Si conferma la regola per cui il candidato del partito (non sempre, ma spesso), viene sconfitto da un outsider.
Anche a Palermo, Rita Borsellino sconfitta da Ferrandelli.
Fine della foto di Vasto,e spinta verso il centro?
“Ora – diceva a mezza bocca un esponente del Pd siciliano – i conti si faranno a Roma e per Bersani sarà durissima”. Queste le prossime tappe dello sfascio Pd in terra sicula. Il prossimo 13 marzo sarà votata la mozione di sfiducia al segretario regionale Giuseppe Lupo, che ha appoggiato la Borsellino, poi Cracolici, Lumia e l’ex Udeur Totò Cardinale (l’ex ministro non più onorevole dopo che ha lasciato in eredità il suo seggio a Montecitorio alla figlia), daranno un colpo di acceleratore all’ingresso nella giunta regionale del Pd. Guai anche per Antonio Di Pietro, del resto il leader di Idv temeva questo esito, tanto da ammetterlo nella telefonata col finto Vendola in una trasmissione di Rds. “Se vince quello che è andato via da me, il cetriolo poi me lo prendo io”. Anche Di Pietro, ma questa non è una novità, non è riuscito a governare quello che resta del suo partito a Palermo.
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