15 settembre 2021

Il giorno del Bianconiglio di Alessandro Curioni (Chiarelettere)

 


Prologo

Con la complicità del vento, la notte scivolò nella stanza come una ladra. L'uomo alzò lo sguardo, pareva l'avesse vista. A tradirla non era stato il sussurro delle tende, ma l'incedere dell'oscurità.

«Tempus fugit» mormorò Leonardo, non tanto perché lo pensasse realmente quanto per essere stato sorpreso dall'ultimo respiro del giorno. Il suo mestiere gli aveva insegnato quanto fosse importante essere pronti all'inatteso. Aveva imparato tanto bene la lezione che amici e amanti avevano smesso di fargli sorprese: non dava mai soddisfazione. Un «grazie» accompagnato da un mezzo sorriso era il massimo che riusciva a elargire.

Passiamo gran parte della giornata guardando, spesso ingobbiti, lo schermo del nostro smartphone con cui parliamo con amici, condividiamo nostre informazioni con sconosciuti.

Poi, a casa o al lavoro, accediamo a sistemi informatici in internet per prenotare una visita, pagare una bolletta, chiedere un documento alla pubblica amministrazione.

Ma siamo consapevoli dei rischi che corriamo, tutti i giorni, navigando in rete, rispondendo ad una mail, cliccando su un link invitante (“verifica qui lo stato della tua spedizione..”), accettando l'amicizia di una persona dall'aspetto piacevole?

Alessandro Curioni è un esperto di sicurezza informatica, la cybersecurity: i rischi che si annidano dietro un uso inconsapevole dei servizi internet li conosce molto bene e ce li racconta in questo romanzo che richiama nel titolo uno dei personaggi di Lewis Carrol e il celebre thriller di Frederick Forsyth, Il giorno dello sciacallo.

E' proprio inseguendo il coniglio bianco, il Bianconiglio, che Alice inizia il suo viaggio nel paese delle meraviglie: ma dietro le luci e gli scintillii della rete si nascondono associazioni criminali pronti a rubarci le nostre informazioni, infettandoci il computer con virus che si chiamano malware, che possono anche cifrare rendendo illeggibili i file con ransomware (in tutte le sue varianti).

Non sapete cosa sono malware o ransonware? Non avete idea di che rischi state correndo in questo momento mentre scaricate film pirata o navigate in acque torbide?

Bene, leggendo questo thriller inizierete ad essere un po' più consapevoli: come nel libro di Forsyth anche qui c'è una caccia ad un criminale sfuggente, senza volto, criminali web molto abili e pericolosi che si nascondono dietro il nome di Socrate.

«Ti stavo dicendo… Qualche anno fa ha collaborato con noi un certo Leonardo Artico, un esperto di sicurezza informatica, a suo modo anche simpatico.»

In questo gruppo va ad imbattersi Leonardo Artico, esperto informatico milanese e consulente di grandi aziende, non solo quelle che erogano servivi in rete, ma anche una importante multinazionale che opera nel settore energetico in cui il controllo delle centrali è gestito da sistemi informatici.

Cosa accadrebbe se un'organizzazione criminale decidesse di attaccare i loro sistemi? E' lo stesso Leonardo a spiegare l'importanza di queste strutture e di quali siano i rischi legati alla sicurezza informatica:

« .. "Potrei farle decine di esempi di potenziali rischi legati all'informatica, ma preferisco utilizzare un paradosso.

Quale potrebbe essere un disastro tale da mettere a rischio la nostra civiltà?"

Io risposi: “Ritrovarci senza energia elettrica”. E lui: “Bene. Diciamo che esistono alcuni sistemi informatici deputati a gestirne la produzione e la distribuzione.

Immaginiamo che qualcuno crei un virus con un solo obiettivo: spegnerli. Riesce a diffonderlo e i sistemi informatici che consentono la produzione di energia elettrica sono tutti ko. Cosa facciamo?".

Tu cosa faresti, Teresa?» Suo padre interruppe il racconto.

«Be', qualcuno li riaccenderà.»

