La proposta di referendum abrogativo del lodo Alfano, presentata da Di Pietro, è definita eversiva.
Se questa parvenza di democrazia che sfuma sempre più in un regime soft è la "normalità", allora tutto ciò che vi si oppone è giusto che sia classificato come eversivo.
Come i partigiani erano chiamati terroristi dalle camicie nere.
Allora lo strumento referendario, previsto dalla costituzione, diventa eversivo.
Non il lodo alfano che cambia la costituzione e approvato in 25 giorni.
Se occupare le frequenze televisive (Rete 4 a discapito di Europa 7) contro le disposizioni della Corte Costituzionale e contro la commissione europea è la "normalità", allora chiedere il rispetto delle norme sulle frequenze televisive è eversivo.
Se possedere una casa editrice (Mondadori), con una sentenza comprata corrompendo un giudice è normale, allora chiedere il rispetto del libero mercato, delle leggi è eversione.
Se difendersi dal processo, ricusando i giudici, accampando tutte le scuse possibili per rinviare le udienze, facendosi le leggi per bloccare i magistrati (legge sulle Rogatorie, sul falso in bilancio, la Cirami, la ex Cirielli sui tempi di prescrizione, la legge sul lodo che concede le impunità ..) è la "normalità", allora chi si difende nel processo, avendo fiducia nella legge e nella magistratura (come ha fatto Di Pietro nei processi a Brescia) è eversivo.
Basta intendersi.
Alla stessa maniera, eversiva non era la P2, ma la commissione di inchiesta presieduta da Tina Anselmi.
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