06 luglio 2008

Il paese del principe

«Le cose che mi spaventano sono ormai parecchie; ma il livello di soggezione e di degrado intellettuale manifestato da una maggioranza dei nostri “onorevoli” mi spaventa più di tutto.
Altro che bipartitismo compiuto! Qui siamo al sultanato, alla peggiore delle corti.
Cavour diceva: meglio una Camera che un’anticamera. Ma quando un’anticamera si sovrappone alla Camera, non so più cosa sia peggio»
Giovanni Sartori Corriere della Sera, 5 luglio

«Evitare le critiche al padrone è possibile, anche se impone un forte autocontrollo. Ma come evitare le lodi al padrone dei cortigiani, per cui servire e genuflettersi è un piacere? A ben guardare, il fascismo è questa normalità, quando le si aggiunge la galera o l’esilio»
Giorgio Bocca l’Espresso 4 giugno

“Il fine giustifica i mezzi”
scriveva Niccolò Machiavelli per educare il principe.
Sì: ma se i fini sono quelli del solo principe, contrastano con i fini dei suoi sudditi elettori e i mezzi spesso sfociano fuori dalla democrazia e dalle poche regole? Come la mettiamo?
Stiamo per caso tornando all'era del principe?
Facciamo un gioco.

Il principe è tale per diritto divino, per istituzione insindacabile: non importa se di provenienza divina o elettorale.
“L'istituzione al governo del principe mi è stata data dal popolo e nessuno me la può togliere”.
Afferma il principe “Solo il popolo mi può togliere il governo” sapendo di mentire, poiché il popolo è stato tolto il potere di giudicare, scegliere, destituire.
E come si controlla il principe? “Il principe ha cose più importanti che rispondere del suo operato. O governo, come mi ha mandato il popolo dei sudditi elettori, o mi presento davanti ai giudici.”

E se qualche magistrato cerca di giudicare il principe per reati commessi? “Si intende sovvertire il voto popolare da parte di magistrati politicizzati”.
E le regole a tutela del principe, che impediscono alcun controllo e ne sanciscono l'impunità? “Il principe non ha bisogno di regole, il principe si salva da solo, grazie alla sua superiore autorevolezza”.

Il principe è bravo a sviare l'attenzione nelle sue malefatte, a far guardare il dito non la luna.
A ribaltare sugli avversari le sue malefatte.
Il principe viene beccato mentre al telefono parla delle sue bravate (lo jus primae noctis sulle sue collaboratrici, la corruzione dei potenziali nemici, ) e il principe cosa fa?
Accusa gli altri di fare gossip,
di attaccarlo su argomenti volgari, da basso impero, che in realtà al popolo non interessano.
Per poi smentirsi: perchè afferma che lui si sente vicino al popolo, che lo ha votato.
Lui parla come il suo popolo, usa i loro termini, ama le donne, i soldi, il successo. Detesta le regole che intralciano i suoi affari, le tasse, i finanzieri.
Guardatemi sono come voi, sembra dire.

Ok, avete capito il gioco. Ma non mi riferisco solo a lui, al principe di Arcore. Lui è solo uno dei tanti.
In questo, che sta diventato il paese dei potentati, dei tanti principi abituati a governare in barba alle regole e alle leggi.
Potrei parlare del principato di Ceppaloni. Del principato della banca di Italia sotto Antonio Fazio. Delle toghe lucane e dei governatori della Calabria, quella degli inceneritori non fatti e delle aziende realizzate con i fondi europei.

Ma torniamo al principe oggi al governo. Ogni cosa scritta potrebbe gli si applica alla perfezione.
Primo: sviare l'attenzione sui problemi creando falsi nemici e falsi problemi. Oppure enfatizzando problemi esistenti.
I bambini Rom da schedare e non la grande criminalità.
Il gossip nelle sue intercettazioni e non la corruzione e le prestazioni (presunte) celate.
Gli immigrati clandestini e non chi li sfrutta. Chi fa la tratta degli schiavi, chi li raccoglie sulle strade e li fa lavorare in nero (magari nell'ortomercato di Milano).
Gli islamici a Milano che pregano per strada perchè il comune non gli concede spazi di culto. Eppure la costituzione dice il contrario.

Il vittimismo contro i magistrati che si permettono di giudicarlo, per nasconde i reati che ha commesso e che emergono anche dalle intercettazioni. Vicenda Lodo Mondadori, Imi Sir, fondi neri Mediaset, corruzione Mills ..

Già la corruzione: la corruzione diventa ormai una parte del nostro costume, il principe ne ha fatto uno strumento di lavoro: è insita nel nostro DNA, non fa più scandalo, non suscita indignazione.
Un ministro diventa tale grazie ad una prestazione sessuale? Beh che c'è di male?
Il principe è bravo a nascondere i problemi reali:
Alitalia, Telecom, prezzi, salari, morti sul lavoro ....

Il nostro principe ha in mano il magico telecomando e ci mostra lui la realtà che ci fa comodo. A reti quasi unificate.
La spazzatura che appare e scompare magicamente. Soluzione? Altri inceneritori: altri investimenti, altri appalti, altre ruberie, altro inquinamento, altre morti ...
Le cordate di Alitalia che nascono e muoiono come funghi.
Le supposte azioni del buongoverno (appunto supposte): l'Ici sulla prima casa in realtà già parzialmente tolta da Prodi.
La detassazione degli straordinari: lavori di più (e la famiglia e la salute?) che avrai più soldi.
La negoziazione del mutuo sulle banche.
Il piano case buono solo sulla carta.
E il tocco magico: il sondaggio che da il gradimento degli italiani sul governo in ascesa dello 0,3%. Praticamente è gia finita la luna di miele dopo solo 3 mesi. Ma nessuno lo dica agli italiani.

2 commenti:

elena ha detto...

Scusa sai se come arrivo ti critico... ma quel povero Machiavelli già ne ha subite abbastanza! il tuo post è condivisibile, ma parte da un presupposto incompleto: Machiavelli ha scritto "il fine giustifica i mezzi SE IL FINE E' GIUSTO" e non solo la prima parte: questo cambia la sostanza del suo pensiero, non credi? E lo rende (Machiavelli, non il principe di cui parli) molto più simpatico - almeno a me.
Poi c'è un'altra cosa che non mi è chiara (ma forse è l'età, o forse il caldo): al termine dici che "il gradimento nei confronti del governo è in ASCESA dello 0,3%, poi parli di fine di luna di miele. Ma "ascesa" non vuol dire salita e quindi crescita? E se il gradimento sale, perché fine della luna di miele - che io interpreto come inizio dell'apertura degli occhi, quindi di disillusione, quindi mi aspetterei una "discesa"... ?
Suerte!

alduccio ha detto...

Giusto: Machiavelli intendeva ben altro che non il semplice "qualsiasi fine a qualsiasi mezzo" che è poi la mia tesi di partenza.

Semplificazione che mi è servita per il mio ragionamento sull'intoccabilità dei potenti.
Circa l'ascesa di SOLO 0,3%, questa è bassa: significa (sempre a credere ai sondaggi) che il consenso si è stabilizzato.
Forse la gente si è resa conto che non sarà il cavaliere a risolvere i problemi
Aldo