«Più o meno la stessa risposta che ho dato io. E sai cosa ha ribattuto Artico? “Davvero? E con quale energia?” L’ho trovato geniale!»

Per proteggersi da attacchi come questi e dalle loro conseguenze (ritrovarsi per giorni, settimane, mesi, senza elettricità), Leo e il suo collaboratore Roberto hanno partorito il Bianconiglio, un malware che è stato da loro realizzato e inserito in documenti messi a bella posta per essere rubati da qualche criminale

«Lo abbiamo chiamato “Bianconiglio”» mormorò Leo comparendo alle loro spalle. Teresa sussultò, non lo aveva sentito arrivare. «In fondo non è cattivo e il punto in cui scava la sua tana potrebbe diventare la porta del nostro paese delle meraviglie.»

Come una spia dietro le linee nemiche, questo virus segnalerà l'indirizzo ip dei sistemi presso cui è stato scaricato, come le torri di avvistamento degli squali sulle spiagge dell'oceano: appena uno di questi si avvicina ad una delle reti private, come quella dei sistemi monitorati da Artico, si accenderà una bella luce rossa.

Per rendere ancora più attraente l'esca, Artico e Roberto hanno pensato di creato un Honeypot, ovvero un barattolo di miele. Di cosa stiamo parlando? In termini di cybersicurezza si intende una finta rete aziendale ricreata in tutto punto per far credere all'attaccante che si tratti di una vera rete aziendale, con dentro tante informazioni sensibili da rubare.

Ma questa volta all'esca ha abboccato non uno squalo qualunque, ma un vero e proprio Leviatano, ovvero dei criminali organizzati, potenti e anche molto bravi nel violare i sistemi che potrebbero mettere in atto il peggior incubo di Leo, ovvero colpire al cuore le infrastrutture strategiche di un paese al prezzo di un riscatto.

In rete il leone non si presentava con denti, artigli e muscoli, il suo ruggito non faceva rumore. La belva non aveva odore e il dolore che poteva causare non era fisicamente percepibile.

Per sconfiggere questo nemico senza volto, impalpabile come tutti i nemici virtuali ma estremamente pericoloso, Leo dovrà chiedere aiuto a Lui, una persona che gli ha portato via, anni prima, la moglie e un pezzo della vita precedente.

Non solo, assieme a Roberto e ad una giornalista che sta seguendo questa storia con la speranza di scrivere poi uno scoop in esclusiva, Leo dovrà mettere in piedi un piano così azzardato, così assurdo, da farlo quasi passare lui stesso come un criminale.

Leo si avvicinò all’ispettore e abbassò il tono della voce: «Certe cose, prima di farle, devi essere capace di immaginare che siano possibili».

Il romanzo è costruito come un thriller veloce, una vera e propria corsa contro il tempo. Forse può anche sembrare irrealistico per gli scenari di rischio che racconta, ma dobbiamo ricordarci che anche prima dell'11 settembre nessuno avrebbe mai immaginato un attacco terroristico di quel tipo, sui cieli delle città occidentali.

Anche se è “solo” un romanzo, sono tante le domande che fa sorgere nel lettore?

Quanto siamo vulnerabili, come paese, ad attacchi informatici mirati ad infrastrutture che condizionano la nostra vita? E, ancora, quanto le nostre vite potrebbero essere a rischio, tenendo presente quanto l'informatica entrerà sempre di più nelle nostre vite col 5G e con l'internet delle cose.

Lo colpiva sempre la totale inconsapevolezza di miliardi di persone rispetto a quanto poteva accadere nell’universo parallelo della rete. Pur facendone un utilizzo continuativo e riversandoci dentro anche i più insignificanti dettagli della propria vita,..

Immagino che ritroveremo, in una prossima avventura tutti e tre i protagonisti del racconto: il gelido e, all'apparenza, poco simpatico Leonardo Artico, un hacker che ama le cose belle della vita, la giornalista Teresa (con le sue insicurezza) e l'esperto Roberto Gelmi, che apprezza Leo nel bene e nel male, perché “Leo è Leo .. hai sempre la sensazione che dovresti andare oltre per capire cosa gli passa per la testa. E poi è uno di poche parole.”

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