25 febbraio 2018

Presa diretta – io ci credo

Come vivono e come si organizzano comunità religiose che normalmente non si aprono all'esterno: l'Italia è piena di queste organizzazioni e di santoni, ce ne accorgiamo quando è troppo tardi, quando queste persone finiscono indagate per reati gravi.

C'è una squadra della Polizia che si occupano di loro: si chiama nucleo “Antisette” e Raffaella Pusceddu ha chiesto a loro di raccontare alcune storie.

Come quella di Danilo Speranza, chiamato il Santone di San Lorenzo a Roma: è stato condannato per violenza contro due bambine.
Che avevano paura di raccontare ai genitori queste violenze, per paura.

In un'altra setta, in un agriturismo in Puglia, c'era gente che non dormiva, che subiva ogni abuso e che alla fine nemmeno si ricordava come si chiamava.

Sono sette che si propongono di migliorare il mondo, di far vivere bene le persone: ma alla fine i leader di queste comunità sottomettono le persone, che alla fine vengono soggiogate, anche per una loro debolezza psicologica.
Ma queste sette sono una religione, tutelata dalla Costituzione dunque, o una struttura lobbistica e settaria, tesa allo sfruttamento e alla sottomissione delle persone?

Nella comunità Damanhur.
Qui dentro si trovano le statue di varie divinità, greche ed egiziane.
Credono che in ogni umano ci sia la scintilla divina, che in mezzo a noi sono presenti degli alieni.
In una valle del torinese sorge queste comunità, che ha una sua moneta, una sua bandiera e una sua lingua. Uno stato a parte, quasi, anche se vorrebbero uno statuto alla San Marino.
Le persone hanno un nome vicino ad un animale, per renderlo prossimo alla natura, per essere in sintonia col cosmo.
Amore, idealismo pratico, sintonia col mondo: l'adesione alla comunità è stretta, si cambia nome e si mette a servizio della comunità tutto quello che si ha.
Sono 600 le persone che vivono lì, come tante famiglie.
Anche il sindaco di Vidracco, il comune più importante, fa parte della comunità, con un suo partito.

Nella valle ci sono anche aziende di Damanhur, negozi per damanhuriani, negozi che vendono gioielli che, dicono loro, risalgono ad Atlantide.
O anche macchine come la Selfica, inventata da Roberto Airaudi, fondatore di Damanhur: macchine, quadri che costano qualche migliaio di euro.
I primi lavori della comunità sono cominciati di nascosto, scavando una collina senza alcuna autorizzazione: nella roccia hanno costruito diverse sale per meditare.
Tutto abusivo.
La comunità ha condonato l'abuso grazie ad una legge ad hoc (e qui mi viene in mente un altro imprenditore milanese).

Le persone devono affrontare tre famosi demoni: sesso, potere e denaro.
Falco, il leader, era caduto in tutte e tre i demoni, spiega un ex adepto poi fuggito: le persone danno tutto alla comunità, senza condizioni, dovevano abbandonare anche la famiglia e il matrimonio. Ma il capo spirituale Falco finì indagato dalla Finanza per evasione fiscale. Una bella delusione per le persone che giuravano nella comunità.
Che per la comunità dovevano fare volontariato, senza essere pagati, senza avere contributi.

L'avvocato Ragusa spiega che le persone non erano costrette a questo lavoro, era un'adesione ad un sogno, ad un ideale.
Peccato che i servizi della comunità siano pagati, non siano gratis.

Il professor Cardano ha scritto diverse pubblicazioni su comunità come Damanhur: sono organizzazioni totalizzanti, chi entra deve adattarsi in toto alle regole.
Succede un processo di incapsulazione: alla fine i tuoi amici sono solo quelli nella cerchia dei credenti, è difficile trovare spazi per l'espressione del dubbio.
Come una setta.

L'ultimo rapporto del ministero dell'Interno su questi movimento è del 1998; i dati del CESAP è del 2015 e parlano di 500 nuove comunità.
I dati più preoccupanti sono quelli della squadra Antisette: siamo un paese di creduloni, visto che sono circa 1,5 ml le persone che fanno parte o sono vicini a questi gruppi.

Dentro Scientology
Sono 8 ml gli adepti di Scientology: una religione in cui devi credere a quello che fai.
10000 sedi nel mondo in centinaia di paesi: 40 sedi in Italia, un giro d'affari tra i 10 e i 50 ml annui.
La sede di Milano è stata inaugurata davanti migliaia di fedeli, i giornalisti rimangono fuori: anche Presa diretta rimane fuori, lo dicono anche loro, hanno poca disponibilità a farsi intervistare, perché – dice il portavoce – non hanno niente da nascondere.

Report ha fatto un servizio di nascosto su questa setta: un documentario che raccontava come le persone devono raccontare tutta la loro vita, devono sottoporsi alla macchina della verità.
La stampa non è gradita in Scientology.
LE persone devono sottoporsi a dei corsi, a pagamento; se non hai soldi, te li danno loro, in cambio di un lavoro pagato veramente poco, circa 200 euro al mese.

I corsi servono per raggiungere uno stato di clear, di pulizia, poi via via altri stati, dove comprendi il senso dell'universo. Per diventare un supereroe.
Saresti in grado di leggere il pensiero, di muoverti nello spazio tempo.
Fumo negli occhi, dice una ex seguace di Scientology, Cecilia: è stata sottoposta a 12 ore di macchina della verità, perché non si fidavano più di lei.

Il sito Scientology reception è stato creato da ex adepti, che se ne sono usciti perché pensano che abbiano stravolto le idee di Hobbard.
La gente diventa schiava dai vertici dell'organizzazione, mentre i loro insegnamenti sono gratis.

