L'inchiesta di Sabrina Giannini di Report si occuperà di come viene selezionata la classe dirigente italiana: magistrati, notai, professori, medici.
Baronie, concorsi truccati, parentopoli, logge P3 e P4 che decidono di promozioni di magistrati.
Da una società orizzontale, come dovrebbe essere per la nostra Costituzione, ad una società orizzontale, dove chi sta sopra decide (insidacabilmente) per tutti.
Il concorso pubblico dovrebbe servire a selezionare la classe dirigente di un paese. Scegliere i migliori di ogni categoria sulla base di criteri oggettivi basati sulla meritocrazia. Volete che a fabbricare un ponte sia un ingegnere capace o un raccomandato che ha trovato il compito fatto? Quando vi fate operare volete che il chirurgo prenda in mano il bisturi dopo una "giusta ed equa valutazione" o solo dopo essere stato considerato "figlio di"?Quando comprate un casa pagate caro un notaio per essere certi che nessuno verrà un giorno a rivendicare qualcosa. Sembra invece che in Italia il cognome e l'appartenenza ad alcune caste sia un requisito maggiore del merito e faciliti l'accesso a posti di particolare prestigio. Storie di concorsi truffa, che quasi sempre finiscono con un nulla di fatto, e che spesso sono il paravento per gli usurpatori di cattedre che alla fine restano al loro posto, alla faccia dei migliori.
L'inchiesta di Sabrina Giannini oltre a svelare i trucchi di alcuni concorsi universitari, svela anche il sistema e lo scambio di favori che consente di far vincere alcuni "prescelti". Nell'inchiesta si parlerà anche dei concorsi per le categorie reputate tra le più nobili e prestigiose di una nazione civile, come quello per i notai recentemente annullato e quello per un posto di giudice del Consiglio di Stato vinto da chi ha presentato titoli non sufficienti per partecipare. A giudicarlo sono stati i suoi stessi colleghi da tre anni. Lo avranno fatto con serenità, visto che proprio il Consiglio di Stato è considerato il massimo organo della giustizia amministrativa a cui spetta l'ultima parola sulla legittimità e correttezza dei concorsi pubblici?
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