11 novembre 2007

Rassegna stampa: un mondo alla rovescia

In Italia si monta la caccia al rumeno, che vorremmo espellere in massa, se non addirittura chiudere le frontiere (come propone Matteo Salvini della Lega). Cosa dicono di noi in Europa? In Romania (dove lavorano decine di imprenditori italiani)? Non lo sappiamo: la nostra televisione è troppo impegnata ad intervistare il politico di turno.
Domanda: ma siamo sicuri di essere ancora in Europa?
Forse guardare un po' oltre frontiera (guardando qualche televisione estera, leggendo qualche giornale) non ci farebbe male, ci sprovincializzerebbe.

Eia eia ala la: all'Eur si riunisce la destra di Storace. Si scopre il paradosso della destra che colpevolizza Diliberto per la sua uscita sulla tomba di Lenin, ma non si ricorda i suoi scheletri, pardon, manganelli, nell'armadio.
Ricordiamolo ancora una volta: esiste ancora il reato di apologia di fascismo.
Tutte assieme, le formazioni di estrema destra (Forza Nuova, Movimento Sociale, Azione Sociale, Fiamma Tricolore) fanno il 3%: per questo la CdL non li ha mai allontanati. Anzi ieri hanno pure ricevuto la benedizione di Berlusconi per l'assemblea costituente.

Lacrime di coccodrillo: povero Biagi.. tanti coccodrilli e un caimano (battuta è di Vauro ad Annozero). Dopo la sua morte, si scopre che erano tutti amici suoi. Mai però, che fosse uscito un articolo contro l'editto bulgaro dalle pagine del corriere. Dai TG di Mentana, di Mimun, di Riotta. Perfino Casini e Berlusconi (la cui ipocrisia è stata oggetto della satira di Daniele Luttazzi al Decameron di ieri sera).
Di certo non era suo amico il giornalista Filippo Facci: mi chiedo cosa scrivesse della Rai all'epoca del cavaliere. Nulla di diverso, visto che è cambiata poco (Riotta al TG1): evidentemente una Rai che ha così bene (ass)servito il centrodestra, può tornare utile.
Alla faccia dell'informazione.
Mi chiedo come mai, in un paese come il nostro sempre pronto ad asservire la curia romana, nessuno si sia sentito in dovere di rispondere alle parole gravi del cardinale Ersilio Tonini “lo hanno ucciso”.
Penso a quelli scesi in piazza in difesa della famiglia, come l'onorevole Fini, così amante della famiglia da averne due. Certo, tanto cattolico non può essere, un politico che vive in una situazione di peccato mortale.

Televisione pubblica.
Sempre nel corso della trasmissione Annozero su Biagi: in Germania la televisione pubblica in prima serata dedica un'ora ad una trasmissione di inchiesta. Ve lo immaginate qui in Italia Report ogni sera al posto dei pacchi e del gabibbo?
Qui all'informazione sono dedicate solo delle fasce protette: così di chi è Tanzi lo abbiamo saputo dal comico Beppe Grillo. Chi è Geronzi lo ha spiegato la Gabanelli domenica scorsa.
Troppo tardi per le migliaia di risparmiatori che hanno perso i loro soldi. Qualcuno se ne assume la responsabilità?
Altra informazione che è passata riguarda la multa che la Rai dovrà pagare per la nomina di Meocci a D.G., giudicata incompatibile dall'Authority.
Spiegava Mazzetti che, dei 50 milioni di euro che sborseremo di tasca nostra, grazie a questa nomina politica, 15 sono la parte relativa all'Authority per incompatibilità. I restanti 35 milioni sono i soldi investiti dalla Rai per il danno di immagine nel periodo in cui Meocci era direttore.

Parlando di giornalisti, non possiamo non ricordare Normal Mailer, morto a 84 anni, due volte premio pulitzer per articoli contro la pena di morte e sulla marcia della pace a Washington.

Distanze abissali: mentre a Roma, venerdì si inaugurava la sede del Partito Democratico, Beppe Grillo (quello che fa antipolitica) difendeva in Sardegna gli agricoltori del posto dalle banche.

La banca rossa.
Tanto hanno fatto che alla fine sono riusciti a mettere le mani su Antonveneta, finita dentro Il Monte dei Paschi di Siena (la banca rossa).
Risultato: il titolo crolla in borsa (-10%) e a pagare per l'operazione sono gli azionisti.
Sempre a prosito di banche e scalatori, sebbene nessuno ne parli, i furbetti del quartierino sono ancora liberi in attesa del processo.

In un trafiletto si legge di nuove accuse a Ricucci per la sue talpe che lo informavano dei procedimenti in corso contro di lui: il tenente colonello della GdF Antonio Carano e l'ex ufficiale dell'esercito Antonio Tavano. Uno delgi episodi contestati riguarda la rivelazione, il 28 febbraio 2006 al Giornale, del contenuto di una nota informativa redatta dalla Guardia di Finanza del novembre 2005 su una ipotesi di aggiotaggio sul titolo BNL.

Insieme all'imprenditore edile Tommaso di Lernia e al brigadiere della GdF Luigi Leccese, sono stati tutti rinviati a giudizio.

Che fine fa l'Unità?
C'è il concreto rischio che la Tosinvest degli Angelucci compri il pacchetto azionario di maggioranza dell'Unità.
Da Libero all'Unità: da Feltri, Farina, Paragone .. a Padellaro, Vasile, Travaglio, Colombo (giusto per fare qualche nome).
Così imparano questi giornalisti a battersi per la libertà di stampa, contro l'editto bulagro, contro Berlusconi negli anni del suo governo.
Così il Partito Democratico ripaga questo giornale e i suoi lettori.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Tutte cose sacrosante quelle che dici. Cose che sanno in pochi: quelli che guardano Report o Anno Zero. Gli altri, il restante 90% non può saperle: guardano striscia la notizia, i pacchi, i famosi nelle isole...

Sperare nell'informazione cartacea o televisiva è una pura chimera. Sono medium di regime. Se non ce la tolgono (e ci provano da ANNI), rimane la Rete. Una potenza inaudita (sebbene usata da meno del 50% degli italiani). L'informazione è potere.