Le tecnologie di studio di Scientology stavano per essere accreditate dallo Stato italiano nel 2005; oggi viene insegnato in una scuola elementare a Milano.
Sempre a Milano ci sono associazioni anti droga, comunità di recupero terapeutico dalla droga: queste associazioni si trovano in testa alle ricerche su Google (cercate disintossicazione droga.., troverete Narconon).
Scientology è, infatti, una potenza economica: in queste comunità si usano i suoi metodi per la disintossicazione, con metodi criticati dalla CESAP, per le cure, per le sostanze somministrate.
Il rischio, con questi percorsi, con questi metodi, è che le persone tornino a drogarsi, non escano dalla dipendenza, alcuni sono morti per overdose.
Ci sono persone che, da questi centri, sono scappati e vengono poi riacciuffati.

Anche l'ingresso a Narconon è vietato ai giornalisti.
Ma la giornalista è entrata con una scusa, chiedendo informazioni per un parente col problema della dipendenza: uno dei responsabili le ha raccontato della tecnica della sauna, per smaltire le tossine, la droga.
Un posto senza catene, ma dove le persone non si possono spostare: qui applicano le tecniche di Hobbard, ma non sono una religione.

Ci sono imprenditori che si riconoscono negli insegnamenti di Hobbard: si chiama Wise questa associazione.
Alla fine, racconta uno di questi imprenditori, Scientology entra dentro l'azienda: in due anni ha perso 282000 euro, spesi in corsi di formazione via via più costosi.

Dietro Narconon, dietro Wise, dietro il comitato per i diritti dell'uomo c'è sempre Scientology.
Negli Stati Uniti è considerata una chiesa, ma da noi no, per il momento: non gode dunque delle agevolazioni riconosciute dalle nostre leggi.
Le religioni sono riconosciute dal ministero dell'Interno: alcune di queste hanno il privilegio dell'8 per mille.
Tra le religioni accreditate ci sono gli induisti, ma non i musulmani, perché ci sono più associazioni che rappresentano l'Islam in Italia.

C'è una forte pressione per essere enti riconosciuti e avere i vantaggi fiscali, in nome della libertà di religione.
Una libertà che però cozza coi divieti di ingresso per i giornalisti.

Occulto Italia è un libro dei giornalisti Del Vecchio e Pitrelli che racconta di queste organizzazioni: ricostruiscono le relazioni di questi movimenti, costituite negli anni, il loro voler entrare nelle scuole, negli ospedale.
Obiettivo di queste organizzazioni? Diventare una religione riconosciuta, raggiungere una intesa con lo Stato, per accedere all'8 per mille, avere i vantaggi scolastici (avere un insegnamento ad hoc), istituire delle scuole paritarie, entrare negli ospedali.

È il governo che decide quali organizzazioni possono diventare religioni: l'ultimo caso è stato l'istituto buddista Soka Gakkai, che è stata una scelta politica, dice il deputato Mazziotti.
Loro si e i Testimoni di Geova no: forse perché hanno maggiori rapporti con i partiti, perché rappresentano una bella sacca di elettori.

Alcuni deputato vorrebbero abrogare il meccanismo di intesa, per non discriminare le religioni senza intesa.

Dentro la Congregazione dei Testimoni di Geova.
Presa diretta è riuscita ad entrare nella chiesa dei Testimoni ed è anche riuscita a parlare col loro portavoce: nella comunità ci sono delle regole da rispettare, come il non fumare.

Raffaella Pusceddu ha incontrato anche dei fuoriusciti: non si festeggiano compleanni, non si frequenta il mondo là fuori, fuori dalla comunità, fuori dalla verità.
Si viene sottoposti ad un processo, se si violano le regole (per esempio se hai una ragazza con cui hai fatto l'amore): finisci di fronte ad un comitato degli anziani.

Niente fumo, niente immoralità sessuale, niente peccati.
Tutto va raccontato a questi anziani.

Chi esce dai Testimoni è un disassociato, una persona che ha abbandonato la verità: non viene più riconosciuto e salutato per strada.
Per la comunità sei morto.

Riccardo Maggi ha presentato una diffida alla Congregazione: è stato quasi investito, dopo aver denunciato dei casi di pedofilia e di abusi.
Ha denunciato anche il giro d'affari della Congregazione, per costruire nuovi edifici di culto, coi soldi delle donazioni.

Le sette: in Italia manca il reato di manipolazione mentale e manca anche la definizione di sette.
Meno male che esiste però la squadra “antisette”: quella di Firenze ha bloccato l'azione del santone Cioni, che esorcizzava le sue vittime costringendole a fare sesso con lui.
Circuiva le persone per propri interessi, cavalcando le debolezze della psiche umana: Cioni è stato condannato per il reato di riduzione in schiavitù, per le persone della sua setta.
Persone sottratte alla famiglia, sfruttamento sessuale ed economico.

Ma il caso Cioni è una eccezione perché c'è una mancanza legislativa: ci sono situazioni che non possono essere contrastate, perché c'è la libertà di credere in qualsiasi cosa, ma sempre se non si arriva alla negazione della volontà. Sempre che non si neghi la ragione.
Peccato che non esista una legge che definisca questo reato.
Il condizionamento ideologico non è un reato, la squadra anti sette può intervenire solo se c'è violenza o sfruttamento economico. Il plagio in Italia non è più reato da diversi anni, ed è difficile individuare il crinale che separa l'adesione spontanea dal lavaggio del cervello.

O anche peggio.
Danilo Speranza è il guro di Re Maya, condannato per violenza su due bambine.
Ma ora è uscito, in attesa dell'Appello, e ha organizzato una nuova comunità.

Italia, terra di poeti e santi. Ma anche di santoni e di creduloni.


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