30 maggio 2011

Report protezione e benedizione

Quanto ci è costata la Cricca della Ferratella? Quanto ci è costato far gestire in deroga a norme e regolamenti gli eventi del G8 alla Maddalena, i mondiali di nuovo a Roma, e tutti gli altri grandi eventi che la legge del 2001 gli consente?

L'inchiesta di Paolo Mondani (qui il pdf) è andata a mostrare cosa sta succedendo ora, a riflettori spenti, a La Maddalena: doveva essere sede del G8, spostato poi a l'Aquila (e gli amministratori locali dell'isola l'hanno pure spauto via televisione), forse per prendere qualche aiuto dai potenti della terra che invece si sono dimostrati di braccino corto.

Oggi alla Maddalena, dopo aver speso 480 milioni (e 184 per l'Aquila) è tutto fermo: le bonifiche del porto sono state fatte solo parzialmente, dal cognato di Bertolaso, non si sa dove sono finite i rifiuti e le scorie. I costi per le opere, inizialmente stimati in 280 milioni sono poi schizzati alle stelle: proprio il meccanismo della deroga ha permesso a chi gestiva le opere di sprecare soldi pubblici, soldi nostri: maggiorazioni sulle forniture del 57% perchè c'è l'emergenza, imprese chiamate per i lavori più per le amicizie che per il curriculum (la Cogecal, per fare un nome).
Proprio quel sistema gelatinoso, emerso dalle intercettazioni, che aveva l'imprenditore Anemone al centro, che prendeva appalti in cambio di favori a ministri e altri potenti.
Quando Mauro Della Giovanpaola ha cercato di spostare dei lavori dalle imprese di Anemone a imprese sarde (come era previsto dagli accordi), Anemone (socio e amministratore in una società di Anemone, la Medea srl di Roma) ha sospeso un bonifico verso il primo. Tanto per far capire chi comandava: non lo stato, non il pubblico, ma il privato.

L'affare del porto.
Chi ha fatto un affare sulla concessione del porto della Maddalena? Forse la Mita del gruppo Marcegaglia, che si è presentata come unica concorrente al bando presentato da Bertolaso, a pochi giorni dalle elezioni elettorali (in cui Soru perse contro Chiodi), strappando una consessione per 40 anni a 60000 euro.
Peccato che oggi sia tutto fermo: fermo il porto per le bonifiche non fatte (e su cui è aperta un'inchiesta della magistratura), fermi i lavori dentro gli alberghi e negozi.

E la comunità? Ci guadagnerà poco, come poco ci ha guadagnato dai lavori. Gli appalti sono stati il vero business di questi imprenditori privatocoi soldi pubblici.
Appena sono finiti gli appalti, è finito tutto.
E se qui non dovesse arrivare nemmeno il polo cantieristico, che assicurerebbe un lavoro per tutto l'anno, rimarrebbe solo un enorme parcheggio per barche.

Mondani ha fatto le pulci ai lavori fatti nell'ex arsenale: si è parlato di caporalato, di lavoratori in nero, di costi per le bonifiche per 750 euro/metro cubo , quando normalmente il prezzo è di 150 euro.
Rifiuti e scorie finiti in discariche (sentendo un capo cantiere), sull'isola, mentre avrebbero dovuti essere trasferite in strutture apposite in altre regioni.

Di fronte a tutta quesa cattiva gestione della cosa pubblica, la politica ha messo apparentemente da parte Bertolaso, delegando alla magistratura il compito di fare pulizia. Non solo: col decreto omnibus si permette di gestire senza bando, senza gara, lavori fino a 1 milione (prima il limite era a 500000 euro).

L'Ance ha chiesto di fare in Italia come si fa dalle altre parti, cioè gare pubbliche e basta con l'emergenza.
E' così che questo governo intende favorire la trasparenza, la libera concorrenza?
Per fortuna, come racconta il giornalista l’associazione costruttori edili ha ritenuto di premiare Report per il contributo che le nostre inchieste danno alla difesa dei principi di legalità e tutela del territorio.

I mondiali di nuoto.
Io so io e voi nun siete un cazzo .. questo il sunto della parte dell'inchiesta che si è concentrata sui lavori fatti a Roma per i mondiali di nuoto. Sempre gestiti dalla Protezione civile, senza gare, affidati ad amici.
E in spregio ai vincoli: come per il Salaria sport Village, costruito in una zona a rischio alluvioni (per evitare che sia Roma stessa a finire sotto l'acqua) su un ansa del Tevere.
Anemone ha potuto fare quello che voleva, come un novello marchese del Grillo, commentavano i cittadini romani sull'episodio.

