02 febbraio 2018

Le bufale e le mezze notizie

Poco tempo dopo aver scoperto la stanza della verità, Greta mi ha chiesto perché sono così ossessionata dalle bufale. Le ho spiegato che non sono le bufale che mi interessano, ma le conseguenze. Ognuno può credere a quello che vuole, la questione si complica quando il delirio non è più la mani di un singolo. Ho ancora in mente quella frase di mio nonno che citava spesso anche mia madre.Non mi fa paura chi pensa che Cristo sia morto dal freddo, mi fa paura chi crede che sia vero.Le bufale votano, ho detto a Greta. Muovono opinione, quando sono ben fatte diventano anche difficili da smascherare e una volta che hanno preso il largo è imopssibile renderle innocue.Patrick Fogli - A chi appartiene la notte, Baldini e Castoldi editore

Più che le fake news temo quelli che ci credono, quelli che non hanno la preparazione o il tempo o la voglia per verificare.
Più che le bufale, notizie false a cui credono solo i boccaloni, temo le mezze notizie, mezze verità, fatti di cui si racconta solo quello che fa comodo.

I dati sull'occupazione elaborati dall'ISTAT che raccontano di un paese con meno persone che cerca lavoro, di un paese dove aumentano i contratti da precari e dove i contratti a tempo indeterminato (per finta) ci sono stati solo quando lo Stato ha finanziato le imprese.
Ma questi dati sono stati presentati come un successo del jobs act.

I dati sulla lotta all'evasione: abbiamo recuperato 20, anzi 25 miliardi dalla lotta all'evasione.
Peccato che in questi numeri siano stati messi i condoni e la normale opera di accertamento fiscale ai contribuenti: si è chiamata lotta all'evasione quello che è il normale lavoro dell'Agenzia delle Entrate.

Luciano Cerasa sul Fatto Quotidiano:
Vediamoi dati. I 20,1 miliardi incassati nel 2017 sono attribuiti alla “attività di recupero dell’evasione fiscale”,così reperiti: 6,5 miliardi con la rottamazione delle cartelle (ri-mangono insospeso almeno 44 miliardi non ri-scossi) e 1,3 mi-liardi dai contri-buenti che dopo aver ricevuto u-na lettera di cortesia pro-pedeutica alla canonica cartella e-sattoriale nel dubbio hanno pre-ferito pagare spontaneamente.Solo 900 milioni sono arrivati dalvero recupero delle somme evasecon la riscossione dei “ruoli”, cioè l’attività che compie l’erario nel momento incui, accertato l’inadempimento del contribuente edecorsi i termini di legge, in-carica l’Agente della riscos-sione di avviare l’esecuzione forzata. La prima versio-ne della Voluntary disclo-s u re , altro provvedimento“una tantum”della catego-ria condoni, ha portato uno strascico di entrate per 400 milioni. Altri 11 miliardi, in-scritti a forza dal go-verno in quota“lotta all'evasione”, sono affluiti dai versa-menti fatti con il mo-dello F24 dai contribuenti a seguito dei controlli del fiscali
Siamo i campioni della lotta all'evasione? Peccato che qualcuno a questi spot elettorali crederà pure.

Viva le imprese che vengono in Italia ad investire e creare occupazione: quante volte lo hanno ripetuto?
Aziende come Amazon che ora sta creando nuovi hub dove forse i dipendenti (ma è giusto chiamarli così) sperimenteranno il braccialetto elettronico che monitora il loro lavoro.
Come si chiama questo? Telecontrollo? Grande fratello?
Aziende come Eataly, private ma che godono di sgravi e di facilitazioni dallo Stato (l'appalto senza gara a Milano, la concessione dei terreni a Bologna) che creano la grande Disneyland del cibo, FICO con dipendenti interinali usa e getta.

L'eccellenza della sanità lombarda: ieri sera il TG regionale lombardo ha mandato in onda un servizio in cui Assolombarda lodava il sistema sanitario in regione, quello privato non quello pubblico.
Che bello, siamo un'eccellenza, che attrae anche tanti pazienti da fuori regione e fuori dall'Italia magari: il turismo sanitario - così veniva chiamato.
Persone che dove vivono non hanno diritto ad una sanità pubblica che funziona, che ti cura e che devono spostarsi, pagando con le loro tasche, l'inefficienza dello Stato.
E il privato, che pure gode degli aiuti dello Stato (in Lombardia distinguere pubblico e privato è difficile), gode: lo ha raccontato Presa diretta due lunedì scorsi, facendo del vero giornalismo, coi due genitori palermitani costretti a curare il figlio a Milano.

Sempre a proposito di eccellenze italiane e di Milano: stiamo per incappare in una nuova infrazione dall'Europa per gli inquinanti nell'aria.
Ce lo chiede l'Europa: di non far ammalare le persone (e anche i bambini, dunque) con le polveri sottili, ma non c'è niente da fare.
Da quell'orecchio l'eccellenza lombarda (la regione, il sindaco, Assolombarda) non ci sentono. 

Gianni Barbacetto, citando il rapporto di Legambiente:
Milano se la gioca con Torino, ci ha raccontato la classifica 2017 stilata da Legambiente su dati dell’Organizzazione mon-diale della sanità. La concentrazione massima media annuale di polveri sottili(Pm10) è registrata a Torino (39 micro-grammi per metro cubo) e a Milano (37). In questa brutta classifica battiamo Siviglia,Marsiglia e Nizza, dove la concentrazione media annuale di Pm10 è di 29. Roma, per dire, si piazza alla pari di Parigi, al settimo posto, con 28 microgrammi per metro cu-bo. Ci consola poco sapere che tutte le città italiane incluse nel rapporto superano am-piamente il valore limite indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità per la salvaguardia della salute umana, che è di 20 microgrammi per metro cubo, come media annua di Pm10. Anche perché Mi-lano, che se la tira tanto, non soltanto è inquinatissima, ma proprio non dà segni di miglioramento. La media annuale di Pm10 è stata di 35 microgrammi nel 2014, di 41nel 2015, di 36 nel 2016. A Torino è passata,nei tre anni, da 35 a 39 a 36. Altalenante, ma non in un trend che indichi che stiamo andando verso la soluzione del problema. 
IL CONFRONTO con le città europee, che noi milanesi facciamo sempre dandoci arie die ssere l’unica metropoli italiana veramente europea, questa volta non ci fa fare bella fi-gura: Stoccarda, Barcellona, Dortmund e Berlino registrano 24 microgrammi, Gla-sgow 23, Bordeaux, Londra e Leeds 22, Mo-naco 21, Madrid 19, Valencia 17 e Liverpool14. Greenpeace, tanto per non farci man-care niente, ha reso nota una sua ricerca sull’inquinamento da biossido di azoto(No2) che non ci migliora l’umore: Milanoe Torino hanno valori superiori agli 80 mi-crogrammi per ogni metro cubo d’aria, più che doppi rispetto all’obiettivo sanitario indicato dall’Oms. 

Questo è lo stato dell'informazione: veramente pensiamo che il problema sia la foto dei funerali di Riina, finta?

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