07 luglio 2008

I nodi vengono al pettine

Settimana decisiva per il decreto sicurezza e per l'attacco al cuore della giustizia da parte del governo.
Alfano annuncia "Io non farò passi indietro".
Tireremo diritto, l'avevamo già inteso, il vostro senso del dialogo, in realtà un autentito monologo berlusconiano dove maggioranza e opposizione devono suonare lo stesso motivo senza stecche.
Nessuno disturbi il manovratore.

A cominciare dagli opinionisti della domenica: come Panebianco sul corriere.
Stop alle intercettazioni perchè violano l'articolo della costituzione sulla privacy.
E come la mettiamo col diritto all'informazione?
E dove era Panebianco quando avveniva il dossieraggio Telecom?
Lo spionaggio ai danni del vicediretto Mucchetti che scriveva articoli sui "furbetti del quartierino" e sui loro agganci politici?
E come mai si cita la costituzione solo quando fa comodo e non quando viene violata dal Lodo Alfano?

Giusto stoppare le intercettazioni, continua nell'editoriale, ma non i processi: per quelli, sempre secondo l'editorialista del governo in carica, servirebbe abolire l'obbiligo di azione penale da parte dei magistrati.
Deve essere il guardiasigilli che detta le priorità alla magistratura.

Peggio mi sento: senza obbligo di azione, chi si metterebbe più ad indagare sui politici, coinvolti nelle solite mazzette?
Sui potenti (le toghe Lucane, il comitato d'affari in Calabria bipartisan)?

Tutte questi attriti iniziano a rodere anche la coesione interna. Per Bossi è il solito bordello (magari pensava ancora alle intercettazioni del capo).
Berlusconi "Bossi ama scherzare". D'altronde per quello li abbiamo mandati a governare. Per divertirsi.
E chi disturba il divertimento, è sempre il solito giustizialista forcaiolo, massimalista.

Di Pietro, Grillo e i grillini, i Girotondi che a Roma, domani, sfrutteranno il loro diritto costituzionale di manifestare contro le norme razziali contro i rom.

Contro le parti del "Decreto sicurezza" che bloccano processi, tolgono strumenti di indagine agli inquirenti, mettono i giornalisti in condizione di non poter informare i cittadini.

In ogni caso, nonostante i volemmose bbene, le conferenze stampa governative a reti quasi unificate, i nodi vengono al pettine. Difficile nasconderli.

Questa sarà ricordata come l'estate dei licenziamenti: Alitalia, Telecom, STMicroelectronics, Faram, Elettrolux, Eutelia, Sgefi, Riello.420 aziende hanno fin'ora richiesto la Cassa Integrazione. 58 fallite.

L'estate dei militari nelle discariche, delle ronde contro gli immigrati clandestini, delle impronte ai rom, ma anche dei salari bassi, del caro petrolio e dei morti sul lavoro.
Ma non preoccupatevi: se avete problemi a trovare lavoro, telefonate in Rai, chiedete di Saccà.

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