Come
vivono e come si organizzano comunità religiose che normalmente
non si aprono all'esterno: l'Italia è piena di queste organizzazioni
e di santoni, ce ne accorgiamo quando è troppo tardi, quando queste
persone finiscono indagate per reati gravi.
C'è una squadra della Polizia che si
occupano di loro: si chiama nucleo “Antisette” e Raffaella
Pusceddu ha chiesto a loro di raccontare alcune storie.
Come quella di Danilo Speranza,
chiamato il Santone di San Lorenzo a Roma: è stato condannato per
violenza contro due bambine.
Che avevano paura di raccontare ai
genitori queste violenze, per paura.
In un'altra setta, in un agriturismo in
Puglia, c'era gente che non dormiva, che subiva ogni abuso e che alla
fine nemmeno si ricordava come si chiamava.
Sono sette che si propongono di
migliorare il mondo, di far vivere bene le persone: ma alla fine i
leader di queste comunità sottomettono le persone, che alla fine
vengono soggiogate, anche per una loro debolezza psicologica.
Ma queste sette sono una religione,
tutelata dalla Costituzione dunque, o una struttura lobbistica e
settaria, tesa allo sfruttamento e alla sottomissione delle persone?
Nella comunità Damanhur.
Qui dentro si trovano le statue di
varie divinità, greche ed egiziane.
Credono che in ogni umano ci sia la
scintilla divina, che in mezzo a noi sono presenti degli alieni.
In una valle del torinese sorge queste
comunità, che ha una sua moneta, una sua bandiera e una sua lingua.
Uno stato a parte, quasi, anche se vorrebbero uno statuto alla San
Marino.
Le persone hanno un nome vicino ad un
animale, per renderlo prossimo alla natura, per essere in sintonia
col cosmo.
Amore, idealismo pratico, sintonia col
mondo: l'adesione alla comunità è stretta, si cambia nome e si
mette a servizio della comunità tutto quello che si ha.
Sono 600 le persone che vivono lì,
come tante famiglie.
Anche il sindaco di Vidracco, il comune
più importante, fa parte della comunità, con un suo partito.
Nella valle ci sono anche aziende di
Damanhur, negozi per damanhuriani, negozi che vendono gioielli che,
dicono loro, risalgono ad Atlantide.
O anche macchine come la Selfica,
inventata da Roberto Airaudi, fondatore di Damanhur: macchine, quadri
che costano qualche migliaio di euro.
I primi lavori della comunità sono
cominciati di nascosto, scavando una collina senza alcuna
autorizzazione: nella roccia hanno costruito diverse sale per
meditare.
Tutto abusivo.
La comunità ha condonato l'abuso
grazie ad una legge ad hoc (e qui mi viene in mente un altro
imprenditore milanese).
Le persone devono affrontare tre famosi
demoni: sesso, potere e denaro.
Falco, il leader, era caduto in tutte e
tre i demoni, spiega un ex adepto poi fuggito: le persone danno tutto
alla comunità, senza condizioni, dovevano abbandonare anche la
famiglia e il matrimonio. Ma il capo spirituale Falco finì indagato
dalla Finanza per evasione fiscale. Una bella delusione per le
persone che giuravano nella comunità.
Che per la comunità dovevano fare
volontariato, senza essere pagati, senza avere contributi.
L'avvocato Ragusa spiega che le persone
non erano costrette a questo lavoro, era un'adesione ad un sogno, ad
un ideale.
Peccato che i servizi della comunità
siano pagati, non siano gratis.
Il professor Cardano ha scritto diverse
pubblicazioni su comunità come Damanhur: sono organizzazioni
totalizzanti, chi entra deve adattarsi in toto alle regole.
Succede un processo di incapsulazione:
alla fine i tuoi amici sono solo quelli nella cerchia dei credenti, è
difficile trovare spazi per l'espressione del dubbio.
Come una setta.
