Torno all'operazione contro la ndrangheta in Lombardia, i 300 arresti, le locali a cento passi da casa ..
Dietro la Perego Strade, dal 2008 in difficoltà economiche, c'erano Andrea Pavone (milanese con villa ad Alzate Brianza) e Salvatore Strangio. La madre di Ivano li ha chiamati, nell'intervista al Tg3 “incantatori di serpenti”.
Ivano Perego, intercettato, aveva rapporti con l'ex assessore provinciale Antonio Oliverio. Pavone andava a cena con Emilio Santomauro (UDC).
La Perego avrebbe disseminato di detriti pieni zeppi di amianto (come anche sotto il nuovo ospedale S. Anna a Como) e loro scialaquavano 150 mila euro per noleggiare Ferrari, Hummer, BMW, Mercedes.
A Erba, l'inchiesta sulla ndrangheta connection ha scoperto la locale gestita da Pasquale Varca. Proprio per il metanodotto Lurago- Ponte Lambro, al quale ha partecipato la Perego Strade, causò il risentimento tra i Varca e Strangio.
Il locale di Mariano Comense e Cabiate era capitanato da Salvatore Muscatello, uno dei più anziani capi della ndrangheta. A fianco di lui Cosimo Vallelonga (Perego), Rocco Cristello (Cabiate) che assieme al fraterllo Frncesco è ritento responsabile dell'uccisione di Carmelo Novella, il capo scissionista. Del locale di Mariano fa parte anche Giuseppe Antonio Medici.
A Canzo, c'è (o ci sarebbe ) Giuseppe Furci.
Se le elezioni per il Mastro Generale (la massima carica per la malavita calabrese) si sono tenute a Paderno Dugnano (nei locali con le foto di Falcone e Borsellino) il 31 ottobre 2009, a Mariano all'ospedale Felice Villa ci fu il summit nel 2008, accanto al letto di Muscatello, per ufficializzare la nuova leadership.
In quell'ospedale sono nato io.
Il comandante della polizia locale di Lurago D'Erba, è stato mandato in ferie dal sindaco: anche lui risulta coinvolto nell'operazione “Il crimine”: l'accusa nei suoi confronti è di aver fornito informazione tratte dalla banca dati della polizia a Salvatore di Noto (della locale di Seregno).
È di Inverigo l'uomo accusato di aver ucciso Carmelo Novella, A.B. . Poche centinaia di metri da dove abito.
[Tutte le informazioni sono tratte da vari articoli usciti su La provincia di Como, del 15 luglio].
Mentre a Roma si discute di norme salva manager (per salvare i colpevoli dalla bancarotta), di sconti a evasori, proroghe per chi non ha pagato le quote latte, nel paese reale si scopre che la ndrangheta (e Cosa Nostra) hanno risalito lo stivale e si son radicate nella ricca brianza.
Mentre a Roma si parla di condoni (per costruire ancora di più senza controlli e regole), un'impresa famosa di costruzioni (la Perego Strade) ha lasciato 2000 tonnellate di rifiuti tossici smaltite illegalmente.
Credevo che l'eco della notizia dei 300 arresti in Lombardia per la Connection scoperta, con le relative “locali” ben radicate nel territorio, si sarebbe fatto sentire: sindaci e cittadini che avrebbero lanciato il grido d'allarme per essere stati lasciati soli (in barba al “padroni a casa nostra”), prese di distanze da parte di giunte e partiti. Invece nulla o quasi.
Dopo la foto assieme all'avvocato Neri (indagato per concorso esterno in mafia), l'assessore leghista Ciocca starebbe per essere messo alla porta.
Un piccolo ma importante segnale. Ma altri politici avrebbero avuto rapporti con Perego.
Se in Sicilia si espelle da Confindustria chi paga il pizzo, lo stesso deve accadere nelle altre regioni. E lo stesso deve accadere per amministratori e politici.
Altrimenti si perde di credibilità. Come quella che, ancora in pochi, concedono ad una casta che costa (è un gioco di parole) 4 miliardi di euro per le auto blu; 100 milioni di euro per le scorte (anche a Scajola, a sua insaputa forse). Che taglia ai trasporti pubblici e alla scuola (per un principio di rigore che vale solo per chi non ruba), ma poi accontenta i furbetti delle quote latte, poco o niente per la lotta all'evasione, mette il bavaglio (contro le intercettazioni) per combattere (?) la criminalità organizzata piccola e grande.
Complimenti al servizio del TG1 di sabato, ore 13.30, sull'isola a Treviso dove sta un bel complesso esclusivo con tanto di golf. A soli 2000 euro la settimana di affitto. Sarà utilissimo per le quasi 50000 persone in cassa integrazione.
Torno a Inverigo, Villa Romanò:i lavoratori della Beltts, ex Cigo, hanno deciso di occupare la fabbrica, che rischia di chiudere nonostante gli ordini in arrivo e l'impegno e i sacrifici dei lavoratori. “Ho una moglie, 2 figli e un mutuo- dice Fabrizio Pascalis – un anno fa abbiamo dato fiducia all'azienda e sono arrivati i risultati. Ma oggi, forse per l'orgoglio di qualcuno, si rischia di mandare tutto in fumo”.
Come farò ad andare avanti?
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