Prendono una batosta alle amministrative: ma anzichè fare mea culpa si scannano sulla leadership del Partito Democratico.
"Serve una guida poltica accanto a Prodi", scrive l'Unità. Se non è una sfiducia, poco ci manca.
Come se sentir parlare di leadership, dei gerotocrati del comitato centrale, delle poltrone delle sedie portasse gli elettori al seggio.
Parlano di "antipolitica":
«Il governo non deve cavalcarne l'onda, ma deve governare bene».
La priorità è tagliare l'Ici.
Con che soldi?
Il peggiore di tutti si rivela, al solito, madre teresa di Mastella:
"Non è in crisi la politica tout court ma la nostra politica - dice Mastella- L'idea dell'antipolitica portata avanti dalla sinistra ha finito con avvantaggiare la destra e Berlusconi, che è sceso in campo proprio per rappresentare le istanze dell'antipolitica".
Sono parole da scolpire: chi denuncia la cattiva politica del nepotismo, degli sprechi, della Casta, dei Compagni che sbagliano ... chi non lava i panni sporchi in casa, anzi, chi chiede maggiore rispetto delle regole morali ed etiche, favorisce il cavaliere.
Crescono i partiti piccoli e perdono i partiti grandi (guarda caso quelli coinvolti nel PD). E la chiamano Unione ...
Ritorna il fantasma di Nanni Moretti "con questi leader non vinceremo mai" ...
Giravano voci che il cavaliere salisse sul colle da Napolitano .. con Apicella al seguito?
Poi ha chiarito:
Parlando ai suoi Berlusconi avrebbe detto: «A salire al Quirinale deve essere Prodi non io. È lui che deve dare delle risposte al Paese. Del resto la sinistra è allo sbando, è alla canna del gas».
Poi arrivano i richiami delle sirene centriste:Lorenzo Cesa (Udc) si appella ai moderati dell'Unione. «Chiedo — è la sua esortazione — ai Rutelli, ai Mastella, ai Di Pietro di assumere l'iniziativa, di guardare in faccia la realtà e aprire una nuova fase nella politica italiana».
Sul corriere si parla di forza dei numeri:
"Che piaccia o no, Silvio Berlusconi è nuovamente e saldamente in sella dopo essere stato sconfitto solo un anno fa alle elezioni politiche semplicemente perché la maggioranza della «gente», nei comuni e nelle province dove si è votato, non solo al Nord, ma anche in larga parte del Sud, ha eletto i candidati del centrodestra. Si dice che, nei regimi illiberali e antidemocratici, l'autocrate che non piace al popolo si ingegna di cambiare il popolo, magari chiudendolo in un lager. In democrazia non è fortunatamente possibile."
L'ha cambiata eccome l'Italia, con le sue televisioni. Col suo modo di intendere la politica come gli affari, al di sopra delle regole, quando queste gli impongono dei vincoli.
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