E' l'impegno che Travaglio trascura. Il nostro amico sceglie un comodo,
stortissimo espediente. Si disinteressa del "vero" e del "falso". Afferra un
"fatto" controverso (ne è consapevole, perché non è fesso). Con la complicità
della potenza della tv - e dell'impotenza della Rai, di un inerme Fazio - lo
getta in faccia agli spettatori lasciandosi dietro una secrezione velenosa che
lascia credere: "Anche la seconda carica dello Stato è un mafioso....
Si parlava dei rapporti di affari (un fatto vero) di Schifani con boss mafiosi (un altro fatto vero) come Mandalà e Benny Agostino. La tesi di Travaglio è che qualcuno dovrebbe chiedere conto (di questi rapporti) a Schifani.
Oggi, nella sua intervista a Tavaroli, il manager arrestato e sotto inchiesta per i dossieraggi Telecom e per il rapimento Abu Omar.
Nell'intervista fa parlare Tavaroli del fondo Oak, ricondicibile a Fassino (che ha subito smentito).
"Qualche mese dopo, in maggio, Tronchetti alla presenza del solito Buora mi chiede le dimissioni. Fu un lavoraccio, l'inchiesta "Oak Fund". Per quel che poi ha scritto Cipriani nel dossier chiamato "Baffino", ora nelle mani della procura di Milano, i soldi hanno viaggiato nella pancia di trecento società in giro per l'Europa per poi approdare a Londra nel conto dell'Oak Fund, a cui erano interessati i fratelli Magnoni (Giorgio, Aldo e Ruggiero, vicepresidente della Lehman Brothers Europe) e dove avevano la firma Nicola Rossi e Piero Fassino. "
Si è per caso convertito al metodo Travaglio?
Si riparte con le commissioni parlamentari, il fango, le polpette avvelenate e i ricatti ?
1 commento:
Ciao Aldo sto leggendo con molta attenzione quello che hai scritto, e vorrei collegarlo con un post. Buona serata
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