del nostro sistema carcerario."DIESELGATE" e "SENZA CARCERI" sono un racconto di Riccardo Iacona con Lisa Iotti, Giuseppe Laganà, Fabrizio Lazzaretti, Danilo Procaccianti, Rebecca Samonà.

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