23 novembre 2009

Report - lotta di poteri

Dopo aver visto la puntata di Report, sui nuovi assetti di potere, sul nuovo corso della democrazia in Italia, ho avuto paura.
Il colpo di stato, al rallentatore, c'è stato e sta andando avanti.
Dietro parole come "volontà del popolo" , "eletti dal popolo" , "volotà degli elettori" si nasconde una grande menzogna.
La nostra Costituzione prevede una separazione di poteri: il governo ha il potere esecutivo, dovendo gestire polizia, forze armate la pubblica amministrazione.
Il Parlamento, quello sì, vera espressione del voto popolare, ha il potere legislativo: fare le leggi per lo stato, leggi che devono essere l'espressione della più ampia maggioranza degli italiani.
Infine il potere giudiziario, col compito di giudicare ed emettere sentenze sui reati.
Così dovrebbe funzionare la macchina dello stato, come era nelle menti dei padri Costituenti (spesso citati oggi, in modo grossolano).

Invece no: nell'inchiesta di Piero Riccardi (assieme ad un pezzo di Bernardo Iovene su Milano) si è mostrato come sta funzionando la "democrazia", la maccina dllo stato oggi.
Dal piccolo al grande: dal Consiglio comunale di Milano al Parlamento italiano.
Un luogo dove il potere si concentra in poche mani, senza nessun contrappesso nè controllo. Un potere che risponde non al mandato o al voto degli elettori: un potere gestito da persone magari nemmeno elette, con doppie cariche, nominate dalle segreterie dei partiti.
Conflitti di interesse, stipendi e benefit senza un reale controvalore (come era già venuto fuori dall'inchiesta di Bernardo Iovene) per un lavoro nemmeno a tempo pieno.

Il consiglio comunale a Milano.
Dopo la sua elezione il sindaco Moratti ha fatto piazza pulita di parte dei dirigenti del comune, piazzando (facendo pressioni tanto che il gip ha parlato di ricatti, mobbing) persone della sua lista, consulenti esterni, persone senza titolo.
La Corte dei Conti ha sanzionato il comune con una multa, la il sindaco non ha mai sentito la necessità di riferire al Consiglio Comunale, da cui è spesso assente.
Alla domanda di Bernardo Iovene su quando commenterà in aula, per ben tre volte ha risposto "ci sono diversi modi per rispondere".

Che ruolo ha il consiglio comunale? Il 21 ottobre, il sindaco si è presentata per fare il bilancio del suo mandato. Senza rispondere ancora alle interrogazioni dell'opposizione.
Il caso Expo: l'onorevole Stanca conserverà il doppio incarico, la legge lo permette, sebbene il consiglio comunale avesse chiesto al sindaco si sollecitarne le dimissioni da Parlamentare.
Non parliamo di bruscoli,in tempo di crisi: 300000 euro lordi, più il premio, cui si associa lo stipendio da Parlamentare.
Per un doppio lavoro fatto non a tempo pieno, come per il consigliere regionale nonchè direttore generale del comune, G. Borghini.

Se il consiglio comunale non può più controllare, non ha diritto ad avere delle risposte, come si controllano questi poteri? Chi non ha votato la Moratti, da chi viene rappresentato, concretamente a Milano?

Il parlamento svuotato.
Dopo il servizio di Iovene, quello di Riccardi, sul ruolo assunto in questa legislatura (che avrebbe docuto essere constituente) dal Parlamento.
Il popolo è sovrano ed è lui che elegge il Parlamento: eppure in questi mesi sono tante le leggi approvate con la fiducia, i decreti.
E' come se il governo, che dispone la fiducia, prendesse il posto del Parlamento: a quale popolo si riferiscono i portavoce govenativi quando parlano? Solo ai loro elettori, e forse nemmeno tutti.
Su questioni anche molto delicate: la privatizzazione dell'acqua, inserita in una legge "anti infrazioni" che abbracciava tanti argomenti.
Come sul nucleare, inserito nell'articolo 25 (delega al governo in materia nucleare) in un disegno di legge che parlava di energie, pubblica amministrazione e bolli virtuali.
Delle 94 leggi approvate, solo 9 sono di origine parlamentare. L'opposizione ha presentato un migliaio di leggi ed emendamenti: solo un paio (secondo il servizio) sarebbero state calendarizzate.
Il governo ha messo 26 volte la fiducia. Con 70 deleghe al governo negli articoli approvati: con un solo voto di maggioranza, il governo si prende tutto.

Fiducia anche sul Decreto sicurezza, che introduce il reato di clandestinità, dopo che a aprile era stato respinto dalla Camera un articolo che prevedeva l'allungamento dei tempi di permanenza nei Cpt. Stesso articolo che è stato infilato nel maximemendamento un mese dopo, su cui si è posta, appunto la fiducia.

All'estero non funziona così: in Francia è stata approvata una riforma Costituzionale che rafforza il potere delle Camere, in particolar modo l'opposizione perchè "la legge deve avere il maggior consenso possibile".
A Berlino la fiducia nella storia, è stata chiesta solo 5 volte.
A Londra non esiste un concetto di fiducia analogo. A Londra, un premier finito sotto inchiesta, si sarebbe dimesso.
A Parigi il governo può porre la fiducia solo due volte l'anno, su materie finanziarie, ma non al senato.
Negli Stati Uniti, dove esiste una repubblica presidenziale, il presidente ha tanti contrappesi: il Congresso che spesso non rappresenta la sua maggioranza, la corte suprema.

Che modello sta prevalendo in Italia?
Una repubblica presidenziale, forte, in cui tutto il potere si concentra in poche mani, senza contrappesi (la Corte costituzionale dovrebbe avere più membri selezionati dalla politica, il CSM più consigliere laici).
Un parlamento svuotato di poteri, con membri che anzichè eletti dal popolo sono selezionati dalle segreterie. E l'articolo 67 della Costituzione? E' stato abrogato?
Un potere che non ha eguali: come non ha eguali il lodo (Alfano o Schifani) sulle immunità delle alte cariche, in discussione in questi giorni.
Non esiste così come sarebbe in Italia, punto e basta. Più Putin che Obama.

In questa lotta di poteri chi ci finisce di mezzo siamo noi.
Per i processi che non vedranno la sentenza per colpa di prescrizioni e processi brevi.
Per una magistratura ingolfata da tutti i reati aggiunti da questo governo (che probisce agli altri ciò che fanno loro).
Per un Parlamento che è costretto ad occuparsi solo di certi temi e non di altri: riforma del processo penale, lotta ai clandestini, lodo per le alte cariche in forma Costituzionale.

Eppure la Costituzione dovrebbe essere ancora valida: tutti i cittadini sono uguali, e solo il parlamento è espressione del voto popolare.
Basta arrivare all'articolo 3 per capire che i vari lodi sono anticostituzionali.
E se anche non sta scritto che un premier sotto processo deve dimettersi, all'estero, cui spessi ci si ispira, la stampa a l'opinione pubblica informata, non permetterebbe che rimanesse in carica.
Controllo dei parlamenrari attraverso la legge "porcata" elettorale.
Controllo dei media tramite i conflitti di interesse.
Tutti i contrappessi all'esecuticvo cui vengono spuntate le armi o sottoposti al loro potere.

Siamo sicuri che questo è il paese in cui vogliamo vivere?
Technorati:
Segnalazioni: Stanca e il doppio stipendio. Rispondo al PDL, non a Repubblica. Sbagliato onorevole: lei risponde agli italiani.

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