Anemome che, tramite Zampolini, pagava a sua insaputa la casa a Scajola. L'affitto della casa in via Giulia per Bertolaso. Rinaldi (commissario straordinario) , la cui madre viene fermata a S Marino col commercialista di Anemone.
Una lista di aiuti e regali (il vaso da fiori, auto, il rinnovo della patente) che a rileggerla viene quasi da ridere.
La piscina di Parco S Paolo affidata a Piscicelli (quello che rideva durante la notte del terremoto), i cui lavori sono durati più del previsto e che oggi ha la copertura che sta cedendo.
La Cricca avrebbe avuto anche l'aiuto del magistrato De Lise, del TAR del Lazio, finito in una intercettazione con Balducci, per portare avanti i suoi affari:

P AOLO MONDANI – FUORI CAMP O
E’ il 20 febbraio 2009 quando Alemanno va a inaugurare la struttura. Tre mesi dopo, il 25 maggio, la magistratura romana sequestra le opere dichiarandole abusive. Un mese dopo, il 15 giugno il Presidente del Consiglio Berlusconi, con un'ordinanza ad hoc, sana l'abuso e pochi giorni dopo la giunta comunale mette il timbro sulla sanatoria. Ma non hanno fatto i conti coi cittadini, che fanno ricorso al TAR.
ENRI CO CORBUCCI – CONSI GLIERE I V MUNI CI P IO ROMA
Inizialmente il TAR non da ragione né ai comitati di quartiere, né alla associazione Italia Nostra.
P AOLO MONDANI – FUORI CAMP O
TAR diretto allora?
ENRI CO CORBUCCI – CONSI GLIERE I V MUNI CI P IO ROMA
Da De Lise.
P AOLO MONDANI – FUORI CAMP O
E poi che accade?
ENRI CO CORBUCCI – CONSI GLIERE I V MUNI CI P IO ROMA
Poi accade invece che nel merito della discussione, si vince invece il ricorso al TAR, cioè i titoli per costruire il Salaria non erano titoli che erano quelli necessari per poterlo fare, e guarda caso proprio nel momento in cui De Lise era passato a fare il Presidente del Consiglio di Stato. Ora noi c’abbiamo una grande preoccupazione perché ovviamente il Salaria Sporting Village ha fatto ricorso al Consiglio di Stato e quindi bisognerà discutere il ricorso.

P AOLO MONDANI – FUORI CAMP O
Pasquale De Lise entra in questa storia perché è intercettato al telefono con Angelo Balducci. I magistrati ritengono che l’allora Presidente del TAR, fu di supporto nel rigettare il ricorso dei cittadini contro le piscine abusive.

Infine, dopo la protezione, anche la benedizione. Trattandosi di cricca romana non potevano mancare gli appoggi di oltretevere: come emerge dai rapporti con don Bancomat , cui Anemone aveva affidato la gestione del contante per i suoi pagamenti.
Una vittima anche lui, poverino. Peccato che poi si scopre che questi soldi transitassero per lo IOR.

Una banca di cui Mondani e Report si erano già occupati:

Milena Gabanelli in studio:
Nei grandi scandali di corruzione degli ultimi anni, che coinvolge politica e imprenditori, una diramazione spesso porta allo IOR, l’Istituto Vaticano: una tomba che non ha mai collaborato con la giustizia. Ora però le cose dovrebbero cambiare qualche mese fa la Banca d’Italia ha detto: o voi date un nome e cognome ai vostri conti, e siete in grado di dimostrare da dove arriva il denaro, altrimenti finite nella lista nera dei paradisi fiscali. E’ intervenuto il Papa in persona per mettere in regola l’Istituto. L’ultimo fatto che ha coinvolto un conto IOR parte da Catania: la Regione stanzia del soldi per Tizio, che per farli arrivare a Caio, mafioso, li fa transitare da Roma via monsignore.

P AOLO MONDANI – FUORI CAMP O
Lo scorso febbraio, la Procura di Catania ha fatto sequestrare un'azienda ittica di Villasmundo, in provincia di Siracusa, e seicentomila euro che i proprietari hanno avuto dalla Regione Siciliana come contributo per le opere. Il titolare dell'impresa, Antonino Bonaccorsi ha un fratello condannato per mafia e un figlio prete, Don Orazio, che secondo l'accusa ricicla parte consistente dei fondi regionali attraverso lo IOR. Arrivati all'azienda ittica, troviamo proprio loro, i Bonaccorsi.

Va bene il garantismo, i processi ancora in corso, la presunzione di innocenza su Anemone, Piscicelli e company. Ma sono soldi nostri: come si fa, da una parte a chiedere sacrifici, parlare di tagli al welfare, ai servizi, alla scuola, e poi tollerare tutto questo spreco di denaro nostro?
Non si può.

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