26 maggio 2011

La volpe e l'uva



Quale dei due proverbi va meglio per chiudere questa campagna elettorale milanese fatta a colpi di diffamazioni, accuse, colpi bassi?
Dopo aver caricato di significati politici e aver parlato di voto a sostegno del governo nazionale per l'elezione del sindaco milanese, ieri il presidente del consiglio se ne esce , a Porta a porta con l'ammissione che "non si doveva caricare il voto di significato politico nazionale".
Come nel racconto della volpe e l'uva.

Cosa succede, che teme un rincaro dei sottosegretari?

E poi, il solito attacco agli elettori di sinistra: "Chi vota a sinistra lascia a casa il cervello".
Il lupo, che perde il pelo ma non il vizio.

Come nel 2006, al termine della campagna in cui vinse (per un pelo) il centrosinistra con Prodi.
E' grave che un presidente del consiglio di tutti gli italiani si rivolga così alla metà (circa) del paese.
Quando non hai più niente da dire, rimangono solo i colpi bassi, per fare caciara.
Il brutto risultato al primo turno a Milano? Colpa dei candidati (e chi li ha scelti?), dei pm, del "un blocco mediatico terrificante".
Non si riferiva ovviamente al blocco mediatico del TG1, TG2, Tg5, Studio Aperto e Rete4 che ha mandato in onda la sua non-intervista a reti unificate. Con alto spregio del pericolo, e anche del senso del ridicolo.

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