26 maggio 2011

Dopo 67 anni


67 anni dopo la strage di Fucecchio (il 23 agosto 1944, in cui 184 persone furono uccise), sono arrivate le condanne da parte del Tribunale militare nei confronti di 3 ex militari tedeschi.
Più che i nomi e l'età dei condannati, importa una cosa: l'aver messo nero su bianco il fatto che quanto avvenuto in Italia negli anni 1944 furono episodi al di fuori del contesto di guerra, ma episodi di vero e proprio terrorismo: Marzabotto, Fivizzano, S. Anna di Stazzema ... A Padule di Fucecchia fu "un'operazione di desertificazione totale", ha detto lo storico Paolo Pezzino.

I quattro imputati, in concorso con altri ex militari delle forze armate tedesche non identificati o gia' morti, sono accusati di aver compiuto l'eccidio, con le aggravanti, tra l'altro, dei motivi abietti, della premeditazione e di aver compiuto il fatto con sevizie e crudelta'. Aggravanti tutte riconosciute oggi dal Tribunale. [..]
Tutte le uccisioni sono avvenute ''a sangue freddo, non in combattimento, guardando negli occhi donne e bambini innocenti'', ha detto il procuratore De Paolis nel corso della requisitoria, sottolineando che gli imputati hanno ''sempre mostrato totale disinteresse per le vittime: l'occasione poteva essere questo processo, ma da parte loro mai una parola. Nulla, solo un vergognoso silenzio''. [Ansa]
Sono parole da ricordare, quando si sente dire che occorre dimenticare, andare oltre le divisioni, mettere assieme i combattenti dei due fronti. Quelli che volevano liberare l'Italia da una parte, e i nazisti coi repubblichini dall'altra parte.

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