Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
06 marzo 2012
Non più sostenibile
L'ha voluto anche ripetere, il presidente del Snato, nel caso qualcuno non avesse capito il senso
«Servono riforme del mercato del lavoro idonee a premiare i soggetti più volenterosi, a valorizzare la produttività e il merito per non creare aree di garanzia totale non più sostenibili, ripeto non più sostenibili»
Quali sono le aree non più sostenibili nel mercato del lavoro? A me vengono in mente i parlamentari stessi che, a gennaio, avevano promesso una sforbiciatina dei loro compensi, e invece siamo qui ancora ad aspettare. Ma forse sono io quello prevenuto.
Se il presidente del Senato ha visto l'ultima parte della scorsa puntata di Presadiretta, si sarà reso conto che le piccole e medie imprese italiane sono in crisi per due principali motivi.
La delocalizzazione o chiusura delle grandi imprese di cui queste sono fornitori: come nel caso della miriade di aziende che nel torinese lavoravano per Fiat e che ora sono ferme.
La Saturno, l'Alfa plast, per fare due nomi: erano leader mondiali nei loro settori, ma la cassa integrazione in Fiat (e il futuro incerto) le stanno portando alla chiusura.
E poi c'è anche la morsa in cui sono schiacciate: da una parte i mancati pagamenti da parte della pubblica amministrazione e la stretta al credito delle banche.
Una morsa che sta uccidendo i piccoli imprenditori come Rocco, con la sua azienda di serramenti a Desio.
Come il signor Proietto, costruttore di case che oggi si fa fatica a vendere e che è anche un cliente del signor Rocco.
Anche lui è diventato debitore con le banche, perchè non è riuscito a pagare una rata.
La Mectex è un'azienda specializzata nella produzione di tessuti per sport ma anche per le mimetiche dei nostri militari in Afghanistan: Federica Pellegrini indossava un costume della Mectex, quando ha vinto il mondiale.
Ma ora l'azienda è a rischio chiusura: dopo due anni il ministero della difesa non ha pagato parte della commessa per 2 ml di euro.
Ma può un'azienda morire per colpa dello stato?
Un dipendente, mentre si aggirava sconsolato tra i reparti vuoti commentava "una volta dipendenti e proprietari stavano da due parti opposte, oggi sono dalla stessa parte. Non si capisce da che parte stanno le istituzioni".
Siamo sicuri che i problemi dell'economia (con la disoccupazione che diventa sempre più alta tra i laureati e il pil in calo) siano nelle presunte aree di garanzia totale?
A meno di non intendere, come modello di sviluppo di riferimento, quello delle piccole industrie della locomotiva indiana (mostrati sempre nella puntata di Presadiretta), dove la gente lavora in ambienti angusti per pochi dollari al giorno.
Tra l'altro sono proprio gli indiani di Videocon che hanno comprato l'azienda italiana Videocolor, ad Anagni, per prenderne i brevetti della Thompson.
Oggi, mentre in India l'azienda prospera nel settore degli elettrodomestici, in Italia i lavoratori di Anagni sono in cassa integrazione.
Stiamo vivendo una sorta di colonizzazione alla rovescia, perdendo produzione e competenze. Mentre in India per la prima volta le nuove generazione riescono a vivere in condizioni migliori dei nostri padri, qui in Italia, per la prima volta sono i giovani a rendersi conto di non avere davanti più un futuro.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento