5000 spiati.
Carabinieri, generali del comando, finanzieri, banchieri, politici, imprendoti (dossier "Marcellino"), calciatori e uomini legati la calcio.
La security di Telecom gestita da Tavaroli aveva un dossier su tutti.
Sapere è potere. E intercettando le person si vengono a sapre cose interessanti.
E si possono mettere in piedi anche ricatti, si possono costringere
Altro che difesa della privacy, buchi nella magistratura, ...
Il grande orecchio era il monopolista di stato.
Ma il capo (Tronchetti, difeso persino da Confindustria) non sapeva.... possibile?
Ho già detto che una concezione moderna della sicurezza (che è reputazione, soprattutto) deve fronteggiare anche - o soprattutto - quella roba lì, gli attacchi politici, le ostilità di parte, i pregiudizi, i veleni. Deve saper leggere e anticipare le iniziative avverse, condizionare le mosse dei rivali o ridurli al silenzio. E' un lavoro che si nutre di conoscenza. Conoscenza dell'avversario, delle sue ragioni più autentiche e nascoste, ma è anche "sapere" e dunque capacità di adattarsi a quella "emergenza" o sventandola o ridimensionandola. In gergo, le chiamiamo "analisi del rischio" e "analisi di scenario". In quell'avvio di gestione della Telecom, ne avevamo bisogno come dell'aria. Il momento intorno a noi era sconfortante. Non c'era stato soltanto l'11 settembre, c'erano ancora le macerie dello sgonfiamento della bolla speculativa, la catastrofe dei bond argentini".
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