13 maggio 2011

Annozero - Miracolo a Milano?

Peccato: un'intera puntata a disposizione per parlare di Milano, dei suoi problemi, dello sviluppo programmato per questa città, di quello che non si è fatto e di quello che si potrebbe fare.
Invece, non si è riusciti ad squarciare la cortina fumogena messa in atto dal PDL (ma non dalla Lega) per screditare la cadidatura di Pisapia:

Pisapia amico dei terroristi , le bandiere di Hamas ai raduni ..
Peccato che sia tutto falso.
Non è dimostrato (altrimenti che si tirino fuori gli atti) che alla riunione citata dal pentito Roberto Sandalo (pentito buono perchè parla male della sinistra, ovviamente) tra Donat Cattin e il gruppo di cui Pisapia faceva parte, lo stesso Pisapia fosse presente.
Riunione che non ebbe seguito.
Pisapia frequenta i terroristi tanto quanto Berlusconi frequenta i mafiosi.
Oppure il garantismo non vale a sinistra?
Altrimenti tocca parlare dei condannati dentro la lista della Moratti nel centrodestra.


«Sono sempre stato assolto».
(Silvio Berlusconi ai giornalisti, 11 aprile 2011)

«L’assoluzione non cancella la storia di una persona».
(Daniela Santanchè ad Annozero, 12 maggio 2011)
[tramite Gilioli]

Anche sulla questione della bandiera , su cui la signora Santanchè continuava a voler rimanere, fosse quella di Freedom Flottiglia. E bene ha fatto Santoro a voler puntualizzare e correggere il sottosegretario su questo punto.
Evidentemente, vedendo il ripetersi del venticello della calunnia, devono avere una sorta di impunità: mai chiederano scusa agli interessati e agli italiani, Berlusconi e i suoi fedeli, per gli attacchi gratuiti e falsi.
O le bufale sull'Ici (tolta da Prodi), sulle tasse da abbassare, sul fatto che non abbiamo messo le mani nelle tasche degli italiani, sugli attacchi eversivi dei magistrati, sul giocare con la paura degli extracomunitari.

Dopo l'anteprima dove sono andati in onda spezzoni dell'intervento di Napolitano dove ricordava le vittime tra i magistrati da parte del terrorismo, e spezzoni dell'intervento di B. a sostegno della Moratti, ognuno degli ospiti della trasmissione ha interpretato la sua parte, secondo copione. Sul tema delle amministrative a Milano.
Quello che accade a Milano, accade poi in Italia, e si continua a ritirare fuori episodi degli anni di piombo, come se si auspicasse un ritorno della violenza politica.
Ma forse, il vero miracolo a Milano sarebbe che qualcuno tendesse la mano a chiedere scusa.

Il testo delle amministrative a Milano.
Casini
, di fronte alla Santanchè, ha fatto la parte del grande statista.

Rinfacciando il garantismo a targhe alterne e anche il fatto che questo non è il PDL o la Moratti che conosce lui. Chi è a corto di argomenti e tira fuori vecchie storie, vuole solo trasformare la politica in caciara, segno del degrado dei tempi.
Casini ha anche criticato la tendenza del premier ad esternare e poi a ritirare quanto detto poco prima: sulla Libia, suli avversari che non si lavano. Così, concludeva, si ridicolizzano le istituzioni.

La Santanchè ha risposto ("Casini si lava ed è profumato") seguendo la linea ormai tracciata: Pisapia è amico dei terroristi, la bandiera di Hamas al raduno per Pisapia (su cui ha avuto pure uno scontro con Vauro). E rinfacciando a Pierferdi che a furia di essere moderati, si diventa modesti.
E guai a chi cercava di spostare il discorso su altro, come ha cercato di fare Gad Lerner in studio.

Lo scambio di battute tra i due: "siete trasformisti" , "Casini è l'emblema del pendolo" per le sue alleanze a destra e sinistra.
Tutto qua.

Lerner, nel suo intervento, ha ricordato come questa della Moratti sia solo l'ultima delle sue bugie: i milanesi sanno cosa ha fatto in città e sapranno giudicare. Sebbene, le parole e la presenza ingombrante del cavaliere a Milano ha fatto il suo effetto.
Nei moderati, negli indecisi: in quelli che hanno sentito le parole del sindaco e del premier parlare di terrorismo.
Le parole, e il peso dei media contano.

Il sindaco di Verona Tosi è stato accorto nel misurare le parole: di fatto non si è fatto invischiare nel gioco al massacro contro Pisapia, e ha voluto parlare solo del nuovo sviluppo a Milano, legato ai progetti immobiliari. Quelli finanziati per maggior parte dalle banche, a debito. Quelli su cui si teme il rischio di una nuova bolla immobiliare. Mentre la città avrebbe bisogno di una edilizia popolare, per le persone del vecchio ceto medio.
"Letizia Moratti non è come i sindaci leghisti .. che stanno in mezzo alle persone".

Il pericolo di Milano non sono i terroristi di 33 anni fa, ma la ndrangheta di oggi. Le tensioni sociali tra i nuovi poveri, per la casa e per il lavoro. La guerra tra poveri con gli extracomunitari, usati come strumento dalla politica e come manovalanza a basso prezzo da certa industria. La Milano delle gru (che tanto piacciono al sottosegretario) e del cemento (del nuovo piano del territorio).
Ma anche delle case sfitte che vengono occupate dai disgraziati senza tetto.
Dal rischio derivati, sottoscritti dall'amministrazione Albertini.
Tutte queste, dette e ridette anche da Grillo, che nel suo tour elettorale sta girando le città d'Italia. Peccato che per sollevare Milano non basterà un Scalise. Forse un giorno.


Nel servizio di Bertazzoni e Bianchi sulla faccia oscura di Milano, quella che non è la Milano da bere, un milanese parlando della fame di case da parte degli italiani ma anche degli immigrati extracomunitari, spiegava come "si sta allargando a macchia d'olio la fascia di debolezza", di persone che finiscono sempre più in basso. Milano è una città che non perdona.

E qui c'è gente che vuole parlare delle amicizie di Pisapia.

L'intervento di Travaglio.
La telefonata di Celentano




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