Un cappellaio e un sarto, che vivono
uno di fronte all'altro: dalla casa del primo, il signor Labbè,
si riesce a spiare la vita del secondo, il sarto di origine greca
armena Kachoudas, poiché “la strada era così stretta
che sembrava di vivere nella stessa casa”.
E il secondo,
dalle finestre del suo studio, segue i ritmi monotoni della vita del
primo: commerciante benestante e marito di una moglie invalida a
letto, che non sopporta le visite di estranei. Labbè tutte le
sere, dopo aver chiuso il laboratorio, se ne va a fare qualche
partita a carte con gli amici del bar “Caffè des Colonnes”.
Perchè nella città di La Rochelle, ci si conosce tutti e di
tutti si conosce la vita e le abitudini: il commissario, il
giornalista, il medico, il senatore ..
Città che è alle
prese con una pioggia incessante che da settimana batte le strade e
le case delle persone e la serie di omicidi, compiuti ogni domenica
notte, vittime delle donne anziane, sorprese dall'assassino nelle
buie e umide strade.
I fantasmo del cappellaio è un noir
anomalo poiché, pur essendoci degli omicidi, si scopre fin da subito
chi è l'assassino. Quello che invece si scopre piano piano, con
l'avanzare delle pagine, è il perchè di quelle morti, il perchè di
quella necessità. Come l'assassino stesso scrive al giornalista
Jeantet, che sta seguendo questi casi:
“L’ho uccisa come le altre,
perché era necessario. E questo nessuno lo vuole capire. Diranno e
scriveranno ancora che sono un pazzo, un maniaco, un sadico, un
indemoniato, e non è così”.
Qui, l'obiettivo di Simenon è
portarci dentro la mente del protagonista: le sue perversioni, le sue
ossessioni (i suoi fantasmi). La curiosità che prova per il povero
sarto Kachoudas, che volendo
guadagnarsi la taglia che è stata messa sull'assassino, lo segue
tutte le sere, nelle strade buie, nel bar, fino a casa.
Ma non
ci sono solo i fantasmo del cappellaio (che scopriremo solo alla fine
essere legati al suo rapporto con le donne), ma anche i dubbi del
povero Kachoudas che, casualmente
vede davanti ai suoi occhi la prova della colpevolezza, ma non trova
la forza di andare a denunciare l'assassino alla polizia.
Il
finale di questo libro è un crescendo di tensione, per il
precipitare degli eventi (nonostante la cura maniacale
dell'assassino, nel gestire la sua vita e il suo piano) e per il
precipitare verso il basso dell'assassino, nella sua impossibilità
dell'assassino di sfuggire al suo destino.
Il quarto di copertina
«Non
so se I fantasmi del cappellaio sia il più bel romanzo di Simenon,
perché ogni volta che leggo o rileggo una delle sue opere, mi pare
sempre la più bella, la più misteriosa, la più drammatica.
Ripubblicato dopo quasi cinquant'anni, colpisce al cuore per
l'incomparabile capacità di comunicare l'oscuro precipitare dei suoi
personaggi dentro la propria perdizione e disperazione». Natalia
Aspesi
Il centro studi Georges
Simenon
La scheda del libro sul sito di Adelphi.
Il link per ordinare il libro su
ibs
Technorati:
Geoges
Simenon
Nessun commento:
Posta un commento