Due settimane fa
Sia messo agli atti che non mi ubriacavo in modo così esagerato da tempo e che avevo un’ottima ragione per farlo. Non molte ore prima Luca Bruni aveva radunato le sue poche cose mentre io non c’ero e se n’era andato senza lasciare un biglietto, solo la sua copia delle chiavi di casa sul tavolo. Mai stato tipo da scrivere biglietti, del resto, e poi non c'erano spiegazioni da dare..
Sapendo dell'uscita
di questo nuovo romanzo, il mese scorso mi sono riletto il primo
romanzo di Grazia Verasani con protagonista l'investigatrice
bolognese Giorgia Cantini, Quo
Vadis, baby?
Sono passato così,
in un balzo solo di più di dieci anni, dal principio alla fine (per
il momento): in questi anni Giorgia non ha ancora fatto del tutto i
conti con la morte della sorella Ada (suicidatasi senza un biglietto
a Roma, dove inseguiva il suo sogno di fare l'attrice); il padre non
è più una presenza burbera nell'agenzia; Lucio, il suo assistente,
è stato sostituito da Genzianella, una florida ragazzotta di
campagna cresciuta in una famiglia di donne (che ha volte la
sorprende per la sua ingenuità).
E in quanto
all'amore, la relazione col capo della Mobile Bruni è finita nel
modo più difficile da digerire: mollata da un giorno all'altro, dopo
che il poliziotto ha deciso di tornare dalla ex moglie, dopo un
riavvicinamento nato dall'incidente del figlio.
Per questo (e per
le altre ferite sul suo corpo), la troviamo ubriaca in un bar, nel
tentativo di distrarsi dalla verità, dalla fine di quella relazione
che sembrava funzionare bene, perché libera da tante paure che
possono bloccare un rapporto.
Non rimane che il
bere e il tempo, come dice quella massima: “niente può
immunizzarci da un amore finito tranne il tempo che passa (il più è
sapere quanto ci mette)”.
Ma prima che il
tempo faccia il suo corso, in soccorso arriva un nuovo lavoro,
direttamente da Mel, il suo amico amante dei vinili d'epoca: si
tratta di un caso di stalking dove, diversamente dalla maggioranza
dei casi, la vittima è un uomo, Furio Salvadei, cantante ancora
famoso, ma ormai sul viale del tramonto, qualche buon disco tanti
anni fa e, oggi, una ex compagna e due figli alle spalle .
Una donna lo
perseguita, presentandosi ovunque vada: è una sua fan, conosciuta
nel camerino per caso, un malore alla fine di un concerto.
Furio le chiede di
aiutarla per mettere fine a questa storia: capire chi sia questa
donna e cosa voglia, prima che la cosa possa precipitare.
Si chiama Adele
Fossan ed è di Mestre, ma a parte questo e una foto che la ritrae
chiusa nel suo cappotto scuro, non c'è altro, nemmeno è iscritta
sui social.
Non so quando il centro di Bologna si è trasformato in un grande bar-ristorante, ma così mi appare da tempo: buono per tutte le tasche, per gli studenti come per i liberi professionisti.
Un cantante che ha
barattato il suo talento musicale per il successo, che ora gli ha
girato le spalle.
Gettando a mare il
rapporto con la ex compagna e col fratello, Rocco, più grande di
lui, che di professione fa il fotografo. Una donna misteriosa che
Giorgia incontra un giorno, per un caso fortuito: ma c'è un piccolo
problema, questa donna questa volta è bruna e non è bionda.
Sembra di rivedere
la stessa scena dove James Stewart incontra Kim Novak, per le strade
di San Francisco, credendo di rivedere Madeleine, che lui credeva
morta …
Il richiamo a
Hitchcock e al suo capolavoro “La donna che visse due volte”
(tratto dal romanzo francese D'entre les morts scritto nel 1954 da
Pierre Boileau e Thomas Narcejac) è presente più volte in questa
storia.
Giorgia, che come
lo Scottie del film porta ancora addosso le ferite per la fine della
sua storia d'amore, inizia a chiedersi chi sia questa persona che ha
davanti: è la stessa persona che perseguita Furio oppure è un'altra
persona.
Adele Fossan e
Miriam Florio sono la stessa persona? Sono due persone diverse?
E' solo un caso
aver incontrato due donne che si somigliano nell'arco di pochi
giorni?
Ed è ancora un
caso che, sempre all'agenzia di Giorgia Cantini, arrivi un nuovo
incarico, una signora âgée che non si fida della futura nuora. Che
guarda caso si chiama proprio Adele Fossan da Mestre....
Cosa è vero e cosa
è falso in questa storia, come i prigionieri nella caverna di
Platone, l'investigatrice è costretta ad interpretare le ombre di
questa storia di ossessioni, di amori non corrisposti, di ambizioni
non raggiunte e di rimpianti.
Rimpianti e dolori
che fanno piangere, che ci fanno comprendere quanto siamo fragili,
anche se ci nascondiamo dentro le nostre vite, dentro la nostra
realtà virtuale.
Ma le lacrime,
quelle sono reali, e se si mescolano le une con gli altri sono
indistinguibili: “questo ce l'ha insegnato il replicante di un
vecchio cult movie..”
Termina
ancora con una citazione dal film di Hitchcock, “non
avresti dovuto essere romantica”:
così dice Scottie alla sua Madeleine. Così si sente la nostra
Giorgia: fragile ma non pentita, nemmeno delle sue lacrime.
La scheda del libro sul sito di
Marsilio
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