67 anni dopo la strage di Fucecchio (il 23 agosto 1944, in cui 184 persone furono uccise), sono arrivate le condanne da parte del Tribunale militare nei confronti di 3 ex militari tedeschi.
Più che i nomi e l'età dei condannati, importa una cosa: l'aver messo nero su bianco il fatto che quanto avvenuto in Italia negli anni 1944 furono episodi al di fuori del contesto di guerra, ma episodi di vero e proprio terrorismo: Marzabotto, Fivizzano, S. Anna di Stazzema ... A Padule di Fucecchia fu "un'operazione di desertificazione totale", ha detto lo storico Paolo Pezzino.
I quattro imputati, in concorso con altri ex militari delle forze armate tedesche non identificati o gia' morti, sono accusati di aver compiuto l'eccidio, con le aggravanti, tra l'altro, dei motivi abietti, della premeditazione e di aver compiuto il fatto con sevizie e crudelta'. Aggravanti tutte riconosciute oggi dal Tribunale. [..]
Tutte le uccisioni sono avvenute ''a sangue freddo, non in combattimento, guardando negli occhi donne e bambini innocenti'', ha detto il procuratore De Paolis nel corso della requisitoria, sottolineando che gli imputati hanno ''sempre mostrato totale disinteresse per le vittime: l'occasione poteva essere questo processo, ma da parte loro mai una parola. Nulla, solo un vergognoso silenzio''. [Ansa]
Sono parole da ricordare, quando si sente dire che occorre dimenticare, andare oltre le divisioni, mettere assieme i combattenti dei due fronti. Quelli che volevano liberare l'Italia da una parte, e i nazisti coi repubblichini dall'altra parte.
Sono parole da ricordare, quando si sente dire che occorre dimenticare, andare oltre le divisioni, mettere assieme i combattenti dei due fronti. Quelli che volevano liberare l'Italia da una parte, e i nazisti coi repubblichini dall'altra parte.
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