23 maggio 2007

La casta di G.Antonio Stella e Sergio Rizzo

L'immagine della classe politica italiana: una foto di gruppo che parte dalle circoscrizioni comunali e risale ai comuni, alle provincie, su su fino a deputati e senatori, sottosegretari, magistrati civili, fino ad arrivare al presidente della repubblica.
Quel Napolitano che ci costa come quattro regine d'Inghilterra.
Un'immagine fatta di sprechi, ruberie, tangenti, sperperi, regali a parenti amici fidanzate o amanti.
Dottò tengo famiglia: e la nostra classe politica vediamo come si preoccupa molto bene della famiglia, della loro, però.

Seggi che si ereditano da padre in figlio; assessori che eleggono le mogli come consulenti/segretarie; nipoti come portaborse.

Un'immagine veramente poco edificante, poco improntata ai valori etici della Costituzione che ci aspetteremmo di trovare in chi ci governa.
Sembra, a leggere questa inchiesta giornalistica, che l'unico interesse della Casta dei bramini (179.485 tra deputati, senatori, assessori, consiglieri, amministratori e sindaci; se consideriamo anche tutta la pubblica ammministrazione però, vediamo come la Casta coinvolga quasi 4 milione di persone!), sia quello di godersi i propri privilegi finchè può (finche il sistema Italia non crolla, per intenderci, sommerso dai debiti) e di mantenerli: diventare sempre più un gruppo di "intoccabili".


Cosa dicono, quando si accusa la macchina politica di spendere troppe risorse?
"Che è solo demagogia e qualunquismo che allontana le persone dalla politica".
Non è vero: solo loro che che diventano sempre più irraggiungibili.
Perchè “gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili”, come cantava Frankie Hi NRG.
E io pago! diceva Totò.

Perchè non dobbiamo dimenticarci anche di questo: ai lavoratori dipendenti si chiede di andare in pensione sempre più tardi; si chiedono maggiori sacrifici, maggiore flessibilità, minori diritti e tutele (in nome di un riformismo che ci dovrebbe portare indietro negli anni).
Fino a quando potremmo permetterci di pagare? I numeri esposti nel libro inchiodano questa casta. Numeri su cui è difficile discutere; è quasi imbarazzante cercare di difenderli.
Stella e Rizzo hanno fatto un lavoro molto dettagliato, preciso: come libro in se, è quasi nosioso ..


Cosa potranno ribattere ad un operaio della Mirafiori, dopo che questi ha saputo che gli onorevoli possono riscattare una intera legislatura, avendone fatta solo la metà (per questo, come dice Tremonti, non si andrà a votare prima del 2009)?

Attenzione: è un problema bipartisan. Una volta i comunisti chiamavano "forchettoni" gli esponenti della DC.
Oggi anche nei Ds abbiamo gente come Filippo Penati, presidente della prov. di Milano: con un bilancio da 1 miliardo e 165 milioni, 75 dipendenti in più del predecessore e una spesa per rappresentanza di 237.000 euro.
Abbiamo un Pecoraro Scanio che candida il fratello, ex calciatore. Abbiamo Antonio Bassolino, Re 'O sole, commissario straordinario per la gestione rifiuti in Campania.
Forse è veramente qualunquista dire che i nostri politici sono tutti uguali: è che sono talmente in tanti e così mediaticamente esposti, che le eccezioni si notano meno.
Ma ci sono: basti vedere i radicali coi rimborsi per le spese elettorali. Un euro speso, un euro rimborsato.


"Sapete quale è la differenza tra un politico e tuo figlio? Uno non fa niente, si droga e lo devi mantenere fino a 80 anni. L'altro e sangue del tuo sangue."
Maurizio Crozza

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

intanto Bassolino entra nei magnifici 45 ladroni del PD...
sarà per come ha risolto i problemi di napoli e della campania

alduccio ha detto...

E io pago!!
Non so se hai notato l'età media dei 45 padri fondatori. Speriamo che oltre ad essere vecchi siano anche saggi!

Anonimo ha detto...

Parole sante. Dobbiamo farci sentire e parlarne sempre di più. Non possiamo più fare finta di niente.
Faccio notare che anche io ho fatto un blog che propone tutti i servizi tv e gli articoli che parlano di questo problema. Il sito è: dashkappei.125mb.com