02 maggio 2011

La grande storia: fermate Mussolini



Come sarebbe stata la nostra storia, se l'Italia non fosse entrata in guerra? Se Mussolini quel 10 giugno 1949 non si fosse affacciato al balcone a gridare "vincere e vinceremo"?
Avrebbe fatto forse la fine di Franco in Spagna? Oppure, la guerra era veramente inevitabile?

Stasera su Rai 3, la Grande Storia parla di questo. Le opposizione interne all'idea della guerra, voluta da Mussolini ("mi servono qualche migliaio di morti per sedere al tavolo dei negoziati"). L'uomo che non sbagliava mai. L'uomo della provivdenza.

La storiografia oggi dà più spazio che non nel passato alla possibilità che le cose avrebbero potuto avere un corso diverso da quello effettivo.

Questo ci ha portato a cercare di rispondere a una serie di domande: sarebbe stato possibile evitare che l’Italia partecipasse alla seconda guerra mondiale? Sarebbe stato possibile evitare l’alleanza con Hitler? La sconfitta e l’umiliazione del paese?
Ci siamo accorti, tentando di rispondere a queste domande, che nell’Italia dell’epoca immediatamente precedente alla guerra – tra il 1938 e il giugno 1940 – le opposizioni erano molto più forti e avevano molto più potere di quanto oggi si ritenga.

Sulla base di una vasta documentazione, in gran parte inedita, proveniente dagli archivi del Foreign Office a Londra, nonché di documentazioni italiane e in genere europee, ci siamo accorti che la classe dirigente italiana era profondamente divisa sull’argomento.

Una serie di testimonianze, alcune sempre inedite, dimostrano la validità di questa ipotesi: non voleva la guerra la Chiesa, Casa Savoia era molto scettica, lo Stato Maggiore constatava l’inadeguatezza delle forze armate, l’industria e la finanza spesso erano contrarissime, contraria anche la polizia.
Ci sono stati tentativi purtroppo sfortunati di cambiare il corso degli eventi. Il programma, nella misura del possibile, cerca di ricostruirli, delineando la fisionomia di un’Italia diversa, misteriosa e sconosciuta.

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