15 maggio 2007

La questione sicurezza

Sicurezza cercasi. Si ma quale è il significato del termine?
La sicurezza può essere definita come la "conoscenza che l'evoluzione di un sistema non produrrà stati indesiderati". In termini più semplici è: sapere che quello che faremo non provocherà dei danni. Il presupposto della conoscenza è fondamentale da un punto di vista epistemologico poiché un sistema può evolversi senza dar luogo a stati indesiderati, ma non per questo esso può essere ritenuto sicuro. Solo una conoscenza di tipo scientifico, basata quindi su osservazioni ripetibili, può garantire una valutazione sensata della sicurezza.
La sicurezza totale si ha in assenza di pericoli. In senso assoluto, si tratta di un concetto difficilmente traducibile nella vita reale anche se l'applicazione delle norme di sicurezza rende più difficile il verificarsi di eventi dannosi e di incidenti e si traduce sempre in una migliore qualità della vita.

Paradossale leggere questa definizione (dove si parla di diminuzione di danni), e leggere delle notizie di cronaca.
Come la contestazione a Serre contro la discarica. Cittadini contro lo stato in difesa della salute. Se non è lo stato che ti difende, come fai?
Come in Sicilia, dove i cittadini protestano per la mancanza d'acqua. Perchè in Sicilia, con l'acqua ci si mangia. Vero commissario straordinario Cuffaro?
Come sul lavoro, dove puoi morire schiacciato sotto una lastra.
Come possiamo chiedere più sicurezza, dove il cattivo esempio arriva fino alla Banca Mondiale?
Sicurezza significa certezza dei propri diritti. Dell'applicazione delle pene. E che la legge sia uguale per tutti.
In Italia chi fin'ora ha chiesto giustizia, veniva tacciato di giustizialismo, di essere forcaiolo.

Siamo sicuri che quello che stiamo facendo, noi, chi ci governa in provincia, regione, a Roma, stia portando il sistema Italia ad una migliore qualità della vita?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

mi piace il tuo blog

alduccio ha detto...

Grazie .. a volte serve anche come valvola di sfogo.
Ciao