L'ultimo rapporto del ministero
dell'Interno su questi movimento è del 1998; i dati del CESAP è del
2015 e parlano di 500 nuove comunità.
I dati più preoccupanti sono quelli
della squadra Antisette: siamo un paese di creduloni, visto
che sono circa 1,5 ml le persone che fanno parte o sono vicini a
questi gruppi.
Dentro Scientology
Sono 8 ml gli adepti di Scientology:
una religione in cui devi credere a quello che fai.
10000 sedi nel mondo in centinaia di
paesi: 40 sedi in Italia, un giro d'affari tra i 10 e i 50 ml annui.
La sede di Milano è stata inaugurata
davanti migliaia di fedeli, i giornalisti rimangono fuori: anche
Presa diretta rimane fuori, lo dicono anche loro, hanno poca
disponibilità a farsi intervistare, perché – dice il portavoce –
non hanno niente da nascondere.
Report ha fatto un servizio di nascosto
su questa setta: un documentario che raccontava come le persone
devono raccontare tutta la loro vita, devono sottoporsi alla macchina
della verità.
La stampa non è gradita in
Scientology.
LE persone devono sottoporsi a dei
corsi, a pagamento; se non hai soldi, te li danno loro, in cambio di
un lavoro pagato veramente poco, circa 200 euro al mese.
I corsi servono per raggiungere uno
stato di clear, di pulizia, poi via via altri stati, dove comprendi
il senso dell'universo. Per diventare un supereroe.
Saresti in grado di leggere il
pensiero, di muoverti nello spazio tempo.
Fumo negli occhi, dice una ex seguace
di Scientology, Cecilia: è stata sottoposta a 12 ore di macchina
della verità, perché non si fidavano più di lei.
Il sito Scientology reception è
stato creato da ex adepti, che se ne sono usciti perché pensano che
abbiano stravolto le idee di Hobbard.
La gente diventa schiava dai vertici
dell'organizzazione, mentre i loro insegnamenti sono gratis.
Le tecnologie di studio di Scientology
stavano per essere accreditate dallo Stato italiano nel 2005; oggi
viene insegnato in una scuola elementare a Milano.
Sempre a Milano ci sono associazioni
anti droga, comunità di recupero terapeutico dalla droga: queste
associazioni si trovano in testa alle ricerche su Google (cercate
disintossicazione droga.., troverete Narconon).
Scientology è, infatti, una potenza
economica: in queste comunità si usano i suoi metodi per la
disintossicazione, con metodi criticati dalla CESAP, per le
cure, per le sostanze somministrate.
Il rischio, con questi percorsi, con
questi metodi, è che le persone tornino a drogarsi, non escano dalla
dipendenza, alcuni sono morti per overdose.
Ci sono persone che, da questi centri,
sono scappati e vengono poi riacciuffati.
Anche l'ingresso a Narconon è vietato
ai giornalisti.
Ma la giornalista è entrata con una
scusa, chiedendo informazioni per un parente col problema della
dipendenza: uno dei responsabili le ha raccontato della tecnica della
sauna, per smaltire le tossine, la droga.
Un posto senza catene, ma dove le
persone non si possono spostare: qui applicano le tecniche di
Hobbard, ma non sono una religione.
Ci sono imprenditori che si riconoscono
negli insegnamenti di Hobbard: si chiama Wise questa associazione.
Alla fine, racconta uno di questi
imprenditori, Scientology entra dentro l'azienda: in due anni ha
perso 282000 euro, spesi in corsi di formazione via via più costosi.
Dietro Narconon, dietro Wise, dietro il
comitato per i diritti dell'uomo c'è sempre Scientology.
Negli Stati Uniti è considerata una
chiesa, ma da noi no, per il momento: non gode dunque delle
agevolazioni riconosciute dalle nostre leggi.
Le religioni sono riconosciute dal
ministero dell'Interno: alcune di queste hanno il privilegio dell'8
per mille.
Tra le religioni accreditate ci sono
gli induisti, ma non i musulmani, perché ci sono più associazioni
che rappresentano l'Islam in Italia.
