«Il Paese si stava staccando dall’Europa. Vogliamo lasciare dolcemente alla deriva la nostra Penisola? Perderemmo un aggancio con l’Europa. Chi vede la Tav con astio o timore tenga presente che anche queste opere sono necessarie».
Forse l'aggancio con l'Europa non passa solo dall'alta velocità, ma anche per una classe dirigente capace di fornire risposte esaurienti alle domande delle persone.
Dove verranno smaltiti i materiali pericolosi (amianto e uranio), estratti dagli scavi per la galleria?
Chi garantisce che dietro le grandi imprese non rientrino anche aziende legate alle mafie?
Chi garantisce che anche in Val di Susa non succeda quanto già visto alla Maddalena in Sardegna, a Roma per i mondiali di nuoto, ovvero la moltiplicazione dei costi e dei tempi?
Si dice che con questa opera si creeranno nuovi posti di lavoro: quali e dove, per l'esattezza? Nei cantieri in valle?
Chi garantisce che, dopo i lavori, non succederà anche in Val Susa, quanto successo nei paesi sull'Appennino dopo i lavori dell'alta velocità: falde inquinate, torrenti prosciugati?
Monti ieri ha ribadito che l'opera si farà, senza però dare nessun numero a conforto della sua idea (che è la stessa dei governi precedenti e dei maggiori partiti che lo sostengono).
Il TAV di Val di Susa porterà "benefici economici rilevanti" e a breve verrà preparato un prospetto costi e benefici: allora fino ad adesso di cosa abbiamo parlato, di sensazioni?
L'unico dato certo, tra 10 anni (almeno) arriveremo a Parigi in 4 ore soltanto (ora sono sette).
I ministri del governo sostengono che contro l'opera "non saranno consentite forme di illegalità e verrà contrastata ogni forma di violenza". Ma come mai lo stesso governo ha fatto dietro front rispetto alle iniziali proposte sui tassisti? Forse perchè dietro i leader dei taxi ci sono precisi partiti e uomini politici?
Questo paese che pare non possa tollerare le violenze dei No Tav, tollera invece le migliaia di morti per amianto alla Eternit, le centinaia di morti per l'Ilva di Taranto, le morti sul lavoro.
Come mai si condannano le illegalità dei No Tav e non gli esprori dei terreni che, sostengono gli abitanti di quei terreni, sarebbero altrettanto illegali?
Con i soldi che sono già spesi oggi (per i 2000 agenti in difesa dei confini del cantiere) e che si spenderanno domani, si potrebbero fare i lavori per la messa in sicurezza del territorio italiano. Territorio che, in questi anni, si è dimosrato estremamente fragile: Genova, le Cinque Terre, la Lunigiana, la sessa Roma, il Veneto, la Calabria, Gianpilieri in Sicilia, la Basilicata ...
Se la maggioranza è così convinta del si ai lavori, che si prenda la responsabilità di andare all'Aquila a dire che loro, possono continuare ad aspettare.
Sento parlare i No Tav e mi vengono in mente le stesse risposte e argomentazioni già sentite a favore del nucleare. Il nucleare lo hanno tutti, crea sviluppo, crea posti di lavoro, farà diminuire i costi dell'energia.
E l'inquinamento ambientale nella valle, per i 10 anni (almeno) dei lavoro, per le polveri sottili, per l'amianto, le persone che si ammaleranno quelle in che conto economico sono state messe? Alla voce effetti collaterali del TAV?
E per fortuna che parliamo di un governo di tecnici, con dentro molti professori. Se non fossero tecnici cosa direbbero? Che il TAV Torino Lione va fatto perchè deus vult?
Nessun commento:
Posta un commento