Per un governatore che sbandiera ai quatto venti la "virtuosità" della regione che amministra, l'inchiesta Oil for food è tutta cattiva pubblicità.
Perchè nell'inchiesta sono coinvolti anche suoi amici, come Marco Mazzarino De Petro.
Se poi qualcuno, al Sole 24 ore, si permette di pubblicare la notizia, parte la sdegnosa replica: "Egregio direttore, Roberto Formigoni non è indagato e non è mai stato indagato nella vicenda Oil for food,e anche l'articolista del Sole24 Ore è costretto a riconoscerlo, sia pure a denti stretti e con malcelato dispetto. Eppure da oltre due anni (e quasi sempre alla vigilia di elezioni), Il Sole24 Ore pubblica vistosi quanto fantasiosi servizi, sempre corredati da ampi servizi fotografici,che denigrano la verità, me stesso, e anche persone e istituzioni a me vicine."
Ma gli indagati amici sarebbero anche altri:
"Da notare è anche che - secondo indiscrezioni dell'ultim'ora - indagati sarebbero altri due pezzi grossi di Comunione e Liberazione, il movimento cattolico-politico del quale fa parte il Governatore. Si tratta, stando a quanto riferisce Repubblica, dell'ex responsabile della campagna elettorale del governatore, Alberto Perego, e di un esponente di primo piano di Comunione e liberazione, Alberto Villa. Il pm Robledo li avrebbe iscritti nel registro degli indatati per falsa testimonianza."
La risposta di Ferruccio De Bortoli:
"Le inchieste del Sole24 Ore - scrive ancora De Bortoli - sono state pubblicate anche all'estero da quotidiani importanti come il Financial Times, l'Herald Tribune e il New York Times. E ogni volta, caro presidente, i suoi uffici sono stati avvertiti in anticipo. Lei non è indagato, lo abbiamo scritto, ma da un uomo politico, cui abbiamo riconosciuto sempre larghi meriti, forse qualche spiegazione in più sarebbe quantomeno opportuna."
(F. de B.)
Claudio Gatti, in questo articolo, parla anche dei legami tra la francese Total e Saddam Hussein.
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