C'è una forte pressione per essere
enti riconosciuti e avere i vantaggi fiscali, in nome della libertà
di religione.
Una libertà che però cozza coi
divieti di ingresso per i giornalisti.
Occulto Italia è un libro dei
giornalisti Del Vecchio e Pitrelli che racconta di queste
organizzazioni: ricostruiscono le relazioni di questi movimenti,
costituite negli anni, il loro voler entrare nelle scuole, negli
ospedale.
Obiettivo di queste organizzazioni?
Diventare una religione riconosciuta, raggiungere una intesa con lo
Stato, per accedere all'8 per mille, avere i vantaggi scolastici
(avere un insegnamento ad hoc), istituire delle scuole paritarie,
entrare negli ospedali.
È il governo che decide quali
organizzazioni possono diventare religioni: l'ultimo caso è stato
l'istituto buddista Soka Gakkai, che è stata una scelta politica,
dice il deputato Mazziotti.
Loro si e i Testimoni di Geova no:
forse perché hanno maggiori rapporti con i partiti, perché
rappresentano una bella sacca di elettori.
Alcuni deputato vorrebbero abrogare il
meccanismo di intesa, per non discriminare le religioni senza intesa.
Dentro la Congregazione dei
Testimoni di Geova.
Presa diretta è riuscita ad entrare
nella chiesa dei Testimoni ed è anche riuscita a parlare col loro
portavoce: nella comunità ci sono delle regole da rispettare, come
il non fumare.
Raffaella Pusceddu ha incontrato anche
dei fuoriusciti: non si festeggiano compleanni, non si frequenta il
mondo là fuori, fuori dalla comunità, fuori dalla verità.
Si viene sottoposti ad un processo, se
si violano le regole (per esempio se hai una ragazza con cui hai
fatto l'amore): finisci di fronte ad un comitato degli anziani.
Niente fumo, niente immoralità
sessuale, niente peccati.
Tutto va raccontato a questi anziani.
Chi esce dai Testimoni è un
disassociato, una persona che ha abbandonato la verità: non
viene più riconosciuto e salutato per strada.
Per la comunità sei morto.
Riccardo Maggi ha presentato una
diffida alla Congregazione: è stato quasi investito, dopo aver
denunciato dei casi di pedofilia e di abusi.
Ha denunciato anche il giro d'affari
della Congregazione, per costruire nuovi edifici di culto, coi soldi
delle donazioni.
Le sette: in Italia manca il
reato di manipolazione mentale e manca anche la definizione di sette.
Meno male che esiste però la squadra
“antisette”: quella di Firenze ha bloccato l'azione del santone
Cioni, che esorcizzava le sue vittime costringendole a fare
sesso con lui.
Circuiva le persone per propri
interessi, cavalcando le debolezze della psiche umana: Cioni è stato
condannato per il reato di riduzione in schiavitù, per le persone
della sua setta.
Persone sottratte alla famiglia,
sfruttamento sessuale ed economico.
Ma il caso Cioni è una
eccezione perché c'è una mancanza legislativa: ci sono situazioni
che non possono essere contrastate, perché c'è la libertà di
credere in qualsiasi cosa, ma sempre se non si arriva alla negazione
della volontà. Sempre che non si neghi la ragione.
Peccato che non esista una legge che
definisca questo reato.
Il condizionamento ideologico non è
un reato, la squadra anti sette può intervenire solo se c'è
violenza o sfruttamento economico. Il plagio in Italia non è più
reato da diversi anni, ed è difficile individuare il crinale che
separa l'adesione spontanea dal lavaggio del cervello.
O anche peggio.
Danilo Speranza è il guro di Re
Maya, condannato per violenza su due bambine.
Ma ora è uscito, in attesa
dell'Appello, e ha organizzato una nuova comunità.
Italia, terra di poeti e santi. Ma
anche di santoni e di creduloni.
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