27 aprile 2012

Il senso delle intercettazioni


Si ritorna a parlare del divieto di pubblicare le intercettazioni "irrilevanti": di solito questo accade quando un bubbone scoppia, in questo caso si tratta delle telefonate tra Ruby e le altre Olgettine.
Forse certe intercettazioni non hanno rilievo penale, ma raccontano bene del clima in cui sono maturate: la paura delle ragazze delle "cene eleganti" che uscisse fuori qualcosa, di quelle cene che eleganti non erano, coi magistrati e coi giornalisti.
Immaginatevi senza i nastri che Repubblica ha pubblicato cosa sapremmo del caso Ruby. E non è cosa da gossip: ci sono di mezzo candidature, apparizioni televisive, soldi e forse ricatti.


Ecco perchè, per un cittadino è opportuno sapere, specie in questa Italia dove l'informazione non sempre è stata all'altezza. 
Infine, suona davvero strano l'uscita del ministro sui (contro) i blog, che farebbero più danni dei giornali:


«Scrivere su un blog non autorizza a scrivere qualunque cosa, soprattutto se si sta trattando di diritti di altri. I blog hanno capacità di diffondere pensiero ma questo non deve trasformarsi in libertà di arbitrio»


Che io sappia, esiste (e giustamente) anche per un blog il reato di diffamazione a mezzo stampa e, inoltre, un blogger non ha alle spalle nemmeno un sindacato o un ordine per difendersi.
E che dire poi della minaccia:
«Sappiate che quello che voi fate ad altri potrà essere fatto a voi. Cominciate ad autoregolamentarvi».


Non abbiamo niente da nascondere, credo.
Io credo, invece, che siamo proprio i nemici delle intercettazioni che hanno qualcosa da nascondere alla opinione pubblica.


Aggiornamento: forse saranno state le reazioni su internet (punto-informaticoilfattoquotidiano.it), ma il ministro fa sapere che non ci sono leggi in proposito

"La manifestazione del pensiero deve essere libera ma non arbitraria e irrispettosa del diritto degli altri, pero' e' un concetto generalissimo e che riguarda tutte le forme di espressione del pensiero, quindi sono stupita dalla reazione relativa ai blog", su cui non c'e' "niente di specifico ne' di definito" in cantiere, ha sottolineato il ministro a margine del Consiglio Ue Giustizia a Lussemburgo.

Eppure il titolo del corriere era chiaro: Severino: allo studio nuove regole sui blog.
E' stata male interpretata?



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