Lo sketch è andato in onda dopo la fiction (poco riuscita) su De Andrè: l'artista e il comico hanno ripetuto la vecchia gag del contratto con gli italiani firmato davanti le telecamere di Porta a porta.
Se la battuta è riuscta una volta, perché nno ripeterla?
Pare che il reato di abuso di credulità popolare non possa più essere contestato: sono passati venti anni e più dalla discesa in campo, dalla prima promessa di flat tax (era il 1994), di rivoluzione liberale, di sburocratizzare il paese, del milione di posti di lavoro.
Oramai se qualcuno crede ancora ad un berlusconi la qualunque, problemi suoi.
Peccato che siano anche problemi del paese.
Se crede alla favola della flat tax: è bastato seguire il confronto tra il premio nobel mancato Brunetta e l'economista De Romanis ieri sera ad Otto e mezzo per capirlo.
L'economista ha cercato di fare i conti in tasca al programma di FI, raccontando cosa è successo in America e in Russia dove hanno applicato la flat tax.
Perché dovremmo credere che ora il centro destra di Berlusconi attuerà questa riforma dopo averla proposta (ma non attuata) due volte?
Perché altrimenti il paese affonda - la risposta dogmatica dell'ex ministro.
Perché niente limiti all'uso del contante? Perché dobbiamo colpire i grandi evasori.
Perché fidarci delle promesse di lotta alla corruzione e all'evasione da parte di un partito in mano ad un incandidabile che ha corrotto e ed evaso per milioni di euro?
E lo stesso vale per le (stentoree) promesse di lotta alla criminalità, non i 600mila clandestini da cacciare (non si sa come): Forza Italia che parla di criminalità non è credibile perché è lo stesso partito che caccia il presidente del parco dei Nebrodi Antoci, che candida Cesaro e Mineo jr.
Detto ciò, sta a noi elettori scegliere oppure non scegliere e accettare che tutto questo va bene).
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