01 maggio 2007

Storia di una ricercatrice: Enza Colonna

Lei, Enza Colonna, è la ricercatrice citata dal presidente Napolitano nel discorso di fine anno.
Con un contratto da 1000 euro (980 per la precisione), lavora al CNR di Napoli. Proprio oggi, il 1 maggio festa dei lavorati, è importante sentire la sua testimonianza di ricercatrice precaria.
Enzo Biagi l'ha intervistata in collegamento da Napoli.

Al momento del discoso di fine anno, il contratto scadeva a maggio.
Ora il contratto è stato rinnovato: si occupa di malattie genetiche studiando la popolazione del parco del Cilento, quelle popolazioni che hanno vissuto isolate.

Come fa ad andare avanti con 980 euro?
La ricetta è quella di tanta gente che guadagna anche meno. Vi vuole molto coraggio e bisogna saper scegliere bene, come spendere. Non è facile ma possibile.
Dove nasce il suo entusiasmo?
Nasce dalla passione per la ricerca e per la scienza. E dalla famiglia che mi sostiene.

Cosa chiederebbe al ministro per la ricerca?
Chiederei al ministro per la ricerca [Fabio Mussi] di portare noi ricercatori alle stesse condizioni degli altri paesi europei. Noi ricercatori dobbiamo essere messi in condizioni di lavorare: negli altri paesi gli stipendi medi sono il doppio di quelli italiani.

Come vede il futuro?
Io voglio fare questo lavoro. In condizioni di serenità, come altri colleghi che non possono organizzare la propria vita in serenità, poiché non si ha la stabilità, che è la stessa mancanza di stabilità del settore.
Auguri Enza!

4 commenti:

Baol ha detto...

La vita ed il futuro dei ricercatori è una cosa che mi riguarda di persona anche se non in maniera diretta e so come si sentono le persone che fanno di tutto per fare un buon lavoro nel loro Paese quando, per lo stesso lavoro, verrebbero pagati il doppio all'estero. Quello che temo è che, politicamente, i ricercatori non hanno potere, della ricerca non frega quasi a nessuno :(

alduccio ha detto...

Nessuno li rappresenta politicamente per sentire le loro storie devi aspettare la seconda serata ...

Anonimo ha detto...

Mi trovo nelle sue stesse condizioni. Ci sarebbe bisogno che qualcuno ci facesse parlare, non in seconda serata e non per 5 minuti...!
Bel blog!

Anonimo ha detto...

Salve, anche io sono una ricercatrice ho speso diversi anni all'estero, poi sono tornata in Italia con grandi insoddisfazioni. Attulamente sono tornata negli USA, col progetto di tornare a breve ma il futuro e' cosi' incerto e le carriere universitarie cosi' chiuse, purtroppo il curriculum vale a ben poco, anzi talvolta puo' essere anche controproducente averlo buono!! Il nostro paese ci mette in una condizione di disperazione, questo lavoro richiede molto sacrificio e dovrebbe essere ricompensato ma purtroppo cosi' non e'ed avendo famiglia questo pensa ancora di piu'. Dopo aver dedicato piu' di 16 anni alla Medicina ed alla ricerca posso dire di essermi pentita.