Voglio dire, per sistemare i conti del paese, per evitare all'Italia la fine della Grecia, si sperava nell'arrivo di un governo di tecnici che , dpo aver studiato bene le cause della crisi e della cattiva politica che ci ha portato qui, trovassero delle soluzioni adeguate.
E invece abbiamo assistito all'arrivo di questi tecnici, sobri, all'inizio anche educati, che sono arrivato al governo carichi solo dei loro pregiudizi.
E che, per risolvere il problema della crisi, si sono solo impegnati a trovare una soluzione semplice alla questione dei conti.
Quale? La solita: prendere i soldi da dove è più facile prenderli (pensioni, tagli sanità, comuni..), e aumentare le tasse.
Chi si aspettava i fuochi di artificio su liberalizzazioni e mercati, è rimasto deluso. E non solo Giavazzi e Alesina, ma tanti italiani che bene speravano nell'arrivo dei nostri.
Per esempio: aumentano le bollette degli italiani? Allora tagliamo gli incentivi alle rinnovabili, facendo un bel favore a Eni che si era preoccupata del successo delle rinnovabili poche settimane fa.
La disoccupazione è sempre più in aumento, specie tra i giovani? Le imprese (anche al nord) chiudono?
Si riformano gli ammoritizzatori sociali con quella paccata di miliardi che nessuno ha visto , e si riforma (eliminandolo) l'articolo 18.
Che è semplicemente un deterrente ai licenziamenti discriminatori, per la possibilità di ricorrere al giudice.
Il ministro spera solo che nessuna impresa ne approfitterà ..
Avrebbero dovuto fare i compiti, in questo governo e toccare invece nel vivo (e anche in modo retroattivo) certi privilegi e storture che non possiamo più permetterci: i mercati chius (nei trasporti, nell'energia), la corruzione (con un'inasprimento delle leggi), l'evasione fiscale (altro che sanzione sociale, serve che chi ruba paghi per il maltolto), gli alti costi della politica.
Ma questo significava andare a toccare proprio il centro del potere italiano.
Ma questo tabù, non si può infrangere.
Gli italiani che da una parte ascoltano ministri parlare di recessione e crisi, di tasse rozze per non fare la fine della Grecia, poi assistono increduli al teatrino degli ex presidenti delle Camere.
Almeno da loro, ci si aspettava il bel gesto. E invece no, nemmeno la ex leghista Pivetti, di Roma ladrona , rinuncia al privilegio.
Monti ha concluso con una rassicurazione, tesa a far tornare gli investimenti asiatici in Europa e Italia. “Abbiamo due indicatori per verificare il successo della nostra politica uno è certamente lo spread, l’altro è quanto saranno interessate le imprese cinesi, finanziarie e industriali, all’Italia”. Infine, ha aggiunto, “lasciatemi osservare che la crisi dell’Eurozona c’è stata ma credo sia superata”. Per concludere così: “Sono volato in Asia subito, dopo il varo del pacchetto di riforme, per chiedervi di rilassarvi un pò circa la crisi dell’Eurozona” anche in considerazione del “più solido sentiero imboccato dall’Italia”.
Non so che sentiero ha intrapreso l'Italia. Ma so che sentiero scivoloso e paludoso stanno scendendo molti italiani. Sempre più preoccupati da questa crisi.
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